Ultimo|| Quel filo che ci unisce

Capitolo 44

"Dobbiamo stare così ancora per molto?" Sbotto nervosa alzandomi dal mio posto mentre eravamo seduti sul divano.
È da quando è arrivato che non mi parla per niente,che è freddo e distaccato nei miei confronti e sinceramente non capisco perché si deve comportare così,perché deve farmi pesare così tanto il fatto che devo andare a Milano per una settimana a lavorare insieme ad Edoardo.
"Dimmi qualcosa Niccolò invece di fare scena muta da quando sei arrivato cazzo" Dico sempre più nervosa piazzandomi davanti a lui e incrocio le braccia al petto.

"Non ho nulla da dirti Greta" Dice con tono freddo.

"Perché devi farmi pesare così tanto il fatto che vado una settimana a Milano per lavoro?" Chiedo alterandomi e lui si alza dal suo posto.

"Nessuno ti sta facendo pesare nulla Greta,mi fa solo incazzare il fatto che andrai da sola con quello lì" Dice con tono incazzato e io scuoto la testa.
"Quel tipo non mi piace per niente,si vede che ci prova con te e che gli piaci,oggi mi sono trattenuto dal prenderlo a pugni davanti a tutti quando ho visto che ti toccava e nel modo in cui ti guardava" Dice sempre più incazzato.

"A me di Edoardo non me ne frega un cazzo,io vado a Milano per lavorare e tu dovresti avere fiducia in me e stare tranquillo" Dico guardandolo con le braccia ancora incrociate al petto.

"Come faccio a stare tranquillo Greta co quello lì che ti ronza intorno e ci prova spudoratamente co te?" Chiede alterandosi "Poi sapevi che io tra poco partivo per Sanremo e non ci saremmo più visti fino a quando non tornavo" Dice alterandosi ancora di più e io lo guardo con sguardo di fuoco.

"Cosa cazzo gli dicevo a Claudio? No guardi non accetto la sua proposta perché il mio ragazzo tra poco parte per Sanremo e non ci vedremo più fino a quando non torna?" Chiedo alzando di poco la voce e lui rimane zitto a fissarmi.
"Cosa cazzo dovevo fare? Quel cazzo di progetto a Milano ne vale il mio futuro,non potevo non accettare e mandare tutto a puttane per una tua cazzo di scenata di gelosia o per un tuo stupido capriccio Niccolò" Dico guardandolo.

"Per un mio capriccio Greta? Sei seria?" Chiede guardandomi con sguardo torvo.

"Si hai capito bene,per un tuo cazzo di capriccio e ti ripeto non sei tu a decidere per me,per la mia vita e che tu voglia o no io andrò a Milano a fare questo progetto" Dico seria e lui scuote la testa.
"Io non ti ho detto un cazzo quando mi hai detto che andavi a Sanremo,anzi ero felice per te e questo lo sai anche tu,non mi sarei mai e poi mai permessa di fare quello che hai fatto tu stamattina,quindi come io rispetto il tuo lavoro,tu devi rispettare il mio,altrimenti la porta è quella e grazie e arrivederci" Dico alzando nuovamente la voce per poi andare in cucina seguita da lui.

"Sai che te dico Greta? Fai un po' come cazzo te pare,vacci pure a Milano co quel cojone" Dice alzando la voce a sua volta.
"Stai tranquilla che nessuno vuole impedirti nulla,so benissimo che ne vale il tuo futuro e ho massimo rispetto per il tuo lavoro,i miei non sono capricci come pensi tu" Dice guardandomi negli occhi e in questo momento siamo entrambi molto nervosi,nessuno dei due riesce a ragionare.
"Ma se permetti mi dà fastidio saperti sola con quello lì e visto che non sono uno stupido come lui,lo avevo capito che lo aveva detto di sproposito davanti a me per farci litigare e c'è riuscito,ma tu dormi e manco te ne sei resa conto visto che continui a darmi contro cazzo invece di capire perché ho reagito così" Dice guardandomi ancora negli occhi e io mi lascio scappare una risatina nervosa.

"Ho visto come hai massimo rispetto per il mio lavoro" Dico ridacchiando nervosamente.

"Continua a capire il cazzo che vuoi tu Greta,io me ne vado perché tanto parlare con te e come parlare con il muro" Dice uscendo dalla cucina come una furia.

"Certo come sempre" Urlo dalla cucina e mi porto entrambe le mani sul viso.

"Vaffanculo Greta" Lo sento dire mentre va verso la porta di casa e io mi tolgo le mani dal viso.