1. Voglio il mio avvocato

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Alexandria

«Avete dato fuoco alla camera di una vostra compagna e adesso state in silenzio? Non avete nulla da dire?!» la preside ci rimprovera urlando a squarciagola, sotto i suoi occhiali da vista portati lungo la fine del naso, posso vedere disgusto e superiorità, come se avesse davanti delle bestie di Satana.

Vecchia pazza.

Alzo gli occhi al cielo abituata ormai a una delle sue sfuriate.

Basta che ci dia una punizione e basta! Non deve sprecare nemmeno le parole e il tempo.

Sospiro guardando l'ora sul mio orologio da polso, siamo qui dentro già da dieci minuti e mi sembra passata un'ora.

Nella stanza gli unici suoni che si possono udire sono il respiro accellerato della ragazza emo e il piede che batte per terra, ripetutamente, dello strano tizio con il cappuccio.

Non ho la minima idea di chi siano questi due ragazzi e dovrei aver collaborato con loro per incendiare la camera di una ragazza di cui non so nemmeno il nome?

È così irreale.

Sbuffo per la perdita di tempo.

«Voglio il mio avvocato» esclamo indignata, ma anche un po' divertita, per questa stupida situazione. Dopo la mia giusta protesta, anche gli altri hanno deciso di farsi sentire.

«Devo dare da mangiare al mio criceto» tenta Skylar incrociando le braccia al petto.

«Non si possono tenere gli animali nell'accademia idiota!» le sussurra Ethan spingendola leggermente con fare scherzoso.

Trattengo a stento la risata.

«È perché non sono bianco vero?» fa una faccia da drama queen il tizio strano, sembra estremamente serio, ma se guardi bene, si vede che sta prendendo per il culo la preside.

Hai la mia stima.

Considerando che tipo di persona è la preside direi di sì.

«Siete incorreggibili! Da martedì siete tutti in punizione per due mesi. Non guardarmi così Miller, non vi espello solo perché i vostri genitori pagano un buon prezzo per la vostra permanenza al Divitiae. Dovrete pulire per il momento ogni aula dalle sette alle otto ogni giorno, vi arriverà un email con aggiornamenti per quanto riguarda la punizione. E adesso uscite» finisce di rimproverarci e indica la porta con la mano, ormai stufa della nostra presenza.

Senza farmelo ripetere due volte spalanco la porta ed esco dall'ufficio quasi correndo, Skylar e Ethan mi raggiungono subito comparendo al mio fianco.

Guardo prima Ethan che ha un'espressione accigliata in volto e poi guardo Skylar che sembra sia una bomba pronta ad esplodere.

Tra tre, due, un-

«Ma che cazzo vuole quella stronza! Io non ho fatto proprio un cazzo. Poi chi la conosce quella ragazza? Se devo essere incolpata per qualcosa deve essere almeno originale, chi da fuoco alle stanze al giorno d'oggi?!» urla Skylar rossa come un pomodoro per la rabbia, fa addirittura voltare pure gli altri tre ragazzi che erano nell'ufficio per il suo alto tono di voce.

È molto incazzata vedo.

Insieme a Ethan, Skylar e me sono stati convocati i due ragazzi strani sconosciuti e il ragazzo che più odio in assoluto.

Non capisco loro cosa centrino con noi, d'altronde la maggior parte di noi non ha nemmeno mai parlato insieme.

La sua rabbia comunque è comprensibile, un'ora fa ci hanno chiamato e ci hanno accusato di aver fatto quelle cose.

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