Prologo

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Who will make me fight?
Drag me out alive?
Save me from myself
Don't let me drown
Drown, Bring Me The Horizon






Nuotare o affogare?

Quando ancora sei immersa sott'acqua senza conoscere, nemmeno dalle storie, i demoni che si aggirano sulla terra hai molte domande che ti fai, come “adesso cosa farò?” “Devo farlo da sola?”

E nessuno ti prende da parte per dirti “adesso ti aiuto io a respirare per farti rimanere a galla, devi solo fidarti di me”.

Nessuno ti aiuta.
E tu pensi di star per affogare.

Allora cerchi di capire con la tua mente ancora piena di speranza un modo per riuscirci da sola.

Perché serve solo speranza giusto?

Così inizi a fare progressi, sempre di più, e inizi a fidarti solo di te stessa.

Riesci a vedere a stento il mondo fuori, e se prima vedevi la magia che lo rendeva meraviglioso, inizi a vedere le ombre che nascondono i demoni peggiori.

Vedi sempre di più la verità che si  smaschera.

Pian piano però i lati nascosti delle persone ti fanno sanguinare, sbriciolando via ogni speranza posseduta.

E tu sei così confusa e piena di dolore che non sai cosa fare.

Dal fondo poi compaiono catene che ti stringono fino a farti soffocare.
Ritorni così a non sapere come respirare, e l'unica domanda che ti fai è “devo nuotare o affogare?”

Ma io inizio a preferire l'apnea.

Ogni giudizio, ogni insulto, ogni grido è sempre più lontano, rendendoti estraneo al resto.

Però ho udito una volta qualcuno dirmi “sei solo una menefreghista del cazzo”, ma io a dieci anni cosa ne potevo sapere del significato.

Ho cercato su Google dopo aver chiesto a mio padre, la sua risposta era stata “hai internet usalo”.

Menefreghismo s. m. [der. del motto me ne frego; v. fregare]. – Atteggiamento di chi ostentatamente si disinteressa di tutto e di tutti, facendo egoisticamente il proprio comodo senza impegnarsi troppo nelle cose che avrebbe il dovere di fare, e non riconoscendo l’autorità di chi gli è, per diritto e per merito, superiore.

Non ero ancora menefreghista, ma li ho accontantati, pensando che le aspettative se ne sarebbero andate, ma sono rimaste.

Ormai però non riuscivo più a credere a me stessa, pensando che magari ancora sott'acqua importava.
Probabilmente sono riuscita ad affogare una parte di me.

La domanda però ancora non si leva dalla mia testa, dopo che tutto è diventato impossibile da vivere.

E si ripete, si ripete, continua a ripetersi.

Non smetto di sentire questa domanda quando una singola lacrima riga la mia guancia, non smetto di sentirla quando gli incubi invadono i miei sogni.
Quando i ricordi possiedono la mia mente.
Quando i brutti pensieri rovinano quelli belli.

Nuotare o affogare?

Ma dov'è la risposta?

Una volta ho chiesto alla mia vecchia amica Penny la domanda, ma dopo aver scoperto la parte più nascosta di me voleva che affogassi.

Così ho fatto, e adesso sono quello che sono.

Swim or DrownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora