Continuammo così per settimane intere.
Ormai il mio lavoro alla Roma era terminato, in quanto, dopo che avevo fatto tutte le foto necessarie, il progetto, purtroppo, era passato nelle mani del mio principale.
Eppure io e Paulo continuavamo a vederci, sempre più uniti.
La nostra amicizia era diventata incredibilmente forte, nonostante proseguisse da soli due mesi: conoscevamo tutto l'uno dell'altra.
Il mio fidanzato non sapeva nulla di questa nuova amicizia che si era andata a creare nella mia vita, mentre Oriana continuava ad essere a migliaia di chilometri di distanza da Paulo, troppo impegnata a inseguire il successo per accorgersi che il suo ragazzo soffriva tremendamente.
Io e La Joya invece, ci vedevamo praticamente tutti i giorni, o a casa sua, o semplicemente per un caffè o un pranzo in centro.
Mi sentivo benissimo con lui: con Paulo di fronte, tutto mi sembrava possibile, a portata di mano.
Un giorno suonai alla porta di casa sua, e venne ad aprirmi una versione di Dybala che mai mi sarei aspettata di vedere: stava piangendo.
Entrai e lo abbracciai, senza fargli domande.
Sentii il suo profumo invadermi, esattamente come quella famosa sera, lontana ormai due mesi.
"Cosa succede?", gli chiesi, preoccupata.
"creo que Oriana me esta engañando", disse.
Lo guardai senza capire. Non avevo compreso nemmeno una virgola di ciò che mi aveva detto.
Non gli chiesi di tradurre, temendo di interrompere quel sottile equilibro che sembrava essersi creato.
Capì comunque la mia perplessità, e tradusse: "credo che Oriana mi tradisca".
Quella rivelazione mi lasciò senza fiato. Chi potrebbe mai tradire Paulo Dybala??
"Sicuramente ti sbagli... vedrai che tra di voi le cose si sistemeranno"
"yo tambien espero", disse.
Qualsiasi cosa avesse detto, lo abbracciai, lasciando che si sfogasse.
Non mi sarei mai aspettata di poter conoscere quella versione di quel mito del calcio.
Andammo insieme sul terrazzo, e guardammo l'orizzonte, come quella sera. Osservai i suoi occhi verdi riflettere la luce.
Roma era bellissima vista da lì: così affascinante, meravigliosa, di fronte a me c'era la città in cui sempre avevo sognato di vivere e che ora era, finalmente, casa mia.
Poi, non si sa come, o perchè, ci avvicinammo sempre di più.
Come quella sera percepii il calore del suo respiro sul mio volto, infine la sua lingua cercare la mia, toccarla.
Andammo lentamente verso il salotto. Non sapevo bene cosa stessi facendo, oppure dentro di me lo sapevo perfettamente, solo che non volevo fermarmi.
Era troppo bello essere lì, sentirsi sfiorare dalle sue mani morbide, calde, dolci.
Percepii il suo tocco spostarsi sempre più in basso: dal volto, scese verso il mio bacino.
Sentii poi le sue dita spostarsi lentamente verso i miei glutei, accarezzandoli.
Mi sfilò la maglietta, con un movimento rapido, dolce.
Iniziò a baciarmi il collo lentamente. Sentii un brivido correre lungo la mia schiena. Piegai leggermente indietro la testa, sentendo le sue labbra lasciare una scia di baci sulla mia pelle.
Gli sfilai a mia volta la maglia. Osservai esterrefatta lo spettacolo di fronte a me: non avevo mai visto un corpo tanto perfetto.
Lasciai scorrere le mia dita lungo i suoi addominali, così scolpiti, così meravigliosi.
Sentii le sue mani slacciare la cintura dei miei jeans, e condurli lentamente a terra.
Sentivo la sua pelle sulla mia, il suo profumo invadeva ogni singolo centimetro di me.
Sollevai le gambe, cingendogli la vita.
