Capitolo 5

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"Ciao bella,che ci fai qua tutta sola?" Mi chiede un tizio alto,magrolino e incappucciato piazzandosi davanti a me e mi alzo di scatto da quella panchina sorpassandolo e vado via senza rispondergli.
Fanculo a me e quando non ho accettato il passaggio di Cristian.

"Dove scappi così?" Mi chiede un'altro tizio anche lui alto,robusto e incappucciato che si avvicina pericolosamente a me,riuscendo ad afferrarmi dal braccio.

"Lasciami" Urlo spaventata,cercando di liberarmi dalla sua presa e si avvicina anche l'altro ragazzo che mi strappa la borsetta che portavo a tracolla,facendomi male.

"Stai zitta e non urlare" Mi dice il tizio che mi tiene ancora dal braccio con tono minaccioso e si avvicina al mio volto,ma io prontamente mi giro dall'altra parte,sentendo il cuore battermi all'impazzata e il panico impossessarsi di me quando sento che allunga una mano sopra alla mia coscia,salendo sempre più su con la mano mentre l'altro rovista nella mia borsetta.
"Una bella ragazza come te tutta sola in giro a quest'ora non dovrebbe stare sai?" Sussurra nel mio orecchio,tenendomi stretta dal braccio e continuando a toccarmi la coscia nuda scoperta dal vestito che indosso e sento gli occhi diventare sempre più lucidi. Inizio a temere il peggio,infatti ho iniziato a tremare come una foglia.
"Ora ci divertiremo bellezza" Sussurra ancora sbattendomi con forza contro ad un muro,bloccandomi qualsiasi passaggio per scappare.

"Lasciami andare ti prego" Lo supplico con voce tremante,non riuscendo a vederlo in pieno volto a causa del buio.
Allunga nuovamente le sue mani lercie su di me,iniziando ad alzarmi il vestito e cerco di difendermi mettendogli le mani in faccia.
I pugni e i calci che sto cercando di tirare fuori,ben presto si rivelano inutili visto che lui è il doppio di me e continua a strattonarmi,facendomi male.
Fino a quando i fari di una macchina non ci vengono puntati addosso e quei due stronzi,si danno alla fuga come i topi,lasciandomi traballante su quel maledetto marciapiede.
Mi lascio scivolare lungo il muro,scoppiando a piangere e sento lo sportello di quella macchina sbattere forte e qualcuno avvicinarsi a me.

"Stai bene?"Chiede abbassandosi davanti a me e alzo lo sguardo verso quella voce,riconoscendo subito che si tratta di Niccolò e istintivamente,lo abbraccio continuando a piangere.
"È tutto finito" Sussurra abbracciandomi a sua volta e cerca di calmarmi.
"Vieni ti porto a casa" Mormora guardandomi una volta che ci siamo staccati da quell'abbraccio e si rimette in piedi per poi aiutarmi ad alzarmi.

Mi fa sedere in macchina,allanciandomi la cintura per poi chiudere piano lo sportello e fare il giro,salendo anche lui in macchina e sedendosi al lato del guidatore,allanciandosi a sua volta la cintura e mette in moto.
Sono davvero molto scossa,sento ancora le mani di quello stronzo addosso e non vedo l'ora di arrivare a casa e buttarmi sotto alla doccia per togliermi il suo schifoso odore di dosso mentre la borsetta non sono riuscita a ritrovarla. Ma poco importa,l'importante che sto bene e che torno sana e salva a casa,grazie a Niccolò e non so davvero come ringraziarlo per quello che ha fatto per me,gliene sono davvero grata.
Momento... torno a casa un cazzo proprio... nella mia fottutissima borsetta c'erano le mie chiavi di casa e il mio cellulare.. come cazzo faccio ad aprire la porta di casa o chiamare Rachele per dirgli di aprirmi? Di certo non posso mettermi a suonare alle 3 di notte,svegliando i miei genitori e farmi vedere in queste condizioni pietose,mi farebbero troppe domande... bene sono fottuta!che serata di merda..

"Come mai eri sola?i tuoi amici dov'erano?" Chiede di punto in bianco,dopo qualche minuto di silenzio mentre guida e mi schiarisco la voce.

"Loro sono rimasti lì,volevo tornare a casa che ero stanca ma Cristian voleva portarmi ma io ho rifiutato il suo passaggio come una stupida. È non avendo preso la macchina,ho provato a chiamare mia sorella che non ha risposto e quindi mi sono seduta nella prima panchina che ho trovato libera per chiamare un taxi e sono spuntati fuori quei due" Confesso parlando con la voce rotta dal pianto,guardando la strada e vedo che ha iniziato anche a piovere.
"Però ora ho un'altro problema" Mormoro imbarazzata e lui gira per un'attimo lo sguardo verso di me,guardandomi perplesso.

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