sedici

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Sono esattamente le due e ventiquattro di notte ed io non sono ancora riuscita a chiudere occhio, sarà l'ansia pre puntata o semplicemente un'altra delle mie nottate insonni, fatto sta che domani abbiamo la registrazione e se non riesco a riposare almeno un po' sarà un bel problema. Mi rigiro nel letto per la milionesima volta guardando Rea che dorme beatamente, quanto la invidio. Chiudo gli occhi, butto fuori l'aria dalla bocca e provo a lasciar andare ogni pensiero e a rilassare ogni muscolo, mi sforzo di sentirmi leggera e di lasciarmi finalmente addormentare, faccio un paio di respiri profondi e poi.. poi sbuffo ancora e mi rigiro a pancia in su. Inutile non ci riuscirò mai. 

Una volta ho letto un articolo, diceva che in media una persona ci mette sette minuti per addormentarsi; la domanda sorge quindi spontanea: come cavolo fa la gente ad addormentarsi così in fretta? Non lo so, so solo che questi pensieri mi stanno facendo passare il sonno ancora di più. 

Mentre sono avvolta nel silenzio notturno della casetta sento un rumore provenire dal corridoio, sembrano dei passi ma non ne sono sicura; sarà qualcuno che sta andando in bagno o a bere un bicchiere d'acqua. Richiudo gli occhi ma dopo pochi secondi sento il letto abbassarsi sotto il peso di qualcuno. 

<Sei sveglia?> sussurra la voce profonda di Alex.

<Come un bambino appena nato> sussurro anch'io. 

<Doveva essere una battuta?> chiede.

<Più o meno> rispondo io <che ci fai qua?> 

<Non riesco a dormire ed ero sicuro che fossi sveglia anche tu> spiega <andiamo di là?> annuisco e lui riesce a leggere il mio gesto nella luce soffusa emessa dalla luna. 

Si alza ed io faccio la stessa cosa camminando dietro di lui, facciamo attenzione a fare meno rumore possibile per non disturbare gli altri che, come persone normali, sono nel meglio del sonno da ore ormai. Mentre stiamo per varcare la soglia della porta Alex inciampa in una borsa lasciata a terra da Nicol e per poco non pianta la faccia per terra; non nego che il mio primo istinto è stato quello di scoppiare a ridere ma, per rispetto di chi dorme, mi trattengo emettendo solo una risatina e coprendomi la bocca con la mano. Alex si gira a guardarmi con uno sguardo storto che mi rende più difficile stare in silenzio, ho gli occhi lucidi e dentro di me sto esplodendo. Gli faccio segno di continuare e mi chiudo la porta alle spalle una volta usciti, appena arrivati in cucina continuo a premere le labbra in una linea sottile per non rischiare di scoppiare in una risata che sveglierebbe mezza Roma. 

<Non ci trovo nulla di divertente> continua il ragazzo fingendosi offeso facendomi lasciare andare in una risata 'contenuta' <shh> dice tappandomi la bocca con la mano sinistra <vuoi svegliare tutti?> nego con la testa cercando di tornare seria <se tolgo la mano prometti che non ridi?> chiede continuando a tenere un tono molto basso, annuisco e lui allenta la pressione sulla mia faccia. 

<Però devi ammettere che è stato divertente> 

<Esilarante> commenta sarcasticamente mentre mi afferra la mano e ci dirigiamo verso il divano della casetta; si siede da un lato mentre i prendo la coperta e mi sdraio usando le sue gambe come cuscino. Rimaniamo in silenzio per un po' mentre io guardo il soffitto e lui passa delicatamente una mano sui miei capelli.

<Posso farti una domanda?> chiede poi di punto in bianco <se vuoi puoi non rispondere> puntualizza poi. 

<Vai> dico io spostando il mio sguardo su di lui.

<Sei fidanzata?> chiede diretto. Devo ammettere che mi sarei aspettata di tutto tranne che questa domanda, il che mi lascia spiazzata in un primo momento; non sono una che parla apertamente di queste cose, anzi quando posso evito proprio di parlarne.

Combinazioni di parole// Alex WDove le storie prendono vita. Scoprilo ora