(Maxhim)
Mancano pochi minuti al sorgere del sole. L'uragano si è spostato, lasciando un cielo grigiastro. Oltre le nubi una luce debole e bianca tenta di farsi vedere, mentre forti raffiche di vento spazzano via gli ultimi grammi di maltempo.
Mi svegliano gli ululati acuti del vento, eppure non temo più nulla e mi sveglio con un sorrisetto ebete in faccia, felice. Non pensavo che fare l'amore con qualcuno fosse un'esperienza così bella, se l'avessi saputo prima mi sarei trovata un ragazzo o una ragazza. La cosa migliore è assaporare la sensazione calda nel petto, rassicurante. La mia mente e il mio corpo sono finalmente in sintonia. Sono in paradiso, ho i fuochi d'artificio nella pancia e le campane nella testa.
È così che ci si sente ad essere innamorati?
Non ho quasi chiuso occhio, gli istinti della luna nuova sono stati saziati e non mi pento di nulla. È stato un misto tra attrazione, magnetismo e perversione, nessun essere umano può provare una cosa simile.
Ho visto i ricordi di Azrael, ripercorrendo con attenzione i suoi lunghi anni di noia e vagabondaggio, tra le serate in una Las Vegas nascente con Seth e Asmodeus fino alle persecuzioni dei secoli bui.
Vedere il suo passato mi ha fatto sentire partecipe nella sua vita, importante come nessun'altra. Nessuno sa del suo segreto e, per quanto mi faccia rodere il fatto che persino ai Demoni minori e agli Angeli sia nascosto, devo mantenerlo. Se sapessero cosa Samuel ha fatto al Paradiso, ad Azrael stesso, sarebbe diverso. Samuel non merita alcun regno o potere.
Apro gli occhi e mi stiracchio. Con la mano cerco Azrael e trovo la sua parte del letto vuota, ma ancora calda. Se ne è andato da poco tempo, di sicuro per seguire Thor in una delle sue stupide questioni. Rimango seduta sul letto a crogiolarmi.
Io e Azrael siamo una coppia? Ridacchio. In effetti è così. Mi ha detto vuole stare con me. Significa che ora qualsiasi donna oserà provarci con lui finirà tra le grinfie di Kompis.
Mi alzo, mi faccio una lunga doccia e mi vesto. Sono ancora intontita e un po' stanca, tuttavia sono piena di energie e so che non riuscire a stare ferma. Il bambino è tutto un fremito.
«Ehi, As, sei contento anche tu?» gli domando. «Vedi di crescere in fretta e venire fuori, mi stai un po' scocciando e ci sono un sacco di persone che vogliono vederti.»
As resta in questo stato sollazzato per il resto della giornata, non ha per nulla capito cosa faccio o cosa ho detto, vive nel suo mondo felice e spero possa rimanere così a lungo.
A colazione vado nella sala comune. È abbastanza vuota a quest'ora, ma Chloe è già là che si abbuffa di pancake e mele zuccherate. Ha dei problemi con i dolci, o almeno tutti i Licantropi credo li abbiano, perché ha la dannata abitudine di mettere lo zucchero ovunque, anche nelle zuppe.
«Buonbonno» borbotta lei, indaffarata a smangiucchiare il pasto. Appena mi avvicino il suo naso si impenna verso l'alto e si arriccia con un'espressione stupefatta. «Mi spiace dirtelo, dolcezza, ma... Dio! Hai l'odore di Azrael... dappertutto!»
Le faccio cenno di fare silenzio dato che non ho voglia di dare spiegazioni o rispondere ai pettegolezzi di nessuno.
«Lo avete fatto?» esclama ridacchiando. Annuisco. «Oh, wow! Non me lo aspettavo. Ho perso la scommessa, devo dieci dollari a Joe, cazzo.»
«Te lo ha detto?»
Rotea gli occhi di un ciano brillante. «Ieri sera pensavo avesse detto qualcosa delle sue, ti ho visto andartene fuori di te. Mi ha detto di aver parlato con Azrael ed era convinto di aver aiutato quel tipo. Ero super certa che gli avresti tirato un altro due di picche.»
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La leggenda di Kiral
FantasyPrequel / I libro ufficiale della saga Sasha Bryce ha una vita monotona ed infelice, imprigionata nelle mura di casa tra la madre malata di cancro e il padre violento. Un giorno alla sua porta si presenta il carismatico Samuel Allan, il più temuto i...