Capitolo 45

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Sono appena le 18 quando arrivo davanti alla stazione insieme a Niccolò che ha insisto tanto per accompagnarmi.
Durante il tragitto non ha fatto altro che farmi le sue mille raccomandazioni,sul fatto di stare attenta,di fare la brava,di chiamarlo sempre e di non dare confidenza ad Edoardo,di stargli il più lontano possibile e tante altre cose.
Scendiamo dalla macchina e recupero la mia borsa insieme al mio trolley che pesa quintali.
Come al solito ho esagerato,mi sono portata di tutto e di più per una sola settimana.
Ma non sapendo che tempo farà a Milano,ho preferito portare qualche cambio in più per stare tranquilla.
Inutile dire che anche questa volta Niccolò mi ha presa per il culo per tutto il tempo mentre mi aiutava a preparare la valigia,dicendomi che sono la solita esagerata e che non stavo mica partendo per la guerra e altre battute sue che come sempre mi hanno fatto un sacco ridere.
Anche se starò via una settimana e non potrò vederlo fino a quando non torno,mi mancherà qualsiasi cosa di lui,le sue coccole,i suoi baci,i suoi abbracci e mille altre cose che non sto ad elencare altrimenti non finisco più.
Mi mancherà tantissimo,ma purtroppo il nostro lavoro è questo,ci saranno altre occasioni in cui uno dei due mancherà perché deve andare via,come ad esempio lui che tra poco deve partire per Sanremo e anche lì non ci vedremo fino a quando non torna,dobbiamo solo iniziare ad abituarci alla distanza,visto che siamo abituati a stare sempre insieme.

"Tra quanto avete il treno?" Chiede guardandomi attraverso le lenti scure che indossa mentre aspettiamo che arriva Edoardo.

"Tra mezz'oretta" Rispondo tirando fuori il pacchetto di sigarette insieme all'accendino dalla borsa e ne estraggo una portandomela tra le labbra e l'accendo.

"Certo che poteva farti partire di giorno,non mi piace che viaggi di sera" Dice serio e si accende anche lui una sigaretta.

"Manco a me piace viaggiare di sera,ma Claudio ha deciso così e poi durante il viaggio ti scriverò sempre così stai tranquillo" Dico guardandolo e lui annuisce aspirando il fumo della sua sigaretta e lo stesso faccio anch'io.
"Cosa fai dopo?" Chiedo curiosa.

"Andrò a trovare mia madre almeno non passo la serata da solo" Dice guardandomi e mi afferra da un fianco.
"Ti ricordi tutto quello che ti ho detto?" Chiede ridacchiando e io sbuffo una risata divertita alzando gli occhi al cielo.

"Si Nicco me le hai ripetute così tante volte che ormai le so a memoria" Rido leggermente.

"Vogliamo fare un ripassino?" Chiede ridendo a sua volta e io mi stacco un'attimo da lui per buttare la sigaretta finita nel posacenere che hanno messo apposta fuori dalla stazione.

"No ti prego,basta" Lo supplico ridendo e porto entrambe le braccia intorno al suo collo.
"Mi mancherai tantissimo"Confesso tornando seria e lui dopo aver buttato la sigaretta finita sull'asfalto,inquinando Roma come al suo solito,mi cinge la vita con le sue braccia.

"Mi mancherai tantissimo anche tu amore" Sussurra dandomi un bacio sulle labbra che io ricambio per poi abbracciarlo forte e mi lascia un bacio sulla testa.

"Ehm...ciao piccioncini" Esclama Edoardo dopo essersi schiarito la voce e noi ci stacchiamo da quell'abbraccio.
"Ciao Greta"Mi saluta sorridendo mentre mi dà un bacio sulla guancia.
"Sei pronta per questa settimana io e te soli soletti a Milano? Vedrai che ci divertiremo un sacco" Dice tutto euforico e come faccio per dire qualcosa,si mette in mezzo Niccolò.

"Non state andando a divertirvi ma a lavorare e poi vai tranquillo che non starete mai soli,tu devi stare al tuo posto,hai capito?" Chiede con tono minaccioso e allo stesso tempo incazzato.

"Questo lo vedremo" Dice ridendo e sfottendo Niccolò che diventa nero dalla rabbia e prima che possa scoppiare un vero e proprio macello,decido di intervenire.

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