Capitolo 53 |Moralmente a pezzi|

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Yuma corse nella sua stanza con le lacrime agli occhi e fu seguita dalla sua compagna di stanza Hakaku. Le ragazze guardarono la scena con gli occhi lucidi, sentirono i pianti di Yuma anche dalle loro camere, Hakaku cercò in qualche modo di tranquillizzarla ma non ci fu niente da fare. Ai si stese nel letto e guardò Yui distesa sul proprio materasso con la musica ad alto volume, avrebbe voluto parlargli di ciò che successe ma aveva paura di metterle solo ansie e paranoie inutili, pertanto la ragazza dai capelli neri notò di essere sotto osservazione e guardò la giovane dalla treccia rossa, capì che Ai rimase abbastanza scioccata dopo ciò che successe, quindi si tolse le cuffiette e fissò il soffitto.

-Perché continui a guardarmi? Ne vuoi parlare?- Ai strinse leggermente le lenzuola sotto di sé e pensò prima di rispondere.

-Sei sicura di volermi ascoltare?? I-io non vorrei mai darti fastidio in qualche modo. . .- Yui si sedette sul letto della ragazza e incrociò le gambe.

-Puoi dirmi tutto- la rossa sgranò gli occhi, poi l'abbracciò d'improvviso. -Ehi cosa ti prende così di punto in bianco. . .- Disse perplessa. Ai continuò a stringerla in quell'abbraccio e tenne gli occhi chiusi a causa del bruciore dato dal pianto.

-Sei la prima persona che me lo dice, finora mai nessuno mi ha voluta ascoltare. . . Tutti mi dicevano sempre che parlavo troppo e che ero troppo noiosa- Yui le appoggiò una mano sulla schiena e la guardò con volto triste.

-Beh sai. . . A me dicevano sempre che invece ero troppo timida e in disparte, mi giudicavano perché non parlavo con loro e questo mi fece chiudere ancora di più. La verità però è che io sono molto diversa da ciò che faccio sembrare. . . E non sono timida, parlo solo con chi voglio e quando voglio. La gente pensa di sapere tutto degli altri ma si sbagliano, nessuno sa niente e questo te lo dico perché se tu continuerai a dare ascolto a quegli sciocchi comincerai a creare una maschera che pian piano ti coprirà l'intera faccia, un qualcosa che dopo farai fatica a rompere perché così resistente che avrai paura di toglierla per il semplice pensiero di farti male- Ai si mise eretta e guardò gli occhi viola della giovane. -Capirai solo provandoci che quella maschera in verità la potrai togliere senza farti nessun graffio, non esteriore almeno. . . Starà a te decidere come e quando voler utilizzare quella maschera- Ai non riuscì a togliere gli occhi dalla ragazza di fronte, gli sembrò di ascoltare una poesia ma in realtà intuì che Yui stesse dicendo quelle parole perché vissute.

-Grazie- disse a voce bassa con le lacrime agli occhi, il suo sorriso fece sciogliere il cuore ferito di Yui in pochi istanti. Nel frattempo Izumi e Matsu fecero una passeggiata nei boschi fuori dalla scuola.

-Matsu sei sicura che sia una buona idea stare qua fuori dopo ciò che abbiamo visto?? Io non ti nascondo che ho un po' di paura. . .- La giovane dai capelli neri diede una forte pacca sulla schiena dell'altra.

-Tu ci dovresti arrivare prima di me!! Quei lupi non erano veri, erano solo un test, dei robot programmati per farci allenare! Insomma Izumi tu eri la migliore della scuola, come fai a non esserci arrivata?? Avevamo anche visto il professore fare un movimento proprio poco prima di vedere quei mostri!- La blu abbassò lo sguardo.

-I miei voti scolastici si sono abbassati non appena ho messo piede nelle superiori- Matsu si girò a guardarla mentre continuarono a camminare. -Non so per quale motivo ma sento di essere così sbagliata. . .- Gli occhi di Matsu in quel momento guardarono una persona così sensibile da non sembrare vera, la ragazza capì subito di essere una delle cause dell'infelicità di Izumi, questo le fece prendere le distanze. -Matsu?? Dove vai!?- Si allontanò nel bosco con le mani in tasca.

-Torna indietro se vuoi, io farò un giro- la voce fu fredda, Izumi intuì quel cambio d'atteggiamento non appena gli disse quella frase. Restò ferma a guardare la sua compagna allontanarsi, lo fece per pochi secondi e poi tornò indietro. Dopotutto ciò che successe, nella stanza di Benjiro e Ren ci fu silenzio, le due a malapena parlarono, in quella situazione non sapevano bene cosa avrebbero potuto dirsi, mentre Namiko se ne stette sul letto da sola in quanto Aito fu ancora in coma nell'infermeria.

-Forse tutto ciò che è successo è per colpa mia- pensò con la faccia spiaccicata nel cuscino. La bionda si ricordò di ciò che vide prima, tutto il sangue che le schizzò quasi davanti agli occhi e le urla strazianti di Yamato che stava solo cercando di proteggere Riku. Namiko cominciò a colpire ininterrottamente il cuscino con dei pugni ripetuti, in quel modo riuscì a sfogarsi. Riku invece sedette per terra, accovacciato avanti alla porta con le braccia avanti agli occhi, anche lui era da solo nella camera e quindi si lasciò andare al pianto.

-È tutta colpa mia- disse singhiozzando. Hayato lo sentì, si trovò nella stanza accanto, era anch'esso appoggiato alla parete quindi senza volerlo sentì i pianti di Riku, quei lamenti gli fecero ricordare come si sentiva lui quando Aito si ferì sotto la sua sorveglianza, capiva perfettamente come si sentiva il ragazzo con la fascia alla fronte.

-Forse dovrei andare da lui a sentire come sta. . .- Disse a voce bassa, Daiki lo guardò.

-Lascialo piangere in pace, avevi passato una situazione simile non è vero? C'è stato per caso qualcuno ad averti aiutato quella notte?-

-No ma!- Fu interrotto.

-Se ora lo andrai a tranquillizzare la prossima volta finirà per essere uguale ad oggi, se lo lascerai riflettere per qualche giorno vedrai che lui si darà una svegliata e si impegnerà dieci volte di più a fare meglio-

-Non è colpa sua se Yamato. . .- Daiki avanzò fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo amico, gli appoggiò le mani sulle spalle e lo guardò dritto negli occhi.

-Non è colpa sua ma se non fosse scappato in cerca di aiuto, forse ora Yamato non si troverebbe nell'infermeria. . . Hayato so che ti preoccupi per gli altri, sei davvero fantastico perché le caratteristiche che possiedi sono uniche, tu per me hai la stoffa per essere un buon comandante lo sai?- Hayato sgranò gli occhi. -Solo che ti manca l'autorità e la giusta dose d'esperienza, pertanto nel tempo avrai entrambe le cose, ne sono sicuro. Ora però lascia che Riku ripensi all'accaduto, domani gli dirai ciò che avresti voluto dirgli oggi, va bene?- Hayato annuì lentamente con il capo, Daiki gli diede qualche colpetto sulle spalle e se ne andò a dormire nonostante il giorno. Hayato invece restò con le spalle attaccate a quel muro, restò ad ascoltare il pianto angosciante del suo compagno con il magone alla gola, nel mentre però, pensò anche a ciò che ha dovuto subire Daiki, avrebbe voluto chiedergli di tutti quei buchi sulla sua pelle, ma forse neanche il più alto conosceva la risposta a quella domanda.
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Kiraenjeru |Mystery of the Night| (In revisione)​
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