Epilogo

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(Michele)

Le piume volano come petali di rosa strappati dal fiore, inondano le strade di New York, preannunciando la fine della battaglia. L'alba sta finalmente sorgendo oltre i grattacieli della città, i vetri dei palazzi brillano e c'è un innaturale silenzio. I Caduti restano ad osservarsi persi, cercando da soli una via di scampo e si sparpagliano in fretta, decidendo una resa e una fuga obbligatori. Gli Angeli volano sopra lo skyline, con la loro magia sanano i feriti e curano le ferite che Lucifero ha aperto al suo passaggio: i grattacieli tornano in piedi, le macerie scompaiono e le creature nemiche si arrendono. L'OverTwo e l'Esercito sono i primi che aiutano, mentre gli alleati si godono una vittoria sofferta.

Mio padre ha sbagliato fin dall'inizio.

Pensavo che nel mio mondo non ci fosse posto per l'amore o l'amicizia. Dovevi essere forte, indistruttibile per non essere ferito, era il dover essere un leone per non essere una preda. Sono stata costretta a lasciarmi alle spalle molte più cose, non le ho vissute e ora mi rendo conto davvero di cosa ho perso: sono stata una stupida a credere che essere fredda e sola fossero uno scudo, che mi avrebbero impedito di soffrire. Alla fine ero io quella più fragile.

È stato Azrael a farmelo capire. Ci saranno sempre delle cose che odierò di me, ricordi che mi faranno piangere e incubi orrendi da cui dovrò continuare a scappare, eppure ora so che posso guarire. Un giorno sono sicura che lo farò e sarà grazie ad Az.

Il mio passato non mi rende debole e la mia indole non mi rende un mostro. Ci sono molte cose sbagliate in ognuno di noi, legami, pensieri e istinti che vivono e restano in noi fin da quando nasciamo. Per Lucifero era lui stesso. Per me era trovare una strada tutta per me.

Nessuno delle persone rimaste sa cosa succederà, persino i principi si osservano intorno frastornati e Legione raccoglie le piume per farci una collana per mettersela al collo. C'è qualcuno che piange e altri che ridono. Mi piace che la morte non sia funerea, bensì sia ricca del dono inverso che porta: altra vita.

Matthew ha detto: "Finché metti un piedi davanti all'altro andrà tutto bene."

Va bene così, dopotutto. Me lo merito.

Ora posso scegliere e scelto me. Azrael e As. Ritroverò tutti e so che sono abbastanza forte per farlo. Ora però voglio solo riposare, godermi un po' di meritato sonno finché Azrael verrà a svegliarmi. Il mondo sarà in buone mani con Alees e gli altri.

Mi fido di loro. Che cosa strana detta da me!

Michele sorvola la città e cerca qualcosa caduto a terra. Perfino quando i suoi soldati sono oramai scomparsi lui rimane e, nell'oscurità, zampetta intorno all'Empire State Building. Holies è scomparsa, insieme alla spada di Lucifero e ai resti di Kompis.

«Cerchi la tua spada, Guerriero?» domanda Alees.

Accanto ha un plotone di soldati addestrati e tutti rimirano emozionati le potenti ali dell'Angelo, di un candido bianco latte. Michele prende una piccola piuma da terra e la studia.

«Se l'è portata via» prende in giro. «Be', in fondo non posso dirle nulla. Gliel'ho regalata. Daremo una mano, Alees, contate sul nostro appoggio. Lucifero era una nostra responsabilità... una mia e non ho voluto vederla.»

«Sai che non è così» lo scusa.

«Non doveva andare in questo modo.»

«Tornerà» gli assicura ridendo. «Io l'ho conosciuta, ci ho parlato. È determinata oltre ogni limite, ti stupirebbe. Quando tornerà vorrà delle risposte, Guerriero e dovrai esserci.»

Michele affila lo sguardo e sospira con aria sconfitta.

Tornerò.

Ogni Angelo e Demone ha una storia dietro di sé. Io sono pronta a scrivere la mia leggenda.

La leggenda di Kiral.

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