18. ...Con me

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And if you have a minute,
why don't we go

Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don't we go somewhere only we know?
Somewhere only we know, Keane

Frost

Mi abbottono i jeans e guardo la ragazza bionda che esce dal bagno soddisfatta.

Mi guardo velocemente allo specchio e sistemo ciò che è in disordine.

Guardo il meno possibile il mio riflesso senza occhiali ed esco dalla stanza.

Ignoro gli sguardi di rispetto che mi lanciano gli studenti appena passo al loro fianco.

Certo che lo fanno.

Loro conoscono solo l'apparenza, non pensano che dietro ad un corpo c'è anche la personalità, i sentimenti e il passato di una persona.

Ma io glielo lascio fare.

«Ehi fratello, figa la tipa che ti sei scopato» esclama un ragazzo dandomi una pacca sulla spalla, osservo il gesto impassibile all'esterno, ma all'interno provo solo disgusto.

Mi ha davvero chiamato fratello?

Annuisco semplicemente sicuro di me.

Ah, ecco! Quello sguardo che adesso vedo, che vedo ogni volta, un mix di meraviglia e stupore.
Trattengo la voglia di tirargli un pugno in mezzo al corridoio proprio davanti a tutti, per mostrare che non sono il perfetto ragazzo che loro credono.

Anzi, sono tutt'altro.

Appena ne ho la possibilità fuggo via dai loro sguardi sempre puntati su di me, sono sempre ammirati da me, dal mio carattere, ma nessuno osa conoscermi veramente.

E io non lo lascerei fare comunque.

Anche se ultimamente mi sto lasciando trasportare dalla casualità dei momenti-cosa che detesto-e alcune persone sono già entrate nella mia vita prendendomi di sorpresa.

Fin da quando sono piccolo ho sempre amato avere tutto sotto controllo, le emozioni, i movimenti, il territorio intorno a me.

All'uomo fa paura ciò che non si conosce.

A me da solo fastidio.

Non sopporto quando qualcosa non va nei miei piani, quando perdo il controllo di una situazione, perché mi sembra di ritornare sempre in quel salotto con lei, stravaccata sempre sul divano, delirante.

Quando non potevo avere controllo della mia vita, dovevo accettare che il destino aveva deciso di ridermi in faccia e farmi odiare il mondo, la casa in cui vivevo e le persone che dovevano crescermi, ma non hanno fatto altro che farmi odiare il modo in cui vedevo le cose.

Davanti a me, adesso, ho solo i miei progetti, che nessuno ostacolerà, se con Alexandria va tutto bene.

Deve andare tutto bene.

Cerco di scacciare il pensiero di quella stupida ragazzina dalla testa, ma ovviamente lei rimane.

Lei è entrata nella mia mente e non osa andarsene.

Quanto la odio.

Proprio lei che da qualche giorno ha iniziato a ignorarmi, a non guardarmi nemmeno.

E questa cosa mi dà il nervoso.

Cosa mi è saltato in mente quel giorno nello sgabuzzino?

Ho svolto un compito alla perfezione e adesso devo starmene per i fatti miei, non mischiarmi a lei e la sua vita.

Swim or DrownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora