capitolo 31

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Passiamo una serata abbastanza
' tranquilla' se così si può dire.
Ci siamo divertiti tanto,era da tempo che nn mi divertivo così.
Nn ho pensato neanche un minuto a Mattia.
In più ho preso una decisione:
Con Mattia ho chiuso,ho capito che mi fa soltanto soffrire.Basta.
Forse darò una possibilità a Edo,ma è tutto da vedere...

Mattina dopo

"Buongiorno piccoletta! È ora di alzarsi!" Dice Giorgia entrando in camera mia.
"5 minuti" dico spiaccicando la faccia sul cuscino.
"È da mezz'ora che dici '5 minuti' " dice,imitando la mia voce nell'ultima parte.
"Da-" non riesco a finire la frase che mi strappa dal letto e mi fa scendere al piano di sotto per fare colazione.
"Guarda ho fatto i pancake!" Urla mio padre felice dei suoi risultati.
Non è mai stato troppo bravo a cucina,soprattutto dolci.
"Bravo" dico prima di mettermi seduta su una sedia,aspettando che mi portino da mangiare.
"Papà muoviti non ho tutta la mattinata" dico.
"Ecco ecco" dice.
Dopo mezz'ora finisco di mangiare,mi alzo da tavola e mi vado a preparare.
Oggi vado su una cosa semplice quindi jeans bianchi,felpa blu della fruit e le Stelio.
Mi metto un filo di correttore, l'immancabile mascara e scendo.
"Io vado!" Comunico prima di uscire,ma resto immobile sulla porta quando vedo che c'è la macchina di Mattia ad aspettarmi.
Faccio finta di niente e vado avanti.
Mi fermo per un'istante quando sento il clacson suonare.
Ma faccio ancora finta di niente e vado avanti.
"Gaia " mi chiama.
"So che mi hai visto,ti fermi!?" Continua a dire.
"Lasciami stare dico,prima di svoltare l'angolo per dirigermi alla fermata.
Sembra che si è arreso...bene.
Arriva l'autobus,salgo ma subito dopo di me sale anche lui, Mattia.
"Possiamo parlare un'attimo?" Chiede.
"Mattia io mi sono stufata di parlare con te" dico prima di andarmi a sedere dall'altra parte del mezzo.
"Dai G-"prova a parlare.
"Mattia basta, mi hai insultata come nessun altro l'ha fatto, quel pomeriggio,quel cazzo di pomeriggio sono venuta da te,ero a pezzi i miei mi avevano detto che stavano divorziando,come ti sei permesso a toccare quell'argomento,mentre mi insultavi in più senza un motivo" inizio a dire.
"Mattia,il mondo non gira in torno a te lo capisci,sei sparito improvvisamente e dopo mesi torni e ti aspetti che io ti rivoglia, ti scusi,più o meno avevamo chiarito eravamo persone che stavamo in pace col mondo,non amici,ma conoscenti che ogni tanto si facevano un favore,te la credi troppo fattelo dire,mi insulti senza motivo e chiedi di nuovo di chiarire,ma questa volta non voglio farlo sono stanca di soffrire soltanto io quando litighiamo,sono stanca di te che sei geloso nonostante non siamo più niente a causa tua, sono stanca di te che mi insulti sempre,basta Mattia,se provi un briciolo di bene per me...lasciami in pace,sul serio" finisco di dire prima di scendere dall'autobus.
"Finalmente!" Dice Giada venendomi in contro.
Scoppio a piangere.
"Gliel'ho detto,gli ho detto di lasciarmi in pace gli ho sputato tutto in faccia gli ho detto tutto quello che pensavo, credevo che dopo mi sarei sentita meglio,ma non è così"dico in lacrime.
"Ei tranquilla,vedrai che hai fatto la cosa giusta" dice sorridendomi.
"Ma ora smettila di piangere per quel cojone" mi dice.
Accenno un sorriso e ci dirigiamo a scuola.
"Eii Gaiaa" esclama Sofia venendomi incontro seguita da Simone.
"Ei" li saluto.
"Andiamo che sennò facciamo tardi a lezione" dice Giada.

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