13° capitolo🔞 - sentimenti

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Andai da Tommaso, ripassandomi in testa il discorso che mi ero preparata.

"Tommy?", gli dissi, sedendomi sulle sue ginocchia.

"dimmi amore", rispose, baciandomi dolcemente.

"Devo andare due settimane via per lavoro", dissi tutto d'un fiato.

"via dove?"

"a Córdoba, in Argentina"

Mi guardò per qualche istante, probabilmente stupito per l'inconsueta destinazione.

"Quando partirai?", mi chiese.

"Tra una settimana"

Per fortuna Tommaso prese molto bene la notizia, anzi fu felice all'idea che mi avessero assegnato un viaggio così importante.

Mi sanguinava il cuore sentendo la sua dolcezza nei miei confronti, sapendo che per amore di un altro uomo non facevo altro che mentirgli, andando in capo al mondo per stargli lontano.



Dopo una settimana ero là, all'aeroporto di Roma.

Tommaso aveva insistito per accompagnarmi, così io e Paulo decidemmo di incontrarci dentro all'aereo, in modo da evitare che si insospettisse.

Mi sedetti stancamente sul sedile che mi era stato assegnato.

"Tengo suerte de estar sentado al lado de una chica tan hermosa", disse una voce dietro di me che, ovviamente, riconobbi all'istante.

"stranamente ho capito", risposi ridendo, mentre Paulo si sedeva al mio fianco.

Paulo mi baciò dolcemente sulle labbra. "Due settimane tutte per noi"

"Come ci si sente a tornare a casa?", gli chiesi.

In fondo ammiravo Paulo: io già a circa 600km dal mio paese natio sentivo ogni tanto dei morsi di nostalgia farsi strada nel mio stomaco... lui cosa poteva dire, trovandosi a circa 12000 km?

"non vedo l'ora, anche perchè questa volta ci sei tu"

Continuammo a baciarci per quelle che avrebbero potuto anche essere ore intere. Non riuscivo a immaginare un modo migliore per trascorrere il tempo, se non essere tra le braccia dell'uomo dei miei sogni, a centinaia di chilometri sopra la terra, ignari di tutto ciò che poteva accadere sotto di noi.

"Non ti senti mai in colpa nei confronti di Oriana?", gli chiesi, mentre gli accarezzavo una mano.

Restò qualche istante in silenzio, soppesando le parole.

Lessi nel suo viso l'incertezza, l'indecisione.

"In passato l'ho amata molto... ero convinto di aver trovato la mia anima gemella..."

Si interruppe qualche istante, traendo un profondo respiro.

"... solo che poi abbiamo iniziato ad allontanarci sempre di più... è cresciuta in me l'impressione che ormai lei stia con me solo per ..."

"il fatto che sei la Joya", completai io, "come biasimarla"

Paulo sorrise, guardandomi negli occhi. "Non ti posso negare che quando sto con lei sento una punta di rimorso per ciò che le sto facendo però... però quando sto con te non riesco a pensare ad altro che al tuo sorriso"

Deglutii. Mai e poi mai solo quattro mesi prima avrei immaginato di poter essere protagonista di una scena del genere.

Appoggiai la testa sulla sua spalla.

"Tu invece?", mi chiese, accarezzandomi una guancia.

Fissai dritto di fronte a me, pensando a tutto ciò che avrei voluto dirgli ma che non potevo: avrei voluto dirgli che lo amavo, che nessuno prima di lui mi aveva fatta sentire così... speciale.

Tutte cose che pensavo, ma che erano destinate a restare chiuse nella mia testa... per sempre.

"Quando lo vedo vorrei sprofondare dalla vergogna, mi sento inutile, mi vedo come un mostro di fronte all'amore che lui prova ancora per me"

Mi morsi la lingua. Avrei dovuto evitare di dire quell'"ancora".

Infatti non sfuggì all'attento ascoltatore che avevo di fianco. "Perchè tu non lo ami ancora?", mi chiese.

Deglutii, e cercai di sorvolare. "Dicevo che quando sto con lui mi sento in colpa mentre...."

"Sofi rispondimi per favore: lo ami ancora?", insistette.

"Paulo io... io sono solo una stupida", dissi, e detto questo mi alzai diretta verso il bagno.

Richiusi la porta dietro di me e guardai la mia immagine allo specchio.

Stentavo a riconoscermi: la vera Sofia non avrebbe mai tradito il suo fidanzato, come non si sarebbe mai innamorata di Paulo Dybala.

O sì?

Mi trovavo lì, rinchiusa in un bagno più piccolo di uno sgabuzzino, a centinaia di chilometri da terra, costretta ad affrontare i propri sentimenti.

In quel momento sentii bussare alla porta. Stavo per aprire, quando vidi comparire sotto la porta un biglietto.

Mi piegai per raccoglierlo.

"You'll never be alone, I'll be with you from dusk 'till dawn"

Joya

Fissai quel biglietto senza fiato, quelle parole scritte con quella scrittura disordinata che ormai conoscevo così bene.

Nessuno mi conosceva così bene, nessuno avrebbe usato una frase di una delle mia canzoni preferite per.... dichiararmi il suo amore?

Restai ad osservare quel biglietto, mentre nella mia mente si formava un inarrestabile torrente di pensieri, di idee, di dubbi.

Avvicinai il biglietto al mio volto e trassi un profondo respiro. In fondo sapevo perfettamente cosa volesse dire quella frase, solo che stentavo a crederci.

Quando aprii la porta, mi ritrovai di fronte Paulo, appoggiato mollemente sulla parete dall'altro lato del corridoio.

Prima che riuscissi ad aprire bocca per parlare, mi trascinò nuovamente dentro al bagno, chiudendosi la porta alle spalle.

"no digas nada", mi disse tra un bacio e l'altro, mentre faceva scorrere le mani in mezzo alle mie gambe.

Slacciò velocemente la cintura che chiudeva i miei Jeans, lasciandoli così cadere a terra. Feci lo stesso con i suoi, mentre la sue labbra scorrevano lungo il mio collo, il mio seno.

Rabbrividii al tocco delle sue mani gelide, sempre così morbide, così meravigliose.

Gli passai le dita tra i capelli, mi avvicinai ancora di più a lui per sentirne tutto il profumo, per sentirmi parte di lui.

Entrò in me con un colpo secco, violento, che mi provocò un gemito di piacere, che lui provvide a nascondere mettendomi una mano davanti alla bocca, per evitare che ci sentissero.

Le sue spinte erano regolari, perfette come colui che ne era l'artefice.

Raggiungemmo entrambi il culmine in poco tempo.

Mi appoggiai a lui, respirando profondamente per la fatica.

Sentii le sue braccia cingermi il collo e abbracciarmi, mentre le sue labbra toccavano le mie.

Era perfetto.



Il sole e la luna II Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora