XIV

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(Amore)

Apro la bocca per parlare, ma ringhia così forte da farmi ingurgitare tutte le patetiche scuse che ho in gola. È in ascolto come un gatto selvatico e perfino gli altri principi rimangono attoniti dalla situazione.

«È...» Non ha parole.

«Ti posso spiegare» borbotto senza fiato.

Il suo viso si indurisce. «Spiegare? Cosa c'è da spiegare, che hai mangiato un essere umano e ora vive dentro di te?» Amore alza lo sguardo, intuendo prima degli altri la questione. «È un fottutissimo bambino, Kiral!»

Non osa più toccarmi, si sposta e fa tre passi indietro. Se l'avesse fatto prima, quella dannata notte, ora non ci sarebbero questi problemi. Amore è la prima che si getta accanto a me e mi stringe tra le sue braccia, quasi volesse proteggermi con il suo corpo da questi mostri.

Legione non capisce. «Che è successo?»

Asmodeus tende la mano verso di me e, discreto, muove le dita. Se si avvicinasse Amore lo fermerebbe, sento il suo istinto di protezione aumentare e sulla sua pelle si formano tante piccole squame dure, di un leggero colore violaceo. Avverte con precisione le onde serene del piccolo dentro di me, di come non è per nulla turbato dalla situazione e rimane nel suo mondo, ignaro del pericolo che mi incombe addosso.

«È incinta» sancisce Asmodeus pallido. «Come è possibile?»

Azrael cammina avanti ed indietro furiosamente, sbattendo i piedi con irruenza. Scommetto che pensa che è assurdo ed è inutile girarci intorno ancora: sono incinta da settimane e non gli ho detto nulla.

Tira un respiro così profondo da fargli male al torace. «Tutto. Puoi dirmi tutto, ma non che è mio.» Chino la testa rammaricata. È naturale che sia arrabbiato. «È mio figlio» conclude da solo.

Legione emette uno strano verso stupefatto e mi gira intorno. «Come fa ad aspettare un figlio? È impossibile!»

Amore trema quando Azrael si avvicina, ma con nostra fortuna ci evita e va a prendere da bere. «Lei era umana, è possibile che con la trasformazione il feto abbia potuto mantenersi in vita. Dopotutto le umane non rimangono in vita dopo l'essere state marchiate e in ogni caso un bambino avrebbe bisogno di un quantitativo di energie quadruplicato. Quando Azrael l'ha trasformata lo ha reso possibile e Kiral può nutrirsi sia dal sangue sia dal cibo umano.»

Alastor, Asmodeus e Legione gli gettano un'occhiata lunga all'unisono. Non hanno alcuna particolare emozione sul viso, niente di evidente, e sono scioccata di come l'unico che dimostri un briciolo di umanità sia proprio Azrael. Lui è arrabbiato, io delusa.

«Qualcuno si è divertito con la sua vita» parla Asmodeus. «Il Patto non era previsto.»

«Ma c'è stato, Kiral ha sangue reale e lo ha anche il cucciolo.»

Gli occhi di Legione brillano. «Un cucciolo!» esclama e si rende conto del problema. «Un cucciolo di Demone? Oh, sarà un problema. Un enorme problema.»

«Azrael non ha infranto alcun tabù. Se la ragazza non è morta quella notte qualcuno è intervenuto per lei. Chi mai avrebbe potuto farlo? Ha sovrastato la potenza del Principe» continua il Demone dalle orecchie a punta, perdendosi tra i suoi pensieri.

Azrael ruggisce. All'unisono pensiamo ad una persona sola, la stessa che mi ha donato l'arma con cui mi sono difesa. Ho sempre guardato la storia dalla prospettiva sbagliata, pensando che sia stato Azrael ad intervenire e non ne ho mai trovato un senso. Perché salvare me, una ragazzina qualsiasi, dopo che mio padre mi ha venduto al suo per saldare un debito?

«Lui» borboglio a bassa voce, tuttavia mi sentono tutti comunque.

Ricordo la figura dei miei sogni, bella, avvolta da una luce pura. Se quella persona è stata davvero in grado di aiutarmi e ha sovrastato il potere mortale di Azrael e della sua specie, forse è stato proprio un Angelo.

La leggenda di KiralDove le storie prendono vita. Scoprilo ora