quattro

6K 151 50
                                    




Penso che la puntata sia andata bene, ero davvero molto agitata prima della registrazione ma penso di essermela gestita bene. Fin da piccola ho sviluppato la capacità di mascherare quello che sento dentro, all'inizio era per necessità poiché i miei genitori erano sempre impegnati e la situazione non era delle migliori quindi dovevo evitare di aggravarla ulteriormente tirando in mezzo i miei futili problemi da ragazzina, poi è diventato un bisogno. Il sembrare sempre forte ed invincibile agli occhi degli altri, la ragazza intoccabile con il cuore di cemento, la stronza senza sentimenti, sono diventata questa agli occhi degli altri quando in realtà, una volta chiusa a chiave in camera mia dove nessuno poteva vedermi, piangevo per ore ed ore fino a quando non avevo più lacrime, fino a quando il dolore si era espanso per tutto il corpo e non lasciava spazio a nient'altro.

Mi rigiro nel letto per l'ennesima volta guardando Rea che dorme beatamente; in questi giorni ho legato molto con lei. Come me è una persona molto timida ed introversa con chi non conosce ma è veramente una forza, ha un mondo dentro tutto da scoprire ed esplorare, solo da chi lo sa fare però.

Dopo la puntata di oggi mi sono sentita bene, avevo una paura assurda di andare in onda ma sono riuscita a giostrarmela discretamente. Per fortuna l'ansia non mi ha giocato uno dei soliti scherzetti oggi.

Mi alzo cercando di non fare rumore; è inutile provarci, non riuscirò a dormire.

Vado in cucina e apro il mobiletto che sta sopra al lavello e mi preparo una tazza di the bollente, lo prendo sempre senza zucchero fin da piccola perché così riesco a sentire il gusto puro delle foglie di the. Mi siedo sul divano della casetta, fa strano vederla così vuota. Nonostante io mi isoli costantemente nel mio mondo mi sono abituata al via vai di persone continuo.

Mi tocco la collanina dorata che mi ha regalato lui poco prima che mi lasciasse, mi manca tantissimo.

<ei> una voce che ho imparato a conoscere in queste settimane proviene da dietro il divano

<ei> dico girandomi leggermente

<che ci fai qua?> chiede Alex facendo il giro e sedendosi vicino a me

<non riuscivo a dormire, tu invece?> dico alzando le spalle

<stessa cosa, stavo pensando e il sonno è sparito> annuisco non sapendo cosa dire, gli vorrei chiedere a cosa stava pensando, avrei mille domande da fargli sul mondo che ha dentro e che trovo così interessante ma la paura mi blocca. Ho paura di essere invasiva, noiosa, ficcanaso, perché vorrebbe parlare con una persona che conosce da due settimane? Non vorrebbe. Perciò sto zitta e lascio che il solito silenzio divori i minuti. <stavo provando a scrivere ma non trovo l'ispirazione> dice poi di punto in bianco quasi come mi avesse letto nel pensiero e avesse risposto alla mia domanda

<dove la trovi di solito?> voglio aiutarlo, o almeno voglio provarci

<non lo so> dice alzando le spalle <nelle persone, nei gesti, negli istanti, in quello a cui nessuno fa caso> lo dice come se fosse una risposta quasi scontata ma non lo è, niente di lui è scontato.

<per scrivere "sogni al cielo" dove l'hai trovata l'ispirazione?> chiedo mettendomi più comoda sul divano e portando le ginocchia al petto

<in realtà non ricordo, l'ho scritta molto velocemente> dice imitando il mio gesto e incrociando poi le gambe <per scrivere "e poi?" a cosa ti sei ispirata?>

<Ad una persona> dico abbassando lo sguardo e sentendo gli occhi pizzicare. Tasto dolente. Lui probabilmente si accorge di questo mio cambiamento che ad altri occhi sarebbe risultato impercettibile ma ai suoi, sempre così attenti ad ogni dettaglio, non è sfuggito di certo.

Combinazioni di parole// Alex WDove le storie prendono vita. Scoprilo ora