Capitolo 86(Seconda parte)

674 30 49
                                    

Sono passati due anni da quando mi sono trasferita qui a Milano insieme ad Edoardo e i primi giorni sono stati molto duri,perché dovevo abituarmi a questa nuova città,sempre così affollata e in movimento un po' come Roma,alla nebbia,ad imparare le strade,a come muovermi e a tante altre cose e poi perché mi manca la mia amata Roma,la mia famiglia che sento ogni giorno,i miei amici che sono venuti qualche volta qui a Milano a trovarmi,ma mi mancano lo stesso perché non ci vediamo più come prima,mi manca la mia casa,il mio amato terrazzo dove passavo le mie notti sveglia ad ammirare la bellezza del Colosseo tutto illuminato o a guardare le stelle perdendomi nei miei pensieri e mi mancano tante altre cose che non vi sto ad elencare,altrimenti non finisco più.
Con Niccolò da quella sera all'Olimpico,non ci siamo mai più visti o sentiti,l'ho persino bloccato ovunque,senza mai leggere il suo messaggio che ho cancellato una volta arrivata qui e non ho nemmeno più ascoltato una sua canzone,perché volevo cancellarlo dalla mia testa,dimenticarmelo e soprattutto che uscisse una volta per tutte dalla mia vita,non volevo sapere più nulla di lui,per me ormai è una storia finita,ho voltato pagina e penso di aver sofferto e pianto fin troppo per lui,dovevo solo fare una cosa,riprendere in mano la mia vita e andare avanti e così ho fatto... O meglio dire,ci sto provando.

In questi due anni sono cambiata tanto,sto lavorando molto su me stessa,sto provando a rialzarmi e ad essere più forte di prima,sto provando a tornare a stare bene,a ritrovare quella serenità che mi manca da tempo e se in parte ci sto riuscendo devo dire grazie ad Edoardo che è mi stato molto vicino,per me ha davvero fatto e sta facendo tanto e gliene sarò per sempre grata.
Dopo qualche mese dal nostro arrivo qui a Milano,tra me e lui sono successe molte cose e ho iniziato a vederlo diversamente,non più come un semplice collega o amico,ma mi sono resa conto che stavo iniziando a provare interesse nei suoi confronti,che stava iniziando a piacermi e che forse stavo iniziando a provare qualcosa per lui e a ricambiare i suoi sentimenti e alla fine ho deciso di provarci,di mettermi con lui ed già passato un'anno da quando stiamo insieme.
Con lui sto bene,è un ragazzo dolcissimo,non mi fa mai mancare nulla ed sempre molto presente,ma in cuor mio so che mai nessuno sarà mai come Niccolò e sento come se mi mancasse qualcosa per essere felice come vorrei io.

L'estate ormai è finita da un pezzo,lasciando spazio all'autunno e il tempo è cambiato,il freddo inizia a farsi sentire e qui a Milano sono giorni che non fa altro che piovere.
Sono appena le 9 del mattino quando mi ritrovo ad ascoltare un po' di musica su Spotify con il cellulare collegato alla tv mentre pulisco casa e Edo è uscito a fare la spesa,dato che oggi è sabato e non dovevamo andare in azienda.
Finisco di mettere apposto il divano,sentendo il campanello di casa suonare e io pensando che sia Edoardo che come al suo solito si è dimenticato di portarsi le chiavi di casa dietro,mi affretto ad andare ad aprire.

"Come sempre ti sei dim-" Non finisco la frase che le parole mi muoiono in gola,quando mi ritrovo davanti l'ultima persona che avrei voluto vedere e gli sbatto la porta in faccia,portandomi entrambe le mani sul viso,sentendo il cuore battermi all'impazzata.
Non può essere lui,non può essersi presentato qui veramente dopo due anni,forse me lo sono immaginata,starò iniziando ad avere le allucinazioni o addirittura sarò diventata pazza.
"Porca puttana perché cazzo" Dico in un sussurro chiudendo per un'attimo gli occhi e penso a cosa fare "Okay Greta mantieni la calma,riapri la porta e mandalo via prima che arriva Edoardo,puoi farcela" Dico parlando da sola,cercando di tranquillizzarmi e faccio un respiro bello profondo per poi riaprire la porta.
"Cosa ci fai qui?" Dico con la voce che mi trema leggermente e menomale che dovevo stare calma.

"Sono due anni che ti cerco e finalmente ti ho trovata" Dice guardandomi attraverso le lenti scure che indossa dopo essersi tolto la mascherina e io deglutisco a fatica,sentendo la salivazione a zero.
Lo guardo per qualche secondo e noto che in questi due anni non ne cambiato di una virgola,è sempre bello come il sole.

Ultimo|| Quel filo che ci unisce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora