undici

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Qual è la cosa di cui avete più paura? 

Io ho paura di me stessa, della mia mente. In passato mi sono fatta tanto male con i miei stessi pensieri e alcune ferite sono ancora aperte; credo che la nostra mente sia la cosa più potente che possediamo e questo può essere un bene o un male. Penso che nessuno di noi sia pienamente consapevole di ciò che ha dentro e di quello che è racchiuso nella nostra mente e nella nostra anima; per capirlo ci si impiegano anni ed anni o forse non si scopre mai fino in fondo. Fatto sta che la mia mente è un luogo che mi spaventa, non so cosa contiene perciò non so come affrontarla; ho paura di ciò che la mia mente potrebbe arrivare a farmi pensare o non pensare, ho paura di autodistruggermi totalmente come stavo per fare anni fa ed ho paura di non riuscire a fermala in tempo. Allo stesso modo credo però che la mia mente sia un posto unico e contenga un mondo tutto da esplorare e capire, da esternare e comprendere. 

Passo una mano sullo specchio appannato dal vapore fuoriuscito dalla doccia e mi osservo attentamente; ho gli occhi arrossati a causa dello shampoo che mi è finito negli occhi, i capelli bagnati e la pelle lucida ancora bagnata da poche goccioline d'acqua. Poco fa ho ricevuto una notizia che mi ha dato fastidio e per scaricare la tensione ho optato per una doccia come faccio sempre quando sono tesa; la professoressa Pettinelli, non contenta della sfida della scorsa settimana, ha deciso di affidarmi un compito per farmi uscire dalla mia 'comfort zone' e mi ha assegnato '7 rings' una canzone di Ariana Grande che, oltre ai numerosi falsetti, contiene anche parti rappate. Lo scopo di questo compito secondo lei è farmi sperimentare un genere di musica più movimentato e farmi cimentare in cose nuove ma la verità è che vuole farmi apparire male; Ariana è una delle mie cantanti preferite ma in nessun modo io sarò in grado di raggiungere note così alte e in più rappare una canzone, io che mi incarto parlando normalmente. 

Dopo essermi infilata la tuta nera e una felpa dello stesso colore esco dal bagno e avviso Nicol che ho finito e che può entrare lei al mio posto; sconsolata mi dirigo in cucina e mi verso un bicchiere d'acqua che sorseggio sedendomi su uno degli sgabelli. Appoggio il mento sulla mano e sbuffo sonoramente passandomi l'altra mano sul viso, so che non dovrei scoraggiarmi così tanto ed essere più propositiva ma davvero non capisco il senso di volermi mettere in ridicolo in questo modo. 

<Ei, che succede?> chiede Luca appoggiandosi al lato opposto del bancone.

<Non capisco il senso del compito della Pettinelli> dico scuotendo la testa.

<Benvenuta nel club> ride lui essendo un altro dei bersagli della professoressa <scherzi a parte, non devi buttarti giù> 

<Lo so, vorrei davvero essere entusiasta di questo compito ma si vede palesemente che è fatto per risaltare qualcosa che io non ho> 

<Hai già parlato con Lorella?> 

<No, ci devo andare più tardi> 

<Allora aspetta di sentire che cosa ti dice lei e non fasciarti la testa prima di essertela rotta> dice facendo il giro del bancone e abbracciandomi. 

<Grazie Luchino> sorrido mentre gli scompiglio i capelli, è una cosa che faccio spesso quando abbraccio qualcuno. 

Il napoletano se ne va lasciandomi nuovamente sola con i miei pensieri; prendo le cuffie e l'MP3 che avevo lasciato in camera, afferro il quaderno rosso e mi siedo su uno dei cuscini delle gradinate provando a buttare giù qualcosa. Qualche giorno fa Lorella mia ha detto che si aspetta presto un nuovo inedito da me e quindi mi sto impegnando molto per portare a termine questa canzone che avevo iniziato in estate ma che non ho mai finito per mancanza di ispirazione. 

Combinazioni di parole// Alex WDove le storie prendono vita. Scoprilo ora