Capitolo 33

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Thought I might be dropping out

But now I am gonna work it out

I am gonna work with me


Jamiroquai, "Blue skies"


ANNO 2020

2 MAGGIO, SABATO

Panesecco


Al sorgere del sole, quando la luce inondò le cime delle montagne e riempì di colori i boschi e le valli, tutto prometteva una gioiosa giornata di primavera.

La vita in quarantena a Panesecco non era poi così differente da quella di sempre. O meglio, da quella che Tea ricordava, che risaliva alla propria infanzia e adolescenza.

A dispetto della tragedia che stava stremando il genere umano, la natura trionfava, più rigogliosa che mai.

La bella stagione era risalita lentamente dalla valle per poi esplodere nella natura montana. La neve sulle vette si era sciolta, i letti dei torrenti si erano riempiti e ora l'acqua scrosciava impetuosa, ansiosa di tuffarsi nella quiete del lago.

Il verde aveva infoltito i boschi sui pendii circostanti. L'aria era densa di profumo di fiori e vibrava di vita, dal fischio dei merli al ronzio delle api che si affaccendavano attorno alle arnie poco oltre il confine del giardino dei Guisan.

Gli abitanti del paese lavoravano alacremente, come sempre avevano fatto: curavano orti e pollai, falciavano prati, accatastavano legna e riparavano tetti.

Come spesso accadeva negli ultimi giorni, anche quella mattina Tea si intratteneva al telefono con Daniel. Se ne stava seduta sull'erba, in giardino, crogiolandosi al sole e godendosi il ritrovato vigore. Rideva con lui, chiacchierando di argomenti leggeri, volutamente accantonando le notizie di attualità.

"E comunque", proclamò Tea, "la medaglia d'oro per il momento più imbarazzante va al giorno del nostro matrimonio, quando Diego si è messo a cantare Etta James!"

"Te lo ricordi?" chiese Daniel speranzoso.

"Certo che no, l'ho letto nel diario!" ribatté lei senza indugio.

"Ah" mormorò Daniel deluso.

"Lo senti ancora? Diego, intendo."

"...Sì. Sì, certo che sì."

"Ed è sempre il solito folle?" insistette lei.

Daniel sospirò. "Forse non ci crederai, ma ora ha moglie e figli, e credo di non aver mai conosciuto qualcuno di più devoto alla propria famiglia."

"Davvero? Non l'avrei mai immaginato!" esclamò Tea, che proprio in quel momento venne distratta da Celeste che le si avvicinava agitando un oggetto che teneva in mano.

"Ehi, Daniel, ora ti devo lasciare. Ci... ci vediamo lunedì, allora?"

"Già. Ci vediamo lunedì."

"Spero che arrivi presto... non vedo l'ora di vederti."

"Anch'io... credimi..." soffiò lui all'altro capo del ricevitore.

"A presto, allora."

Tea riagganciò e si avvicinò a Celeste.

"Guarda un po' qui, Teodora!" le disse, mostrandole una voluminosa busta. "È arrivata la posta e c'è questa per te. A giudicare dal peso, più che una lettera si direbbe un'intera bibbia. Te la lascio sul tavolo, d'accordo?"

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