quattordici

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<No no no Luca fa un male cane> mi lamento mentre zoppico verso la casetta sorretta dal cantante napoletano. 

Prima durante la lezione di staging voluta da Lorella sono scivolata e ho preso una botta sulla caviglia destra, penso di aver preso una storta. Ho parlato con la produzione e mi hanno detto che più tardi nel pomeriggio vedrò il dottore e che fino ad allora le mie lezioni saranno sospese, mi hanno portato delle stampelle per non dare troppo peso sulla caviglia e mi hanno detto di tornare in casetta e metterci su del ghiaccio. Il problema sta nel fatto che io le stampelle non le so usare; anche da piccola quando mi sono slogata le caviglie innumerevoli volte non sono mai riuscita ad usare quelle cose ed erano sempre i miei a portarmi in giro in braccio o sulle spalle. Per mia fortuna Luca era in sala relax quando è successo il tutto e si è offerto di riaccompagnarmi a casa prima di cominciare la prossima lezione. Con un gesto veloce del braccio spalanca la porta d'ingresso e poi riappoggia la mano sul mio fianco per alleviare il più possibile il peso sul piede e farmi fare meno sforzo possibile, a fatica raggiungiamo il divano e proprio mentre mi sta aiutando a sedermi compare Alex non so bene da dove. In un primo momento mi sembra strano, il suo sguardo saetta sulle mani di Luca che sono ancora sulla mia vita intente ad aiutarmi e poi guarda me.

<Che è successo?> chiede poi avvicinandosi. 

<E' scivolata e si è slogata la caviglia> risponde il napoletano al mio posto per poi alzare lo sguardo sull'orologio attaccato al muro <cristo sono in ritardissimo> esclama impanicato. 

<Tranquillo ci penso io qua, tanto non ho lezioni stamattina> interviene Alex. 

<Mi raccomando riposati> dice Luca scompigliandomi i capelli <ci vediamo dopo raga> ci saluta ed esce correndo. 

<Mi spieghi come hai fatto?> chiede il cantante mentre mi pone un sacchetto di ghiaccio che appoggio delicatamente sulla mia caviglia che somiglia di più ad un canotto in questo momento. 

<Ero a lezione di staging e sono scivolata> dico alzando le spalle. 

<Che scema> ride prendendomi in giro, io gli lancio il cuscino su cui avevo appoggiata la gamba causandomi un dolore allucinante che mi fa strizzare gli occhi e trattenere un gridolino <oi tutto ok?> chiede Alex allarmato <ti fa male?> 

<Un pochino>  ammetto guardandolo mentre appoggia un altro cuscino sotto alla mia caviglia canotto, poi si alza, si siede dietro di me e mi fa sdraiare sulle sue gambe <ultimamente non va tanto bene> continuo poi e lui rimane in silenzio pe permettermi di proseguire <sono sempre nervosa a causa di Anna e non mi piace sta cosa> 

<Devi fregartene di quello che ti dice> 

<Lo so ma non ci riesco> sbuffo coprendomi gli occhi con le mani <e poi mi ha rimessa in sfida, mi è arrivata la busta ieri mentre eri a lezione con Lorella> 

<Perché non me lo hai detto?> 

<Perché hai le tue cose da fare Alex, non hai tempo di ascoltare le mie lamentele in continuazione> 

<A me piace ascoltarti> dice togliendomi le mani dagli occhi e incollando i nostri sguardi <se hai bisogno di parlare lo sai che ci sono, vero?> 

<Si che lo so scemo> rispondo sorridendo facendo comparire anche le sue fossette profonde. 

<Riposati un po', si vede che sei stanca e che non dormi bene da giorni, approfitta del fatto che il tuo sonnifero personale è qui> scuoto la testa e lo colpisco alla spalla ma poi accetto la proposta e chiudo gli occhi, la sua mano mi accarezza i capelli e mi accompagna in un sonno profondo. 

Combinazioni di parole// Alex WDove le storie prendono vita. Scoprilo ora