quarantatre

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Mi stiracchio allungando le braccia e strizzo gli occhi sbadigliando, quando li apro mi trovo Alex che mi guarda da sopra, i nostri nasi si sfiorano e sorrido alla sua vista. Anche lui si è svegliato da poco, dato che ha ancora gli occhi mezzi socchiusi e i capelli scompigliati, gli passo le dita tra e essi e gli bacio la punta del naso, facendo rendere più evidenti le due fossette ai lati della bocca.
<Buongiorno> mormoro con la voce ancora impastata.
<Buongiorno> ha la voce roca e assonnata, il che lo rende ancora più maledettamente attraente di quanto non lo sia già normalmente.
<Che ore sono?> chiedo mettendomi seduta quando lui si scosta da me per alzarsi, controlla sull'Apple Watch nero che porta al polso e mi informa che sono le 8:10; <Dobbiamo tornare?> chiedo piagnucolando consapevolmente.
Lui annuisce ridacchiando, abbassandosi sul materasso e reggendosi con le braccia per posare un bacio dolce sulle mie labbra; <Mi devi ridare questa però> dice pizzicando tra l'indice e il pollice il tessuto della camicia che ho ancora addosso da ieri sera.
Mi alzo in piedi, restando vicina a lui tanto che i nostri corpi si sfiorano; <Prenditela> sussurro poi. Lui accenna un sorrisetto e poi fa scorrere il tessuto rosso lungo le mie braccia, mentre i suoi occhi perlustrano ogni millimetro del mio corpo; mi chino poco distante raccogliendo il vestito da terra e lo indosso andando poi verso il cantante portandomi i capelli su una spalla.
<Mi chiudi la zip?> chiedo, voltandogli le spalle.
Si avvicina maggiormente a me, mi appoggia le mani sui fianchi e, facendo sfiorare i nostri corpi, fa come richiesto; quando ha eseguito il compito mi lascia un bacio sulla spalla scoperta e mi circonda da dietro il corpo con le braccia.
Mi mordicchia il collo alla base, ed io appoggio il capo sul suo petto chiudendo gli occhi; <Dobbiamo andare> gli ricordo facendolo sbuffare.
Recupera la busta di ieri sera, insieme alla mia, e mi porge la giacca nera che indosso per poi incamminarmi mano nella mano con lui verso l'uscita.
<Esci così?> chiede notando i tacchi che tengo in mano, non ho voglia di camminarci, annuisco alla sua domanda alzando le spalle e lui ridacchia scuotendo la testa.
Si china di poco, prendendomi per le cosce e facendomi incrociare le gambe attorno al suo busto e le braccia al collo; la sua presa è salda sul mio fondoschiena e così si incammina all'esterno verso la casetta, lasciandomi di tanto in tanto leggeri baci sul petto.
Non mi lascia scendere nemmeno quando giungiamo nel giardinetto esterno e continua imperterrito la sua marcia verso l'interno; entriamo sotto lo sguardo di Luigi, Luca, Carola e Marco che sono intenti a fare colazione, Alex mi appoggia a terra lasciandomi un bacio sulla fronte per poi salutare tutti come se non fosse successo nulla.
<Allora come è andata?> chiede Carola.
<Avete scopato?> ride Luigi seduto accanto a lei, ricevendo in risposta un medio da me e una risata dal castano alle mie spalle.
<Non sono affari tuoi> rispondo scocciata.
Lui e Luca si guardano con uno stupido ghigno stampato sulla faccia; <Questo vale come un si> dice il cantante di Rudy.
Sbuffo non rispondendo nemmeno, ma a prendere parola è il napoletano; <Ti invidio Alex, sappilo> mormora prendendo un morso dal croissant che ha in mano.
<Sei proprio idiota> bisbiglio io.
<Luca vaffanculo> dice stizzito il castano, stringendomi un braccio attorno alle spalle.
Il ragazzo alza le mani in segno di resa; <Guardo e basta> esclama poi, facendo scivolare gli occhi sulle mie gambe nude.
