Capitolo 30

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Sono passati quattro giorni da quando ho visto Stefano in quel parco che ci stava spiando,da quel giorno non riesco più a stare tranquilla.
Quando esco da sola oppure insieme ai miei amici o insieme a Niccolò,non faccio altro che guardarmi intorno o dietro le spalle,ho sempre paura di ritrovarmelo davanti da un momento all'altro.
Durante la notte non riesco più a dormire bene,continuo sempre a fare lo stesso incubo,a ripensare nel modo in cui ci guardava nascosto dietro a quell'albero e io quello sguardo spento,privo di emozioni,privo di qualsiasi cosa e pieno di rabbia,lo conosco fin troppo bene e mi ha sempre terrorizzata.
Stefano è sempre stata una persona meschina,viscida,maligna,violenta e anche un pò pazzo.
Conoscendolo sarebbe capace di fare qualsiasi cosa gli passi per la testa in quel momento,come ha sempre fatto con me,perdendo completamente il controllo,dando di matto e la cosa mi mette seriamente paura.

Sono appena uscita di casa per raggiungere lo studio,oggi mi aspetta una giornata davvero impegnativa e pesante.
Per non parlare del tempo che oggi è davvero brutto,fa freddissimo e piove da ieri sera.
Arrivo davanti allo studio e come ogni mattina,trovo Paolo,Silvia e Cristian che fumano al coperto.

"Buongiorno Gre" Mi salutano Paolo e Silvia e io do un bacio sulla guancia ad entrambi.

"Ciao" Saluto anche Cristian e lui si limita a salutarmi con la mano.

"Hai già preso il caffè o ne vuoi uno?" Mi chiede Paolo con il suo solito tono gentile mentre mi accendo una sigaretta.

"Sinceramente devo ancora prenderlo,ho fatto di fretta stamattina" Rispondo lasciandomi scappare uno sbadiglio.

"Allora vado subito a fartelo" Mi sorride ed entra dentro con Silvia che deve andare in bagno,lasciandomi sola con Cristian.

Rimaniamo entrambi in silenzio e io guardo altrove,finendo di fumare e nel mentre penso se sia il caso di provarci a parlare,visto che siamo soli e sarebbe l'occasione giusta per parlargli e chiarire con lui.
Parlaci Gre... ora o mai più... mi suggerisce la mia coscienza e io questa volta decido di dargli retta.
Torno a guardarlo e respiro profondamente per poi prendere finalmente parola.

"Possiamo parlare o dobbiamo continuare ad ignorarci?" Chiedo guardandolo e lui butta la sigaretta finita sull'asfalto bagnato dalla pioggia,gesto che imito anch'io.

"Possiamo parlare,ti ascolto" Dice serio e vediamo Paolo tornare con il mio caffè.

"Ecco a lei madame" Mi porge il bicchierino di plastica che io afferro ringraziandolo,tornando a guardare Cristian.
"Io torno dentro,mi raccomando non scannatevi" Ci guarda entrambi facendoci ridere e rientra dentro,lasciandoci di nuovo soli.
Ci guardiamo entrambi e lui mi fa segno di iniziare a parlare.

"Mi dispiace per quello che è successo,per come mi sono comportata con te,so di aver sbagliato e avrei dovuto essere solo sincera con te" Dico seria tenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi e lui rimane zitto ad ascoltarmi attentamente.
"Ormai è passato un mese da quando non ci parliamo più per colpa mia perché sono stata una stupida con te e credimi che mi dispiace davvero tanto,perché comunque a te nonostante tutto ci tengo davvero Cri,ti voglio davvero tanto bene e per me sei sempre stato un'ottimo amico,sei stato il primo insieme a Paolo e Silvia ad avermi accolta bene quando sono arrivata qua,con cui ho legato subito e abbiamo creato un bellissimo rapporto e non volevo rovinarlo in questo modo" Dico seriamente dispiaciuta e lui sospira,stando ancora zitto a guardarmi per poi iniziare a parlare.

"La verità Gre è che io non ti ho mai vista come un'amica,per te provavo seriamente qualcosa,mi piacevi e non ho mai voluto dirtelo perché non volevo rovinare il nostro rapporto e poi perché avevo paura di non n'essere ricambiato. So di avere avuto una reazione abbastanza esagerata nei tuoi confronti,ma in quel momento mi sono sentito preso per il culo,mi hai davvero fatto incazzare e mi hai deluso per tutte le stronzate che mi raccontavi quando bastava semplicemente essere sincera con me,dicendomi di te e Ultimo,avrei accettato la tua relazione con lui,sarei stato comunque felice per te ma soprattutto ti avrei capita e saremmo comunque rimasti amici" Dice guardandomi negli occhi e io lo ascolto senza dire nulla.
"In questo mese che non ci siamo più parlati ho riflettuto molto e ho capito che tra me e te non potrà mai esserci nulla,se non una bella amicizia,diciamo che me ne sono fatto una ragione" Sorride appena e io sento il cuore stringersi in una morsa.

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