Capitolo 15 |Passato|

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-Cosa significa che facciamo parte di quel clan? E Come potevano loro avere dei poteri!?- Domandò Ren in preda all'ansia. Poi intervenne Yuma.

-Quindi i licantropi esistevano già da allora?!- Il prof. si incamminò verso l'aula 7 che possedeva un televisore enorme, quasi come quelli dei cinema e fece partire dei video attraverso un computer. I ragazzi entrarono uno dopo l'altro nell'aula e si sedettero a guardare il tutto.

-Le spiegazioni non erano in programma, quando avrete finito di vedere i video dovrete giurare di non farne parola con nessuno, in caso contrario sarete espulsi-

Il video mostrò di un'antica popolazione giapponese che visse nelle foreste e che prepararono lance o alcuni tipi di trappole contro i mostri di sangue, ovvero gli attuali licantropi, tuttavia loro possedevano già dei poteri a causa di un loro anziano che fu morso da un'insetto ormai estinto, dai colori viola e rosso, simile quasi a una farfalla, ma molto più grosso e grasso. Quell'insetto conteneva un virus dentro di sé che si portò dietro dalle isole del Madagascar.

Così la persona morsa da quell' insetto il quale non si conosceva ancora il nome, ebbe poi dei figli e codesti nacquero con dei poteri, così i figli dei loro figli, si creò una popolazione con ognuno dai poteri differenti. Le cose però andarono presto a peggiorare a causa di alcuni individui che iniziarono ad approfittarsene e quindi alcune forze vennero usate male da molti creando così caos e molti assassini. Dopo anni di distruzione fu creato un aggeggio con lo scopo di riuscire a ritirare il sangue contenente il potere da ognuna di quelle persone ponendo fine alla vita di quel popolo commettendo un genocidio e che infine venne messo in delle fiale che un uomo nascose lontano da chiunque sapesse della loro esistenza, tornato però alla vita di tutti i giorni fu presto ucciso per assicurarsi che né lui né qualcun altro sapessero dove si trovavano le fiale e che nessuno le avrebbe più utilizzate, al giorno d'oggi quelle fiale sono state ritrovate e utilizzate per tornare a donare quei poteri, in modo da potersi difendere dagli attacchi dei licantropi che erano cessati per anni.

Hideaki corse fuori dalla classe per vomitare. Nessuno dei ragazzi sapeva di avere nel corpo i liquidi di persone morte ormai centinaia di anni fa, tutti gli alunni si misero le mani avanti alla bocca per cercare di non espellere lì i loro liquidi.

-Voi siete i discendenti di quel clan, provenite esattamente da quella stirpe, in quanto si è scoperto che non tutti vennero uccisi e qualcuno nascose il proprio potere. Con gli anni i figli dei loro figli possedevano solo un sangue adatto ad accogliere i poteri così come i vostri genitori che però sono troppo anziani per possederne uno ormai, il loro corpo non è più abituato e non lo reggerebbero. Molti di voi si trovano ancora in giro, per ora abbiamo selezionato solo un numero limitato per contenervi e addestrarvi. Dovete porre fine alla minaccia dei licantropi e ora più che mai abbiamo bisogno del vostro aiuto. Non tutti nella scuola potranno combattere come lo farete voi, due classi hanno dei poteri minimi in quanto non appartengono al clan Kiraenjeru ma ad un altro simile, poi sono state create delle fiale simili alle originali per poter donare il sangue degli antenati a tutti. Ora io vi chiedo cortesemente di rimanere in silenzio su ogni cosa- disse il prof.

-Perché dovremo rimanere in silenzio su tutta questa storia?! E poi come sapevate che siamo noi quei discendenti!?- Gridò Namiko.

-Perché tutti coloro che fanno parte del primo clan percepisce un dolore alla pancia continuo, forse perché qualcosa nel vostro corpo è modificato, pensiamo possa trattarsi proprio dei poteri che possiate contenere. . . Ognuno di voi ha lamentato un dolore alla pancia quando vi era stato chiesto, inoltre se la voce si spargesse, i vostri genitori si preoccuperebbero inutilmente, mentre altre persone chiederebbero delle prove e in più altre informazioni sui poteri che tornerebbero ad essere all'ordine del giorno e noi non vogliamo assolutamente tornare a ritirare ogni liquido dai vostri corpi, altrimenti ci sarebbe un'altro sterminio-

-Quindi ci state usando!!?- Gridò Daiki. Il prof. acconsentì con il capo.