Alex si mette davanti a me e con la mano mi tira quanto più in basso possibile il bordo del vestito; <Tu non guardi proprio un cazzo> dice infastidito.
<Geloso il ragazzo> ride Carola dal suo posto.
<Anche troppo> lo ammonisco io, ricevendo un sorrisetto ironico da parte sua, che nasconde il suo fastidio; <Eddai stava scherzando, vero Luchino?> chiedo al mio amico.
<In realtà no> dice lui, lo guardo storto per poi riportare l'attenzione al mio ragazzo.
Gli prendo il viso tra le mani e gli lascio un veloce bacio a stampo; <Non lo ascoltare> prende un respiro, rilassando i muscoli al mio tocco e poi annuisce.
<Vado a farmi una doccia> annuncia poi.
<Ci vediamo dopo> lo saluto, baciandolo rapidamente per la seconda volta.
<Ma come?> esclama Luigi; <Non gli vai a tenere compagnia?> ammicca poi.
Mi avvicino a lui e gli lascio una schiaffetto dietro alla nuca, facendogli spuntare in viso una smorfia di dolore; <Smettila> lo ammonisco.
Il castano con le fossette ridacchia alla scena e poi sparisce nel corridoio che porta alla camera verde che divide con Christian, io mi affretto a prendere una tazza e prepararmi un buon tè caldo per prepararmi alle lezioni del giorno.
Mentre aspetto che la bustina rilasci il suo colore prendo posto accanto a Luigi sullo sgabello, appoggiando il mento sul palmo e sorridendo ripensando a ieri sera.
<Allora non mi racconti niente?> chiede proprio il mio amico, punzecchiandomi il fianco col gomito.
<Se devi fare i tuoi commenti idioti no> dico alzando gli occhi al cielo.
<Starò zitto> alza le mani lui, inclino la testa poco convinta, ma sentendo Carola che mi assicura che per ogni frase fuori luogo del cantante gli giungerà un pugno mi lascio convincere.
<Che volete sapere?> chiede sospirando.
<Avete sco- ahia> una gomitata della riccia lo colpisce prima che potesse terminare la frase, rido strizzando l'occhiolino alla ballerina che ricambia; <Avete passato una bella serata?> chiede Luigi, stando attento alle parole.
<E' stato perfetto Gigi, tutto> rispondo con occhi sognanti; <Gliel'ho detto, che lo amo intendo> dico poi, causando un espressione sorpresa sul volto di entrambi i ragazzi rimasti in cucina ad ascoltare la conversazione tra me, Luigi e Carola.
<Davvero?> esclama quest'ultima saltellando sul posto e strizzando il braccio di Luigi per la gioia, annuisco sorridendo e a questo punto mi si fionda addosso, abbracciandomi.
Ricambio la stretta e rido per la sua reazione, sembra più presa di me; <Come glielo hai detto?> chiede Luigi.
<L'ho scritto più che detto, mi sarei incartata> rido imbarazzata; <E prima che tu me lo chieda no, non ti dirò cosa ho scritto> dico puntandogli l'indice contro, precedendo il suo intento di pormi proprio quella domanda.
<Uff, ometti sempre la parte migliore> tira fuori il labbro inferiore, facendo una faccia da cucciolo bastonato.
Incrocio le braccia al petto ed inclino la testa di lato; <Con me non attacca bello> gli dico facendolo sbuffare.
<Almeno mi dici se avete scopato?> chiede reprimendo una risata, probabilmente provocata dalla mia espressione: lo guardo con gli occhi spalancati e la bocca aperta.
<No> esclamo, tirandogli l'ennesimo schiaffo sul petto.
<Tanto me lo farò dire da Alex> fa la linguaccia prima di uscire per andare a lezione ed io ridacchio scuotendo la testa, se non ci fosse dovrebbero inventarlo uno come Luigi.

Combinazioni di parole// Alex WDove le storie prendono vita. Scoprilo ora