Mi faccio spazio tra la folla cercando di uscire dalla discoteca intatta.
Come può avermi chiamata in quel modo,devo dire che non me lo sarei aspetta da lui,insomma è sempre stato così gentile con me così affettuoso e poi perché se l'è presa così tanto,che gli fregava a lui se io stavo insieme a un ragazzo,dopotutto non è il mio ragazzo non può comportarsi così.
Le sue parole mi hanno davvero ferito,tanto.E mentre facevo i miei pensieri non mi rendo neanche conto di avere la faccia bagnata di lacrime con Tommaso davanti che cerca di farmi tornare alla realtà.
"Gaia ci sei?"mi chiede.
"Si si scusa "
"No tranquilla,a me non interessa quello che ha detto quel ragazzo e soprattutto non lo penso"dice accarezzandomi la guancia con le sue mani.
"Grazie"dico soltanto.
Tommaso mi sorride e mi abbraccia.
Mi prende per mano e mi porta fino alla sua macchina.
"Ti posso accompagnare?sai è tardi e non dormirei tanto tranquillo sapendo che vai a casa da sola"dice.
Gli sorrido "va bene"dico.
Sorride e mi apre lo sportello della macchina.Ha una BMW bianca molto carina.
"Alza i tacchi e poi vai! Wo wo wo wo wo beby,non andare rimani,ne possiamo parlare,o puntarci le armi e non so manco che fai,con chi sei dove stai!non andare rimani"cantiamo o meglio dire urliamo in macchina con il volume a palla io e Tommaso.
Ho notato che è un ragazzo divertente,carino e quando vuole fa anche dei ragionamenti giusti!
"Siamo stati grandi!"dice più contento che mai Tommaso,
"La prossima volta ad amici!"continua .
Rido di gusto.
"Ora che mettiamo?"dico divertita.50 minuti dopo
"Grazie per il passaggio"ringrazio Tommaso prima di abbracciarlo.
Ricambia l'abbraccio e mi dà un bacio sulla guancia.
"Notte"Mi dice.
"Notte" dico prima di chiudere la porta di casa.
"Non va proprio bene così signorina...." Mi giro e chi vedo,i miei sul divano con un orologio in mano.
"Vi prego sono stanca ne parliamo domani,dai che domani ho pure scuola"non hanno il tempo di ribattere che sfrecciò in camera mia.
Mi strucco,mi metto il pigiama,mi lavo i denti e mi butto sul letto.
Mi addormento in un lampo ero sfinita.Ma mi prima di addormentarmi mi soffermo un attimo a pensare,a che quello che mi è successo oggi,si, sono felice di aver conosciuto tommaso.Per fortuna ci siamo scambiati i numeri,magari domani gli scrivo,anche per sapere com'è andato il primo giorno di scuola.
Maledetta sveglia,anche se è anche la mia salvatrice.A lei devo tutti quei giorni in cui sono arrivata in anticipo o puntuale a scuola,ma allo stesso tempo è così fastidiosa, vorrei soltanto buttarla da una finestra.
Oggi mi sono messa un jeans skinny grigio strappato un po' sulle ginocchia,una maglietta corta della fila rossa e una felpa grigia che mi arriva sopra il sedere.Sotto ho messo delle converse platform nere.Mi sono truccata poco perché non mi andava,solo il mascara.
Dopo aver fatto colazione cercando di evitare i miei perché so di avere un discorso in sospeso con loro,so che dovrei affrontarlo ma preferisco evitare per ora.Arrivo puntuale a scuola e mi metto al mio solito posto.Matematica...mi piace come materia e vado anche bene ma oggi sono così stanca,non vedo l'ora di sentirmi con Tommaso.
Oggi Mattia mi ha evitato,cosa che ho fatto anche io.
Non gli ho rivolto neanche uno sguardo, anche se so che mi sta guardando anche ora,non gli darò la soddisfazione di guardarmi negli occhi.
La lezione viene interrotta da una persona che bussa alla porta.
"Avanti"dice il prof di matematica.
Entra la preside.
Da poco ho fatto amicizia con Giada,una ragazza molto simpatica e gentile, è venuta più volte a casa mia,i miei la conoscono e l'hanno 'approvata'.E' alta con capelli rosci e occhi azzurri.
"Che hai fatto Ga?"mi dice Giada punzecchiandomi la spalla per attirare la mia attenzione.Conscendomi è ovvio che abbia pensato questo,insomma conoscendomi lo farei anche io.
"Gia,questa volta io non c'entro"dico alla rossa.
"Da oggi ci sarà un nuovo compagno in questa classe"continua la preside.
In classe entra Tommaso,che mi adocchia subito, mi sorride e mi saluta con un movimento della mano.
"Bene presentati ragazzo " dice il prof dopo che la preside saluta ed esce.
"Sono Tommaso Tarone sono nato a Milano ma sono cresciuto a Genova ed ora sono tornato"dice sorridente.
"E potevi anche rimanerci a Genova"dice improvvisamente una voce"mi giro e... Mattia,mi ero stupita che ancora non aveva detto niente.
Tutti fanno finta di niente.
"Tommaso vai a sederti vicino a Gaia"dice il prof indicando il mio banco.
Tommaso si siede e mi abbraccia.
"Sono felice che stiamo nella stessa scuola e anche in classe insieme!"
"Anche io!" Dico.
La giornata prosegue molto tranquillamente,oltre al fatto che Mattia mi guardava in continuazione male.
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