If you want to view paradise
Simply look around and view it
Gene Wilder, "Pure Imagination"
CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA
ANNO 2013
MAGGIO
Città Grande, appartamento di Daniel e Tea
Tea era intenta a prendersi cura del suo angolo preferito: il terrazzino ad ovest. Con dei buoni detergenti e tanto olio di gomito, la polvere e lo sporco che si erano andati accumulando nel periodo di abbandono vennero rimossi, e la giovane poté concedersi finalmente una pausa. Poggiò i gomiti sulla balaustra e rimase a rimirare il tramonto in quel cielo perfetto, senza neanche una nuvola.
Non passò molto tempo che una sagoma ormai nota comparve sul terrazzo dall'altro lato dell'edificio. Con la sua andatura scricchiolante e la sua schiena curva, il professore si affaccendò ad accendersi l'ennesima sigaretta e si sedette sullo sgabello a godersi le boccate di fumo.
Tea storse il naso. Peccato che quell'uomo avesse un carattere così ostico. Il suo vicino aveva un indubbio gusto per la musica; sarebbe stato tanto bello che avesse anche un carattere amichevole e dolce come le melodie che soleva ascoltare. E invece...
Lasciando perdere quella fonte di distrazione, Tea si decise a tornare ai propri doveri casalinghi. Si infilò nuovamente i guantoni di gomma, salì sulla scala portatile a tre gradini e prese a strofinare i vetri, ma un rumore proveniente dall'interno attirò la sua attenzione.
*****
Più che un semplice rumore, fu un gran fracasso. Sembrava che un'intera batteria di pentole fosse rovinata a terra. Tanto che persino il professore, dal suo terrazzo, gettò una mezza occhiata in quella direzione.
Un po' allarmata, Tea si sporse verso l'interno della stanza per capire da dove provenisse tutto quel trambusto.
Quel che vide fu così assurdo che all'inizio pensò si trattasse di un'allucinazione.
Daniel, il suo elegante e disinvolto Daniel, di norma avvolto dal suo alone di charme, calma e sicurezza, aveva appena inciampato negli scatoloni che Tea aveva poggiato al centro della stanza, rovinando sul pavimento insieme al secchio con l'acqua sporca e a una mezza dozzina di prodotti per la pulizia della casa.
"Stai bene?" gli chiese Tea al di là della portafinestra socchiusa, colta così in contropiede dalla situazione da non riuscire a fare altro che rimanere a fissarlo dalla posizione in cui si trovava, in cima alla scala, il cencio sporco tra le mani e le ciocche rosse che sfuggivano all'acconciatura improvvisata.
Dal canto suo Daniel, che giaceva sul pavimento bagnato con i vestiti zuppi di acqua e candeggina, non smetteva di fissarla. Aveva tutta l'aria di uno a cui non importassero le proprie condizioni, perché in quel momento un pensiero ben più urgente occupava la sua mente.
"Daniel, hai bisogno di una mano?" tentò di nuovo Tea, accingendosi a scendere dalla scaletta per offrirgli il suo aiuto.
"No, no!" sentenziò lui, provando a rimettersi in piedi. "Lascia stare, sto bene, tu resta lì!" intimò a Tea, per quanto il suo aspetto non conferisse di certo autorevolezza alle sue parole.
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Non c'è una nuvola
Storie d'amore✨ Wattys 2022 Winner ✨ Marzo 2020. Dopo un misterioso incidente sulle piste da sci, Teodora Guisan affronta la lunga convalescenza a casa dei genitori, in un piccolo paese di montagna, dove è costretta a trascorrere l'intero periodo di lockdown dovu...