34. Nuotare o affogare Frost?

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I wish that you would stay in my memories
But you show up today, just to ruin things
I wanna put you in the past 'cause I'm traumatized
Memories, Conan Gray

«Gli altri non si chiederanno dove siamo?» mi sussurra Lex mentre le accarezzo i capelli.

«Credo che Ethan sia molto occupato con Sky» inizio a dire «Kai si starà guardando Pretty Little Liars».

Alexandria sorride compiaciuta nel. sentire la mia ultima frase.

«Per colpa tua» aggiungo.

«È una cosa positiva» il suo sorriso non sbiadisce dal suo volto.

«No se conti che non posso più nemmeno fumare una sigaretta cinque minuti con lui» mi lamento.
Ed è vero. Ogni volta che gli chiedo di uscire dalla sua stanza mi bidona, non esce con me da almeno una settimana, tempo che ho passato solo ed esclusivamente con Lex. Per di più non posso nemmeno stare con Simba dato che è il compagno-di-Pretty-Little-Liars, questo ha detto Kai.

«Sì se conti che almeno adesso nessuno può entrare da quella porta e beccarci sul fatto» cerca di farmi ragionare Lex, alza un sopracciglio e incrocia le braccia al petto, così facendo allontanare il mio viso dall'incavo del suo collo.

Io evito di aprire bocca perché so che ha ragione lei, e chiaramente non voglio ammetterlo.

Sono orgoglioso lo ammetto. Come lei.

Alla fine siamo molto simili.

Con un sospiro si alza e si dirige verso l'armadio. Mentre le mie braccia protestano perché volegliono ancora stringerla, i miei occhi non possono fare a meno di guardarla. Lex è la mia calamita, ormai l'ho capito
Non va affatto bene, me lo ripeto da settimane ormai.

Non quando so cosa potrebbe fare, anche se mi sembra così strano, mi sembra così non da lei.

Soprattutto dopo ciò che mi ha detto quel giorno in piscina.

Allontano il pensiero quando noto che mentre si infila la felpa si alza leggermente la maglietta che indossava prima, così mostrando un piccolo tatuaggio.

Curioso provo a decretare cosa sia, ma sono veramente cieco, quindi non vedo assolutamente la forma del tatuaggio.

«Lex» mi tocca chiamarla, non stacco gli occhi dal tatuaggio.

«Jack».

«Non mettere la felpa» le dico, questa volta alzo lo sguardo e noto il modo confuso in cui mi guarda.

«E dovrei darti ascolto?» mi sfida come sempre alzando un sopracciglio.

Mi eccita il fatto che non faccia mai quello che dico, è come un cane che rincorre il gatto, quest'ultimo può anche scappare perché ha paura, ma quando si incazza tira fuori gli artigli.
E lei è così sexy quando tira fuori gli artigli.

«Vieni qui» non le do ascolto, con la mano le indico di venire.

Lei stranamente fa come dico, ma non si toglie la felpa, ma soprattutto non si toglie quell'espressione di sfida dal volto.

«Che vuoi?»

«Quanti tatuaggi hai?» in questo momento non si può non notare la sorpresa per questa domanda, cosa si aspettava che le chiedessi?

Con un sorriso consapevole di avermi in pugno, e non so perché, ma si avvicina a me e si siede al mio fianco. «Preferisci che te li dico o vuoi che te li mostro?»

Che domande.

Senza una parola mi metto seduto per bene, prendo i bordi della sua felpa, ignoro i suoi occhi strabuzzati e gliela sfilo lasciandola solo con la maglietta corta a maniche corte.

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