Capitolo 45 |Litigio|

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-Io penso ci sia qualcosa che non va- Youta sgranò gli occhi.

-In che senso? Di cosa stai parlando?- Shiro lo guardò titubante ma poi prese coraggio e gli svelò ciò che sapeva.

-Nakaya, lo scienziato. . . Quando l'ho visto non ho percepito un vero e proprio licantropo ma nemmeno un umano puro, sembrava possedere un odore anomalo ma non riesco a spiegarmelo. . . Come posso fartelo capire? Sembrava non essere solo un licantropo ma qualcosa di più- Youta lo guardò perplesso.

-Shiro. . . Tu senti quando. . .-

-Sto cercando di dirti che noi licantropi ci riconosciamo e che quello scienziato non lo sia per davvero, ma che lo sia diventato- il lentigginoso spinse Shiro e si alzò in fretta dalla panchina, preso dalla rabbia alzò la voce.

-Mi stai dicendo che tu sapevi di Aito!? Sapevi tutto!?!- Shiro corse ad afferrargli un braccio.

-I-io avevo intuito qualcosa ma non ne ero sicuro, anche perché non sentivo niente di perfido in lei, il male che l'avvolse, quelle corde rosse attorno alle sue braccia. . . Non sono parte del nostro essere licantropo! Sentivo solo ci fosse un qualcosa di anomalo e me ne sono accorto troppo tardi, non capivo cos'avesse e volevo indagare. . .- Youta tolse via la mano del bianco dal braccio con una spinta ma gli rimase dinanzi per guardarlo bene.

-Tu sai molte cose. . . Io vorrei che mi parlassi più spesso, ti ricordo che ci troviamo entrambi in una scuola di cacciatori e che non dovrebbero esserci lupi al suo interno!!-

-Non è così facile, proprio per questo io ed Aito dobbiamo tenere segreto il nostro essere licantropo altrimenti ci uccideranno, ci troviamo esattamente nella tana del lupo ed io non so perché lei è qui ma se avesse voluto ucciderti penso che lo avrebbe potuto fare molto prima e lo stesso vale per me. . .- Youta lo continuò a guardare confuso ed irritato, capiva quello che gli stava dicendo ma aveva così tanti dubbi da non riuscire a credergli totalmente. -Se parlassimo al professore di lei sicuramente la ucciderebbe e poi. . . Io penso che Aito è stata comandata da qualche alfa nel compiere quelle azioni-

-Si ma Shiro io sono un cacciatore di licantropi! Non capisco se devo aiutare te o i miei compagni, il professore o tutte le persone che stanno soffrendo nel trovare una soluzione! Se rimaniamo segreta anche Aito non potremo sapere se andrà in giro ad uccidere altri innocenti o se tenterà di uccidere noi! Non so come aiutarla! Non so che fare!!- Gridò con le lacrime agli occhi, Shiro percepì la confusione del lentigginoso ma non resistette a quelle grida e a sua volta alzò la voce.

-Tu sei un cacciatore diverso dagli altri! Non vuoi ucciderci, vuoi salvarci, lo hai detto tu stesso! Ecco perché ti sto dicendo tutto questo ora! Se Ishida scoprirà di Aito la ucciderà senza pensarci due volte, lo capisci o no!?- Youta perse delle lacrime mentre guardò gli occhi di Shiro, tenne i pugni stretti e ci fu qualche minuto di silenzio fra i due, sapeva di voler aiutare sia il ragazzo sia la ragazza lupo ma iniziò a provare dei sentimenti contrastanti, cominciò a credere di essere stato usato da Shiro solo per un suo tornaconto personale e questo lo fece sentire male.

-Dimmi che per tutto questo tempo non hai solo pensato a questo. . .- Disse abbassando la voce e il capo.

-Di cosa stai parlando?- Shiro tentò di avvicinarsi al più piccolo che però indietreggiò subito.

-Non hai fatto amicizia con me solo perché avevo detto che vi avrei voluto salvare giusto? Lo hai fatto perché per te io sono importante. . . Almeno un po'??. . .- Shiro non riuscì a dire nulla, avrebbe voluto parlargli e dirgli cosa realmente pensava di lui, ma il suo orgoglio ebbe la meglio e dunque tacque. Youta lo guardò piangendo, non riuscì a trattenere i singhiozzi e corse via.

-Youta!!- Gridò il bianco, ma il giovane non si fermò e non aveva intenzione di ascoltarlo, in quel momento Shiro pensò che la cosa migliore era di dargli tempo per connettersi a tutto ciò che gli disse e quindi restò fermo su quel prato fiorito, con i denti serrati e una lacrima che gli scivolò lungo la guancia. Youta continuò a correre fino ad arrivare in un angolo di una casa, non riuscì a proseguire per il fiatone e si accovacciò a terra mettendosi le mani sugli occhi.

-Come ha potuto farlo. . . Come ha potuto diventare mio amico solo per quelle frasi, solo per un suo tornaconto personale! Diamine ed io che ci sono cascato così in pieno. . . Pensavo che lui. . . Che lui fosse diverso da tutti gli altri e che tra noi c'era davvero un legame inossidabile, ma forse, mi stavo solo illudendo di un qualcosa la quale non mi ha mai fatto presente- pensò con le guance ormai bagnate a causa delle troppe lacrime. Le ore passarono e a fine giornata i ragazzi si trovarono avanti al pullman per fare ritorno nella Han Okami.

-Spero che questi cinque giorni vi siano serviti ragazzi. . . Mi dispiace solo di non essere riuscito a farvi catturare quel lupo e che molti di voi si siano feriti. . . Questo è solo un piccolo assaggio di ciò che faremo in cinque anni di scuola- disse Ishida. Alcuni dei lavoratori dell'albergo tra cui infermieri, misero nell'autobus i ragazzi ancora privi di sensi. Il professore notò le molte punture sul corpo dei giovani tranne quello di Aito e fermò uno dei medici. -Ma cosa sono tutti quei. . .- Non finì la frase che il medico lo fermò.

-Non ne abbiamo idea, si sono formati senza una spiegazione logica- disse quasi preoccupato. Il prof. annuì dubbioso a quella risposta e fece salire il resto dei compagni sul pullman. Shiro guardò Youta ma notò che il lentigginoso non alzò affatto lo sguardo, si sedette subito sui primi posti del bus e non si mosse da lì, il bianco si mise poco più dietro ma non riuscì ad avvicinarsi.

-Gli devo dire quello che penso- rifletté portandosi una mano fra i capelli. Il resto degli alunni fu felice di ripartire, quel posto non era brutto ma l'atmosfera presente metteva un po' di angoscia, soprattutto dopo ciò che successe. L'autobus partì e i ragazzi tornarono a scuola.
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Kiraenjeru |Mystery of the Night| (In revisione)​
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