Continuammo a baciarci, con le sue mani che mi accarezzavano i glutei, e le mie immerse nei suoi capelli, così morbidi, così perfetti.
Camminammo lentamente verso la sua stanza, continuando a baciarci, a sfiorarci.
Gli sfilai i jeans.
Mi stese delicatamente sul letto, sotto di lui. Velocemente mi sganciò il reggiseno, iniziando così a baciarmi i seni, sempre dolcemente.
In breve tempo le sue mani incontrarono i miei slip, e li sfilarono.
Ora solo i suoi boxer ci dividevano.
Fu così che glieli tolsi, trattenendo il respiro.
Deglutii alla vista di ciò che avevo davanti, sempre così meraviglioso, così perfetto.
Con due dita entrò in me, torturando ogni centimetro della mia intimità.
Dio com'era bravo. Il mio respiro ormai si era fatto affannoso, non riuscivo più a pensare lucidamente. Tutto ciò che volevo era lui.
Paulo si sporse leggermente verso il comodino, da cui estrasse un preservativo. Se lo infilò velocemente, senza quasi che me ne accorgessi.
In breve tempo fu nuovamente su di me.
Percepii ancora una volta la sua pelle, così morbida e calda, sulla mia.
Inarcai la schiena per percepire ogni suo centimetro di lui su di me. Nessuno prima d'ora mi aveva mai fatta sentire così bene.
Con una spinta forte, secca, netta, entrò in me, provocando così un rantolo di piacere che uscì dalla mia bocca.
"estas bien?", mi chiese, guardandomi negli occhi.
Annuii lentamente, quasi impercettibilmente.
Dapprima le sue spinte furono dolci, poi si fecero sempre più forti.
Entrava e usciva prepotentemente da me, provocandomi un piacere che nessuno prima di lui era stato in grado di darmi.
Venne in me con un grido di piacere.
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Eravamo stesi sul letto, osservando il soffitto, entrambi allibiti per ciò che era appena accaduto.
Ancora non mi capacitavo all'idea di aver fatto sesso con Paulo Dybala.
"Estas bien?", mi chiese, voltandosi verso di me.
"Non potrei stare meglio". Mi pentii immediatamente di ciò che avevo detto, però vidi un sorriso dipingersi sul suo volto.
"sei perfetta", mi disse, a bassa voce.
Lo guardai. Era bellissimo, steso sul lenzuolo bianco del suo letto, con la testa sorretta da una mano, mentre l'altra accarezzava le mie dita.
Per quanto avessi tradito il mio fidanzato, non riuscivo a sentirmi in colpa. Di fronte a me vedevo solo Paulo, con quel suo sorriso disarmante.
Non riuscivo a ricordare nemmeno un motivo per cui stavo con Tommaso.
Gli accarezzai gli addominali. Non esisteva centimetro di lui che non fosse perfetto. Mi sentivo così impotente di fronte a tanta bellezza.
Sorrisi, pensando a quando, da adolescente, osservavo i suoi post su Instagram, chiedendomi sempre come potesse essere farlo con lui.
Ora lo sapevo: era meraviglioso.
"A volte spero che Oriana sia come te", mi disse.
Sentii una lacrima tentare di farsi strada sulla mia guancia, ma la asciugai immediatamente.
Io non ero altro che un'amante, qualcuno che era lì solo per soddisfare i suoi desideri, in mancanza della sua fidanzata.
"non sai quante volte ho sperato che Tommaso fosse come te", gli dissi.
Si avvicinò di nuovo a me, e mi baciò.
Possibile che fosse perfetto in tutto?
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Il sole e la luna II Paulo Dybala
Storie d'amoreA te che mi hai stravolto la vita, a noi che siamo come il sole e la luna, uniti per sempre ma destinati a non incontrarci mai. 23/06/2022 1 in #paulodybala 17/03/2023 1 in #calcio 29/06/2023 1 in #seriea