Capitolo 78

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Niccolò's Pov;

Sono appena le 9 del mattino quando esco dalla mia stanza per andare a parlare con Greta,dopo aver passato tutta la notte sveglio a riflettere,a pensare in continuazione alla nostra discussione di ieri sera e soprattutto a come poter risolvere questa situazione che mi sta facendo uscire pazzo,che ci sta facendo del male ad entrambi e vorrei che per una volta mi ascoltasse,vorrei farle capire che non ne come pensa lei,vorrei riuscire a parlare con lei una volta per tutte con calma senza continuare ad urlarci contro e a scannarci.
Mi dirigo verso la sua stanza che fino a ieri era anche la mia e busso alla porta,aspettando che mi venga ad aprire.
Non ottenendo nessuna risposta da parte sua,riprovo a bussare e a richiamarla più volte,pregandola di aprire,ma nulla.

"È andata via Nì" Sento dire alle mie spalle dopo qualche secondo da Adriano e io mi volto verso di lui.

"Che stai a dì Adrià? Come è andata via?" Chiedo guardandolo sconvolto ed entro nel panico.
Non può essere andata via veramente senza dirmi nulla cazzo.

"Si Nì è andata via stamattina presto,è tornata a Roma" Dice con tono dispiaciuto e io sento il cuore rompersi in mille pezzi e gli occhi diventare sempre più lucidi.

"La colpa è tutta tua Nic se è tornata a Roma" Sentiamo dire da Gianmarco e mi volto verso di lui.
"Ed ha fatto bene,non avevo senso che rimaneva qui a vedere te che fai il coglione con quella stronza di Federica" Aggiunge con tono serio e io sento la rabbia impossessarsi di me.
"Ti ha lasciato questa,l'ha scritta ieri sera mentre era in camera con me e Tiziano" Mi porge una busta bianca che io gli strappo dalle mani,rivolgendogli uno sguardo omicidia e me ne torno nella mia stanza senza dire altro.

"Nì alle 10 hai le prove" Mi urla Adriano e io lo ignoro continuando a camminare verso la mia stanza a passo spedito.
Non posso crederci che sia tornata a Roma e mi abbia lasciato una stupida lettera da leggere,invece di affrontarmi e di risolvere con me. È poi Gianmarco mi sta facendo girare veramente tanto il cazzo con questa storia di Federica.
Con lei non mi sto costruendo nessuna storiella del cazzo,non ne come pensano loro e Greta.

Entro nella mia stanza e sbatto la porta alle mie spalle,buttando la lettera sopra al letto e prendo le mie sigarette insieme all'accendino ed esco fuori per fumare.
Mi accendo la sigaretta che tengo tra le labbra e mi appoggio con i gomiti sopra alla ringhiera in ferro,perdendomi a fissare il vuoto.
Ora come ora non ho intenzione di leggere quella maledetta lettera che mi ha scritto,sono tanto deluso e incazzato con lei per il fatto che sia scappata via senza dirmi nulla,senza prima parlarne con me.
Finisco di fumare,cercando di calmarmi e sento bussare alla porta.

"Lasciatemi in pace" Urlo più forte che posso per farmi sentire senza muovermi nemmeno di un centimetro dal mio posto con lo sguardo ancora perso nel vuoto.

"Ao Nì apri sta porta" Sento urlare da Adriano fuori dalla mia stanza.

"Vattene Adrià lasciami in pace" Urlo di rimando mentre butto la sigaretta con fare nervoso dal balconcino.

"Apri Nì o sfondo la porta giuro" Urla ancora e io sbuffo tornando dentro e mi dirigo verso la porta.
"C'è l'hai fatta ad aprire" Dice con tono ironico mentre io rimango serio.

"Che vuoi?" Chiedo guardandolo e lui entra nella mia stanza.

"Non l'hai ancora letta?" Chiede indicando la lettera sopra al letto e io scuoto la testa.
"È perché?" Chiede confuso.

"Perché ora non mi va" Rispondo con tono secco e mi passo una mano tra i capelli.

"Nì ascolta io capisco che ora sei incazzato perché è andata via senza dirti nulla lasciandoti solo una lettera,ma mettiti anche nei suoi panni,cosa doveva fare? Rimanere qui a litigare con te? A vederti messaggiare in continuazione con Federica?" Chiede guardandomi e io alzo la testa verso di lui.
"Poi se ti avrebbe detto che tornava a Roma tu che facevi?" Chiede serio.

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