Capitolo 38 |Sparizione|

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Il sole calò e Youta continuò a fissare il soffitto della propria camera, Shiro non tornò e non ebbe notizie di lui dal mattino, sentì dei pianti, forse erano quelli di alcuni suoi compagni di classe, forse per ciò che successe a Satoshi o semplicemente per il troppo stress accumulato in quei giorni, anche la paura del licantropo si diffuse in ognuno di loro, però per Youta era diverso, lui continuò a credere che Shiro era un licantropo buono e credeva fermamente che non era il solo. Si guardò il braccio dove il suo compagno lo graffiò volontariamente per tentare di fargli attivare il potere, di quella ferita non vi era più traccia, forse serviva solo tempo, forse il suo corpo doveva solo abituarsi a quel dono ricevuto, ma dopo ciò che successe al suo compagno di classe iniziò ad avere paura, avere timore che quello non fu un dono ma una prigione di catene la quale non sarebbe potuto più uscirne. -E se mi danneggiasse?- Pensò guardandosi il braccio. Youta uscì dalla camera e controllò l'umore del suo amico Hayato. Il ragazzo con le occhiaie gli aprì rincuorato da quel gesto ma si notò subito che sul suo viso vi era stanchezza.

-Sei gentile a venire da me, ma sai. . . Non è uno dei periodi migliori, Daiki è ancora nell'infermeria assieme a Orochi e Aito e oggi si è aggiunto anche Satoshi, se continueremo così moriremo uno dopo l'altro- disse guardando la realtà dei fatti. Youta lo ascoltò comprendendo il dolore che provava il ragazzo, poi si sentì in colpa per essere sparito il primo giorno e sapeva che se fosse successo nuovamente, Ishida avrebbe messo Hayato al comando del medesimo gruppo, dunque capì che avrebbe dovuto collaborare con i suoi compagni.

-Io devo uscire- disse a bassa voce. Il giovane depresso sgranò gli occhi sentendo quelle parole, capì che non si trattava di uno scherzo e si guardò attorno per evitare ulteriori presenze.

-Sei in punizione ricordi?-

-Shiro non è rientrato e non si sta facendo vedere da stamattina. . . È il mio compagno di stanza, lo devo trovare-

-Vai a cacciarti in un altro guaio, visto che quel colosso è così forte perché non lasci che se la veda lui con il professore e con ciò che desidera fare? E poi perché gli stai sempre così dietro??- Youta pensò bene alla risposta prima di dargliela, dunque ci fu qualche secondo di silenzio.

-Perché io lo trovo interessante- Hayato rimase sorpreso, capì che il rapporto tra Youta e Shiro non era semplicemente il legame che si trova in due amici, ma c'era di più, pertanto annuì e lo lasciò andare cercando di coprirgli le spalle.

-Però muoviti, non starò tutto il tempo ad aspettarti qui nel corridoio!- Disse piano, Youta gli sorrise.

-Grazie mille per tutto quello che stai facendo per me- il lentigginoso corse di soppiatto fuori dall'edificio mentre il depresso continuò a guardarsi attorno, era agitato dopo ciò che vide fare dal professore con chi disubbidiva, tuttavia iniziò ad avere dei forti dubbi sul benessere di Daiki.

-Si era fatto male alla caviglia ma tutto questo tempo in infermeria e lontano da noi?- Pensò. Si diresse poco più dietro delle scale dell'albergo ma d'un tratto sentì due porte aprirsi, doveva fare più attenzione. Da una porta uscirono Kota e Kazuya mentre dell'altra uscì solamente Shota poiché Orochi si trovava in infermeria, ci fu silenzio non appena i quattro si videro, poi decisero di avvicinarsi curiosi.

-Hayato cosa ci fai in mezzo al corridoio a quest'ora? Ormai fuori è buio, non si vede quasi nulla- disse il rockettaro.

-I-io. . . Beh non ha senso nascondervelo, stavo per andare in infermeria per dare un'occhiata a Daiki- Shota si fece avanti.

-Ehi vengo anche io, oltretutto voglio vedere come sta Orochi-

-Si, veniamo anche noi!- Hayato fece gesto di silenzio a Kota che iniziò ad agitarsi non di poco.

-Non possiamo spostarci tutti e quattro, ci sentirebbero!- Disse. -E poi. . . Io devo controllare una cosa quindi non starò molto laggiù-

-Cosa devi controllare?- Il ragazzo con le occhiaie rifletté, poi decise di dire la verità comprendendo che una bugia avrebbe solo peggiorato i rapporti.

-Youta. . . È uscito dall'edificio per andare a cercare Shiro- i tre ragazzi si guardarono negli occhi.

-Ancora?- Domandò Kazuya.

-Si ma, credetemi, ha una buona ragione per farlo. . . Solo che bisogna accertarsi che il professore stia lontano da qui- il rockettaro mise una mano sui capelli azzurri e fucsia del più basso.

-Resterò io qui a sorvegliare il corridoio, voi tre andate a vedere come stanno gli altri- Kota lo guardò quasi impaurito. -Mi raccomando, fai attenzione piccoletto- disse poi. Quell'ultimo aggettivo fece infastidire il più basso che iniziò ad atteggiarsi da finto offeso mentre si diresse al piano terra.

-Non sono un piccoletto!- Ribadì. Kazuya dovette trattenere le risate per non farsi sentire dai clienti dell'hotel, o peggio, dal professore. 

-Sai dove si trova l'infermeria?- Chiese Shota.

-Affatto, ma di solito sulla porta c'è sempre il simbolo verde della cura- le parole del bicolore furono esatte, i tre trovarono una porta con il simbolo verde curativo e l'aprirono piano. La donna dietro al bancone dormiva come tutti gli altri in quell'albergo, tuttavia nella stanza c'era buio e i ragazzi silenziosi fecero fatica a vedere i lettini fino a quando Kota non attivò la sfera protettiva attorno ad un suo braccio, Hayato lo guardò sorpreso.

-Riesci a controllarla?- Chiese a voce bassa.

-In verità riesco a farla andare ovunque, il problema è la resistenza. . . Questa che ho creato scoppierebbe subito ma visto che al momento abbiamo solo bisogno di luce non mi sono preoccupato di questo; hai visto com'è luminosa? Mai quanto le mani di Hakaku ma pur sempre luce ci fa- Hayato gli toccò una spalla in segno di approvazione, Shota notò poco dopo Orochi disteso su uno dei lettini e si avvicinò.

-Orochi!- Hayato gli mise velocemente una mano sulla bocca.

-Parla piano!- Bisbigliò. Shota annuì con il capo, poi guardò il corpo del mutaforma.

-Ragazzi. . . Non vi sembra che abbia subito degli interventi? Ha dei buchi sul corpo come se gli avessero iniettato qualcosa- disse scosso il rosa. Hayato si guardò attorno e vide Daiki che russava e controllò se avesse gli stessi segni.

-È così, hanno degli strani buchi sul corpo- Kota trovò Satoshi e notò la medesima cosa, i tre si guardarono negli occhi in uno sguardo d'intesa.

-State pensando anche voi che gli esperimenti su di noi non sono mai finiti?- Domandò spaventato il bicolore.

-Ma com'è possibile? È vero che qui ci sono degli scienziati ma dovrebbero seguire delle regole no? A dire il vero sembra strano che alcuni di loro siano venuti dalla Han Okami fin qui. . . Oppure è stesso il professore a fare questi interventi??- Chiese Shota. Hayato continuò a guardare il restante dei lettini, c'erano solo loro.

-Ragazzi, manca Aito- disse tremante.
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Kiraenjeru |Mystery of the Night| (In revisione)​
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