XIX

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(Thor)

La prima porta davanti a cui arriviamo è possente e la sala è piena di armerie, palizzate e strumenti di allenamento, compresi percorsi e manichini. Ci sono già dei ragazzi che si stanno allenando, saltano agili, quasi invisibili, con le spade in mano.

«Questa è la palestra, vi allenerete qui. In altri luoghi l'uso di armi o violenza è del tutto vietato. Se siete incazzati venite a pestarvi su un tappeto e non fatevi un volo dalla montagna, credetemi, è già successo» dice Thor. «Gli attacchi si dividono in due gruppi: fisici o mentali. Ogni razza ne preferisce uno, in base a questa scelta il vostro percorso sarà incentrato su vari tipi di sforzi e vi aiuterà a padroneggiare...»

La alla mia destra, una bellissima elfa con gli occhi viola, parla senza essere chiamata. «Vuoi entrarci nella mente e vuoi insegnare agli altri a farlo? Non sarà pericoloso?»

Questa domanda fa irrigidire tutti, me compresa. So che gli Angeli, a differenza dei Demoni, usano armi vere, mentre gli ultimi adorano far piombare le vittime in stati confusionari o catatonici, prendendone dopo il possesso. Frugare nella mente di altre persone non mi attrae come idea, di sicuro sono incasinati quanto me se sono qui.

«Gli scenari, intendi? No. Noi non entreremo nella mente di nessuno, stimoleremo una parte specifica del vostro sistema nervoso e mia moglie si assicurerà di tenere le allucinazioni sotto controllo. In breve proietteremo le vostre paure in sogno e voi le affronterete. Non c'è nulla di più sicuro, ve lo garantisco. Ci sono più possibilità di finire sotto una valanga che avere danni dovute alle visioni.»

È una battuta? Deve esserlo perché lui la trova molto buffa. Ha un senso dell'umorismo peggiore del mio.

«Ora vi presento i vostri allenatori. Sono stati scelti perché sono i migliori in entrambe le discipline e hanno preso parte a numerose battaglie. Imparerete molto.»

Quando sbatto gli occhi annoiata, Azrael è comparso accanto a Thor e io non l'ho nemmeno visto. Il Demone mi lancia uno sguardo lungo, in attesa di ricevere un commento e spero che davvero uno degli altri lo faccia, che gli dica che Az è la peggiore persona che esista per insegnare: prima di tutto non è paziente, è egoista ed è un coglione, per non parlare del suo carattere.

Nessuno osa dire niente. Che bella fregatura. Az è il Principe, chiunque si metta contro di lui ha davanti un esercito infernale.

Dalla folla si stacca un altro uomo, il Vampiro alto e possente che ho notato all'assemblea, va verso il Demone e lo abbraccia. Quando sorride noto i canini, bianchi e sviluppati.

«Costoro» inizia il dio «sono i vostri allenatori. Joseph Arthur McKingsley è il capo del clan dei Vampiri, colui che ha difeso Arcadia dagli attacchi e ha stipulato con i Licantropi la prima pace.»

L'uomo gonfia il petto con superbia. Fisso Az con disapprovazione. Odio quando mi tiene nascoste le cose. Se avessi saputo una cosa del genere non sarei rimasta. Non me lo ha detto di proposito.

«E Lord Azrael, unico figlio del Re infernale e Principe...»

Prima che Thor possa concludere la sua stupida presentazione, dato che tutti sanno chi è, una risatina muliebre infesta l'aria. Mi volto rapida verso la ragazza che ha ridacchiato con troppa leggerezza, scoprendo che sta ancora sogghignando.

È la stessa che ha parlato all'udienza, quella seduta vicino al Vampiro. La puzza di cane bagnato la avverto chiaramente: è un Licantropo senza dubbi. Li immaginavo come uomini e donne piene di peli, con occhi gialli e artigli ricurvi, al contrario è davvero graziosa con i capelli color caramello e il top azzurro. La sua pelle emana un calore rovente.

Az alza un sopracciglio. «Vuoi dire qualcosa?»

Lei scuote la testa, non resistendo all'impulso di sorridergli ironicamente.

La leggenda di KiralDove le storie prendono vita. Scoprilo ora