Capitolo 1

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Sono appena le 8 quando mi ritrovo davanti allo studio,dopo aver preso un caffè al volo al bar accanto e mi accendo una sigaretta prima di entrare.
Come sapete già,sono una graphic designer orientata nella attività musicale. Lavoro in questo studio da poco e mi trovo molto bene,ho legato tantissimo con i miei colleghi,soprattutto con Paolo e Silvia che dividono l'ufficio con me ma anche con Marghe e Cristian andiamo molto d'accordo.
Amo davvero tanto il mio lavoro,mi da molte soddisfazioni e poi i progetti che ci vengono assegnati sono molto interessanti.

Dopo aver fumato la mia sigaretta,entro in studio,salutando i miei colleghi e vado a sedermi al mio posto,togliendomi il cappotto insieme alla sciarpa e accendo il pc per andare avanti a lavorare ad un progetto importante che mi ha assegnato Claudio,il mio capo.
È un'uomo molto affascinante e sempre ben curato e vestito,ma con un carattere di merda. È molto lunatico,alcune volte arriva in studio tutto sorridente salutandoci e altre volte invece arriva scorbutico. Come ad esempio stamattina che ha appena fatto il suo ingresso in studio senza salutarci e tirando dritto verso il suo ufficio,parlando al telefono.

"A che punto sei con le bozze?" Chiede Paolo seduto dietro alla sua scrivania difronte alla mia.
Paolino,come lo chiamo sempre io,è un ragazzo molto introverso,talentuoso e timido. Ma con me si è subito sentito al suo agio e si è molto aperto,mi ha raccontato un sacco di cose su di lui e lo stesso ho fatto anch'io con lui,è un ragazzo davvero speciale ed impossibile non volergli bene. Lavora da anni in questo studio ma lui a differenza mia che sono orientata nella attività musicale,è più orientato verso l'attività editoriale.

"Ho quasi finito" Rispondo con lo sguardo incollato al pc.
"Tu?" Chiedo curiosa alzando lo sguardo verso di lui.
Non fa in tempo a rispondermi che vediamo Claudio uscire dal suo ufficio e avvicinarsi al nostro.

"Nel mio ufficio subito"Mi ordina con il suo solito tono arrogante e io smetto di fare quello che stavo facendo,alzandomi dal mio posto e guardo Silvia e Paolo con uno sguardo terrorizzato.
Silvia è una ragazza molto simile a me di carattere,molto estroversa e sempre solare.
Ha sempre il sorriso stampato sul volto ed sempre molto gentile e disponibile con tutti.

"Pregate per me" Sussurro pianissimo per non farmi sentire dallo scorbutico e loro si lasciano scappare una risatina.
Entriamo nel suo ufficio e si chiude la porta alle spalle,facendomi accomodare e a sua volta,si accomoda sulla sua enorme sedia nera girevole.

"Ti ho chiamata nel mio ufficio perchè vorrei assegnarti un'altro lavoro molto importante" Dice serio e io lo guardo incuriosita di scoprire di cosa si tratta.
"Poco fa mi ha chiamato il manager di un'artista molto conosciuto e a breve dovrebbe uscire il suo nuovo album e bisogna lavorare sulla copertina,la track list e ha già delle foto da consegnarci. Te ne occupi tu?" Chiede guardandomi e io annuisco energeticamente con il capo,felice che abbia assegnato a me questo progetto.
"Bene,verso le 16 arriva insieme al suo manager e mi raccomando non farmi fare brutte figure e anche in questo progetto pretendo il massimo da te" Dice con tono duro,riservandomi uno sguardo severo.

"Farò un'ottimo lavoro promesso" Sorrido e lui mi fa segno con la mano di andare.
Esco dal suo ufficio e torno nel mio per andare avanti a lavorare.
Non ho la più pallida idea di chi è questo artista per cui dovrò lavorare e sinceramente la cosa mi mette un pò ansia.
Sono tanto impaziente di scoprire di chi si tratta.

"Allora?cosa ti ha detto?" Chiede Silvia curiosa,guardandomi insieme a Paolo.

"Claudio mi ha assegnato un'altro progetto e dovrò lavorare insieme ad un'artista molto conosciuto,ma non mi ha detto chi è. Sarà qua per le 16 insieme al suo manager" Rispondo guardando entrambi.

"Sono molto curiosa di scoprire chi è" Afferma Silvia sorridendo insieme a me e a Paolo.
"Quindi non ci resta che aspettare che si fanno in fretta le 16 per vedere chi sbarcherà da quella porta" Dice ridacchiando e vediamo di nuovo Claudio uscire dal suo ufficio e venire nel nostro.

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