-Vedetela come una formazione scolastica e per la sopravvivenza contro i licantropi, altrimenti starete qui controvoglia e sapete che non potete andarvene, avete firmato un contratto con noi dunque la vostra vita è nelle nostre mani, noi vi trattiamo come alunni e voi dovrete salvarci tutti dalla minaccia dei lupi che hanno iniziato ad attaccarci alla sprovvista dopo anni e anni di pace-

-Ma perché questa pausa? E perché ci hanno riattaccato??!- Chiese Satoshi.

-Tempo fa ci fu un patto, una tregua. Le persone con i poteri non avrebbero ucciso i licantropi e i licantropi non avrebbero ucciso le persone per cibarsene, a quanto pare qualcuno ha infranto quella legge proprio nei giorni nostri. Ecco perché dobbiamo attaccare- Youta sentì un dolore al petto.

-Noi dobbiamo uccidere i licantropi a causa di qualcuno, forse umano, forse lupo che ha ignorato il patto di pace. . .??- Mise anch'esso le mani avanti alla bocca, gli sembrò tutto così orribile, così disumano, notò inoltre la reazione di Shiro e gli parve il più calmo fra tutti, tuttavia intuì che così non era. Anche Shiro in quel momento ebbe un forte senso di nausea, ma non lo mostrò.

-La giornata finisce qui, vi lascerò riflettere sul tutto. . . Potrete rientrare nelle stanze oppure andare nel retro della scuola che porta nella foresta qui vicino, però attenzione perché lì non ci sono protezioni contro i licantropi, a parte degli allarmi costruiti apposta-

-Qui c'è anche una strada che porta in una foresta??- Domandò Izumi.

-Starete all'aria aperta, c'è una piccola zona con dei negozi prima, ovviamente attorno c'è la foresta, quella che vedete dietro alla scuola, potrete uscire ma ricordatevi che c'è il coprifuoco alle 20, guardate bene che siete monitorati, è una strada sorvegliata proprio perché c'è la flora vicino, ovvero dove pensiamo che potrebbero nascondersi alcuni licantropi nonostante i controlli, ma è pur sempre un modo per farvi uscire e svagare-

-Saremo monitorati anche nella foresta? Chiese Hayato.

-No, ovviamente lì non potevamo riempire tutti gli alberi di videocamere, tuttavia se non tornerete entro il tempo prestabilito verrete puniti severamente con due giorni di sospensione dalle lezioni, e più perdete peggio sarà per voi quando dovrete combattere i lupi- il prof. se ne andò, fu chiaro su tutto, quasi troppo strano per essere vero. Daiki si alzò sopra una sedia e parlò a tutti i ragazzi presenti.

-So che ora avete tanti a cui pensare ma che ne dite se sfruttassimo queste ore che ci rimangono per fare qualcosa di divertente, tipo come una prova di coraggio?- Disse sorridendo. Yamato e Yuma afferrarono le proprie mani e se ne andarono verso la porta dell'aula.

-Noi non abbiamo alcuna intenzione di rischiare la nostra vita in una stupidissima prova per bambini, torneremo nelle nostre stanze a ripensare a tutto quello che stiamo facendo e ci miglioreremo maggiormente sui nostri poteri- i due se ne andarono e furono seguiti da Ren, Benjiro, Satoshi, e Riku.

-Che pappe molli- disse Daiki.

-Tu sei davvero tutto scemo, però verrò con te, adoro provare il brivido della paura- rispose Hayato. A quelle parole Daiki rise e iniziò ad incamminarsi verso la strada descritta dal professore, lo seguirono tutti gli altri ragazzi. Youta però rimase qualche secondo immobile.

-Non sono sicuro di voler andare, sembra pericoloso. . . Però io non ho nulla su cui allenarmi. . .- Mentre il ragazzo rifletteva sul da farsi vide Shiro che lo guardò con la coda dell'occhio.

-Non venire- disse freddo e se ne andò. Youta restò immobile.

-Cosa? Perché dirmi di non andare con loro?? Cosa sta succedendo?!- Pensò.

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Kiraenjeru |Mystery of the Night| (In revisione)​
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