46° capitolo - mi madre

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Osservai quella famosa casa di Laguna Larga, che solo due anni prima vedevo come un luogo che non avrei mai visitato per davvero, qualcosa di irraggiungibile per me.

Ora invece ero lì, pronta per varcare il suo ingresso e farmi conoscere dalla madre di Paulo, Alicia.

"tranquilla, andrà tutto bene", mi disse. "ricordati che parla solo spagnolo... dovrai sfoggiare tutte le tue conoscenze in materia", aggiunse ridendo.

Sorrisi nervosa, stringendo a me Iris.

"entro prima io", disse, avanzando verso il cancello di ingresso e girando la chiave nella serratura, che qualche istante dopo emise un suono sordo, annunciando il fatto che si era aperto.

Trassi un profondo respiro, e seguii Paulo.

 "¡Mamá, estamos aquí!", esclamò, per chiamare sua madre, mentre apriva anche la porta d'ingresso.

Osservai l'arredamento della casa: era molto bello, particolare. Avrei dovuto trarne spunto per progetti futuri.

Mentre contemplavo la casa che aveva visto crescere la Joya, fece capolino una donna non troppo alta, dai capelli scuri, come quelli di Paulo.

L'avevo vista tante volte nelle foto, ma era stranissimo vederla di persona. Un po' come quando avevo conosciuto il figlio per la prima volta: dal vivo, si è sempre diversi.

"hola paulino", esclamò, dirigendosi velocemente verso di lui e stringendolo a sè in un abbraccio.

Vederli lì, uno abbracciato all'altra, era meraviglioso. Solo ora comprendevo veramente il rapporto che c'era tra loro due, tra quel figlio e quella madre, incredibilmente lontani, ma allo stesso tempo indivisibili.

"ella es sofia y ella es iris", disse poi Paulo, sciogliendo l'abbraccio e voltando la testa verso di noi.

"hola", dissi, sorridendo il più possibile, "es un placer conocerte"

Attesi la sua risposta, ma non venne. Vidi i suoi occhi analizzarmi attentamente.

"ella es menos hermosa que la otra, pero se ve mucho mas linda", affermò di colpo Alicia, rivolta verso Paulo.

Il mio sorriso si spense leggermente. Mi aveva detto che ero brutta, però, in fondo, mi aveva anche detto che ero simpatica.

i dialoghi da qui in poi sono in spagnolo, ma ho preferito scriverli in italiano perchè tutte capissero

"è una persona meravigliosa", assicurò Paulo alla madre, senza mai smettere di sorridere.

"posso parlarti in privato?", mi chiese Alicia, rivolgendosi a me per la prima volta.

Annuii sorridendo, e la seguii in un'altra stanza, mentre Paulo mimava la parola "scusa".

Gli sorrisi e alzai le spalle, come per dirgli di stare tranquillo. Ero disposta a fare qualsiasi cosa per renderlo felice.

Quando io, Alicia e Iris ci trovammo da sole, la donna iniziò a parlarmi. "Paulo mi ha parlato molto di te"

"anche a me di lei", risposi sorridendo.

"immagino ti abbia anche parlato di quello che era il nostro accordo"

Annuii, ma non parlai. Era un punto troppo debole per dire qualcosa.

"ho perdonato Paulo per quello che ha fatto, però devi dimostrarmi di valerne la pena", mi disse con tono perentorio.

Deglutii, e decisi di esprimere la mia opinione. "non so se ne valgo la pena, so solo che amo Paulo più della mia stessa vita. So che ogni istante senza di lui non vale nulla. Abbiamo passato qualsiasi cosa, sempre insieme, e so che potremmo farcela per sempre. Io lo amo, e non lo lascerò mai"

Alicia sorrise, e guardò la bambina per la prima volta. "ha gli occhi di Paulo, però è bella come te", disse.

Guardai mia figlia, e la porsi a sua nonna. "la prenda pure in braccio, se le fa piacere"

Vidi la gioia nei suoi occhi , prima che le sue braccia si sporgessero verso di me per afferrare la creatura che tenevo stretta a me.

"sono felice che Paulo abbia lasciato Oriana prima di fare dei figli con lei", disse.

Sorrisi. "anche io ne sono felice"

Osservai Alicia mentre abbracciava la sua piccola nipotina, con la quale sembrava già avere un'incredibile intesa.

Quando discostai lo sguardo dalle due, notai per la prima volta che la stanza era tappezzata di foto di Paulo, e di suo padre.

A Roma ne avevo vista sempre e solo una, in cui padre e figlio erano abbracciati, su un campo da calcio di Córdoba.

Lì, invece, c'era tutta la loro vita, ogni singolo istante trascorso insieme. Li vidi mentre parlavano, ridevano, giocavano insieme a calcio: da quando Paulo era appena nato, fino a quando suo padre se ne era andato per sempre.

Notai quanto il piccolo Paulo somigliasse alla figlia che avevo messo al mondo.

Il flusso dei miei pensieri fu interrotto improvvisamente dalla voce di Alicia. "Erano molto legati. Paulo era distrutto quando...". Non riuscì a terminare la frase.

Nonostante fossero trascorsi tanti anni, era evidente che il dolore di quella grave perdita era ancora vivo, sia nel cuore di Alicia, sia in quello della Joya.

"gli saresti piaciuta molto", mi disse poi, avvicinandosi a me con Iris in braccio, "amava le persona determinate"

Sorrisi. "come fa a sapere che sono una persona determinata?"

"so tutto quello che hai passato: me l'ha raccontato Paulo. Sei stata brava a non lasciarlo mai, e poi si vede dal tuo sguardo che sei abituata ad ottenere tutto ciò che desideri"

"non è sempre stato così", ammisi, "è una capacità che è nata per difendermi dal mondo"

Alicia sorrise, e mi prese una mano. "sono felice che Paulo si sia innamorato di te"

Per poco non mi misi a piangere dalla commozione: era la cosa più bella che quella donna potesse dirmi. 

Avevo trascorso giorni interi nell'ansia di non piacerle, ma ora che ero lì, di fronte a lei, comprendevo finalmente il motivo per cui Paulo le volesse tanto bene.

"dovrebbe venire più spesso in Italia, sono sicura che a Paulo farebbe molto piacere", le consigliai.

"Ho sempre paura di disturbare. Paulo ormai ha la sua vita"

"Paulo farebbe qualsiasi cosa per lei, si fidi di me", le dissi sincera.

Notai un sorriso fare capolino sul suo volto. "quando volete, io parto", rispose.


Uscimmo da quella stanza quasi come fossimo amiche di vecchia data, chiacchierando tranquillamente. 

Quando incrociai lo sguardo di Paulo, gli sorrisi.

Non mi ero mai sentita tanto libera in vita mia: sapevo di aver appena conosciuto una donna meravigliosa, che sarebbe sempre stata disposta ad aiutarmi, a darmi in suoi consigli di mamma e nonna, a sostenere quella nuova famiglia che io e Paulo stavamo pian piano costruendo.


Il sole e la luna II Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora