capitolo 43

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"Chicaa" mi urla qualcuno all'orecchio.
"Chi cazzo è ?" Urlo mettendomi il cuscino in testa.
"Sto cazzo"
"Mattia ti prego ho sonno"mi lamento.
"Allora non andiamo più in quel posto"dice girando i tacchi per andarsene.
Mi si drizzano le gambe e gli salto addosso.
"Nonono! Sono sveglissima" gli dico posizionandomi bene sulla sua schiena.

"Lago pulitissimo,si può fare il bagno"ammicca Mattia mostrandomi il posto in cui mi ha portato.
"Non ho il costume"dico.
"Neanche io"sorride,mentre si toglie maglietta e pantaloni.
"Scordatelo"dico indietreggiando.
Mi corre incontro.
"No no,Mattia no"obbietto.
Cerca di togliermi la maglietta.
"Smettila,no " dico ridendo.
Decido di arrendermi e mi tolgo i vestiti rimanendo in intimo.
Prendiamo la rincorsa e ci tuffiamo nel lago.
"Oddio è gelata!"Urlo.
"Troppo!" Esclama il ragazzo dirigendosi verso la riva,lo seguo.
"Sarà per la prossima"affermo tremando.
"Scusa è colpa mia" dice abbracciandomi per riscaldarmi.
Finiamo di asciugarci ed entriamo in un ristorante per mangiare.

"Io uno spaghetto al sugo" dico.
Il cameriere va via con le nostre ordinazioni.
"Perché hai preso un bianco così semplice?"Chiede sorpreso dalla mia ordinazione.
"Boh,mi andava" rispondo alzando le spalle.

Passiamo una bellissima giornata.
Tra due giorni partiremo di nuovo,per il compleanno di Mattia.

"Dai ti prego vieni a dormire da mee" mi prega Mattia.
"Domani abbiamo scuola,faremo troppo tardi" provo a convincerlo.
"Ma non è vero,ci sceglieremo presto.
Te lo giuro" dice mettendosi una mano sul cuore.
"No" dico ridendo.
Prova a baciarmi ma lo scanso.
"Non mi convincerai baciandomi" dico seria.
Si gira e se ne va arrabbiato.
Decido di lasciarlo perdere,lo richiamerò dopo cena...

Chiamo Mattia.
Squilla..
Non risponde.
Provo a richiamarlo 3-4 volte ma non risponde.
'Matti rispondi'
'Mattia ci sei??'
'Dai che permalosoo'
Provo a madrelingua stiamo messaggi ma non visualizza.
Decido di andare a casa sua.
"Papà vado da Mattia "
"Ok,non fate tardi domani c'è scuola" mi raccomanda.

Suono il campanello ma non risponde.
Poi mi ricordo che ho le chiavi così entro dentro casa.
"Mattia!" Lo chiamo dicerse volte,provo ad andare in camera sua.
"Mattia,perché non rispond-"mi blocco quando lo vedo in mutande dentro il letto con una ragazza.
Mi scende una lacrima.
Sbatto la porta per chiuderla e me ne vado.
"Sofia dimmi" dico uscendo da casa del ragazzo.
"Non è successo niente,tranquilla" provo a convincerla.
"Mattia" scoppio a piangere inginocchiandomi affranta.
"Noi abbiamo litig-non rispondeva-ero andata a casa sua,stava con un'altra" dico singhiozzando.
"Posso venire da te,non voglio che mio padre mi veda così "Chiedo.
"Arrivo" dico staccando la chiamata.

"Giorgia,ci sei anche tu " sorrido affranta entrando dentro casa di Sofia.
"Come potevo non esserci" dice abbracciandomi.
"Io gli taglio le palle a quel coglione!" Dice arrabbiata.
"Questa volta sono d'accordo con te per l'uso della violenza" dice seria Sofia.
"Domani non ci andiamo a scuola,andiamo a fare serata"dice Giada.
"Nono io non posso saltare ancora,mi bocciano" nego subito.
"Okok " dice Giada.
"Venite ho dei vestiti stupendi" ci guida Sofia.
"Ragazze io non me la sento..." dico a bassa voce.
"Sto cazzo vieni comunque " dice Giada strascinandomi in camera della mora.
"Tu ti metti questo" mi porge Sofia un vestito striminzito.
"Si vabbe è troppo corto" mi lamento.
"Non per te sorella " mi spinge a mette il vestito Sofia.
"Ok" dico sbuffando e mettendomi il vestito.
Indosso un tubino corto e mi fascia bene le forme con le spalline fine.
"Che dite?" Chiedo alle mie amiche.
"Sei una bomba sexy tesoro" commenta Giada.
Sorrido.
"Sei bellissima" dice Sofia a bocca aperta.

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