38. Frost! Sei tornato

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Alexandria

«Mi vuoi dire dove diavolo stiamo andando?» domando a Kai nonostante il fiatone.

Lui mi guarda e sorride maligno, ma è pur sempre Kai, quindi il suo viso risulta pur sempre un cioccolatino.

«È una sorepresa» si difende quando provo a dargli un pugno non molto amichevole sulla spalla.

«Sono una persona impaziente lo sai!» piagnucolo incrociando le braccia.

Spalanco gli occhi quando vedo una ragnatela davanti a me.

Mi abbasso il più possibile e ci cammino sotto, spero che non mi sia finita nei capelli, per precauzione mi pulisco la testa un po' impaurita di ritrovarmi un ragno sulla testa.

In tutto ciò Kai è rimasto tutto il tempo a guardarmi divertito.

Vaffanculo!

«Spero ti piacciano i bambini.»

«Ci saranno bambini? Dove ci saranno bambini? Ci saranno tanti bambini?» lo interrogo.

«Pochissimi bambini.»

***

«Pochissimi bambini!» esclamo scioccata guardando i sette bambini che corrono per il parco.

«Non ce ne sono tanti» si giustifica Kai.

«No ma ti pare.»

Io e Kai abbiamo dovuto camminare ancora per mezz'ora prima di arrivare in questo parco abbandonato. Subito dopo sono arrivati dei bambini, alcuni abbastanza grandi, mentre altri piccolini, Kai non me li ha ancora presentati.

Trattengo una risata quando vedo due bambini lottare e urlare a squarciagola.

«Sei un figlio di puttana!» urla un bambino dai capelli rossi.

«Non ho una madre coglione!» gli risponde–sempre urlando–di rimando l'altro bambino.

Mentre continuano a lottare, il bambino dai capelli rossi nota che li sto fissando e mi fa il medio.

Sollevo le sopracciglia scioccata.

Bambini precoci.

Sposto lo sguardo per non rischiare di beccarmi insulti, ma spalanco la bocca quando noto una bambina familiare.

Ha i capelli scuri e gli occhi celesti.

Cazzo cazzo cazzo.

È Zahra.

«Cazzo!»

Corro dietro di Kai per nascondermi, ma lui si sposta di lato con fare preoccupato.

«Ma sei scemo!»

«Cosa?»

«Nascondimi» gli ordino a denti stretti.

«Ma che-» non lo lascio finire e mi siedo sulle ginocchia dietro di lui.
«Puoi spiegarmi cosa stai facendo?!»

«Ho fatto uno scherz-»

«Zahra grande!» urla la voce familiare.

Un secondo dopo mi ritrovo abbracciata ad una bambina che crede di essere la me del passato.

Swim or DrownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora