ventisette

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Prendo un grosso respiro appena sento il corpo tornare cosciente dopo una buona dormita, mi stiracchio di poco prima di aprire gli occhi e trovarmi un Alex addormentato a pochi centimetri dal viso. Sono praticamente sopra di lui che mi cinge la vita con le braccia. Alzo la testa per scorgere l'orario scritto sull'orologio digitale al muro, 07:28, tra mezz'ora abbiamo palestra. Guardo il ragazzo sotto di me: ha gli occhi chiusi, l'espressione rilassata, le labbra socchiuse e i capelli scombinati. Quanto è bello. Sorrido istintivamente e gli accarezzo la guancia col dorso della mano, facendo attenzione a non svegliarlo. Noto che la telecamera al muro è spenta, non si vede il puntino rosso lampeggiante che indica stia registrando.
<Ale> sussurro. Ripeto il suo nome per un paio di volte prima di ricevere, in risposta, un mugolio assonnato. Non apre gli occhi e il suo respiro si fa nuovamente pesante nel giro di dieci secondi.
<Okay, l'hai voluto tu> mi metto a cavalcioni su di lui e mi sposto i capelli da un lato, poi mi chino su di lui e gli lascio umidi baci partendo dalla guancia e arrivando fino al collo. Mi fermo solo quando sento che si sta per svegliare e mi rialzo per guardarlo. Appena apre gli occhi e nota la posizione in cui siamo fa un sorriso compiaciuto.
<Buongiorno, ce ne hai messo di tempo> rido tenendo le mani sul suo petto coperto da una t shirt nera.
<Ce ne metterò molto di più, se prometti di svegliarmi così ogni mattina> le sue mani finiscono sul mio fondoschiena che stringe, si passa la lingua sulle labbra. Giuro che potrei morire. Mi chino su di lui e gli lascio un bacio sulle labbra che lui, in un secondo, approfondisce. Mentre le nostre lingue danzano tra loro mi torna in mente che tra meno di mezz'ora dobbiamo essere in palestra e che, di conseguenza, tra più o meno cinque minuti questa stanza si riempirà di persone.
<Dobbiamo andare in palestra> ricevo uno sbuffo da parte sua che mi fa sorridere. Mi rende felice che voglia passare del tempo con me.
<Per forza?> chiede.
<Si, per forza>
<Dopo hai lezioni?> mi chiede ed io nego col capo. <Nemmeno io, allora dopo torniamo qui e riprendiamo> mi attira nuovamente verso di lui e mi lascia un bacio a stampo sulle labbra, poi un altro e un altro ancora.
<Bleh, prendete una camera> ride Francesco dalla cucina, dove sono già presenti Luca, Luigi ed Elena. Mi alzo alla velocità della luce e mi abbasso la maglia che Alex aveva sollevato poco fa. Lui si alza e si mette di fianco a me dando il buongiorno ai presenti. Sono sicura di essere rossa come un pomodoro in questo momento così, con una scusa che in realtà non è una scusa, mi allontano verso la mia stanza per andarmi a preparare. Mi lavo i denti e la faccia, faccio una coda alta in velocità ed indosso dei semplici leggings neri, un top sportivo aderente a maniche lunghe dello stesso colore, che lascia scoperto parte del mio addome, e le converse ai piedi. Afferro il borsone con l'asciugamano e me ne torno in cucina cercando di superare l'imbarazzo di prima. Adesso ci sono quasi tutti seduti al bancone della cucina o al tavolo da pranzo.
<Ti ho scaldato il latte> Luigi mi passa una tazza con all'interno la bevanda bollente.
<Grazie Gigi> sorrido, lui ricambia e mi lascia un bacio tra i capelli. Mi siedo sull'unico sgabello rimasto libero e mi affretto a finire la mia colazione, composta da una tazza di latte e un paio di fette biscottate con la marmellata di non so che cosa. Alex ricompare dal corridoio con addosso un pantalone della tuta nero ed una maglietta dello stesso colore. Incredibile come sia bello in qualsiasi momento. Mi rivolge un sorriso e quando mi passa dietro mi lascia una carezza veloce sulla schiena, afferra una mela e la addenta rimanendo in piedi vicino al mio sgabello. Alcuni hanno già lasciato la casetta mentre io sto indossando proprio adesso il giubbotto per andare in palestra. Cristiano e Cosmary fanno il loro ingresso in cucina, quest'ultima si avvicina ad Alex, che ha preso posto su uno sgabello, e gli porge la collana su cui allacciamo di solito il microfono.
<Mi si è sfilata e non riesco a rimetterla, mi aiuti?> si prende i capelli in un pugno, così da toglierseli dal collo, e si gira di spalle al ragazzo. Nel farlo però si struscia un po' troppo su di lui.
<Aspetta, magari così fai meglio> dice avvicinandosi ancora di più e premendo il suo fondoschiena contro Alex. Una sensazione di fastidio mi invade da dentro, le viscere mi si smuovono d'un tratto e la gelosia mi ribolle nelle vene. Solitamente non sono una persona gelosa ma il solo pensiero di Alex con qualcun'altra mi fa uscire pazza.
<Okay, fatto> dice lui mentre la ragazza lascia andare i capelli e si rigira verso di lui.
<Grazie Ale> gli schiocca un bacio sulla guancia, vicino all'angolo della bocca e afferra la borsa. <Andiamo Cri> il suo amico la raggiunge ed insieme escono, dirigendosi verso gli studi. Io resto ferma vicino all'attaccapanni con il peso della borsa su una spalla. Alex mi guarda e, probabilmente, nota il mio fastidio. Alza le spalle e fa un'espressione divertita. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, apro la porta e mi incammino, da sola, verso la sala due.

Combinazioni di parole// Alex WDove le storie prendono vita. Scoprilo ora