Capitolo 7 |I ragazzi della porta accanto|

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Youta sentì delle voci giovanili parlare, inizialmente non riuscì a capire nulla di quello che dicevano ma poi, quando tornò in sé, ascoltò ogni cosa.

-E questo tappo perché si sarebbe iscritto in questa scuola? Con quei capelli sembra un barbone- rise.

-Magari è un altro a cui la vita è andata di merda, ho sentito che ha urlato per tutta la notte a causa della siringa, è davvero una femminuccia- rise un altro. Youta aprì gli occhi e si trovò in un letto con davanti due ragazzi, uno basso dai capelli corti e neri, pieno di piercing e con le occhiaie visibili da un miglio di distanza, l'altro era invece tutto l'opposto, un ragazzo alto dalla faccia sorridente e luminosa, sembrava un cameriere da com'era vestito elegante e portava dei capelli castani messi in un taglio corto e leggermente spettinato, dava quasi l'impressione di essere quello figo della scuola.

-C-cosa sta succedendo?- Chiese con voce fioca.

-Ti sei svegliato bello addormentato nella scuola?- Gli rispose l'elegante, con un sorriso ironico in faccia.

-Dopo l'iniezione sei svenuto e hai continuato ad urlare per tutta la notte, non hai fatto dormire nessuno- aggiunse l'altro.

-I-in che senso tutta la notte!?!- Il ragazzo guardò l'orario. -Sono le cinque del mattino!!!?- Urlò.

-Shhhhh! Non puoi urlare così a quest'ora! Altrimenti verrai picchiato parecchio già dal primo giorno di scuola! Le lezioni inizieranno alle 8.00, hai tre ore per riprenderti e calmarti chiaro?- Disse l'emo.

-M-ma perché voi siete qui? E questa stanza??- Si guardò attorno e vide un secondo letto. -E q-quel letto di fianco al mio!?-

-Questa è la tua stanza, ognuno di noi condivide la camera con un'altra persona, i maschi da una parte e le femmine nell'altra, noi siamo i due coinquilini che stanno nella stanza di fianco alla tua, quella a destra per intenderci, siamo entrati perché non finivi di urlare e non ci hai fatto dormire, volevamo metterti una mela in bocca. Ah! E inoltre. . . Ieri mentre stavi a terra ci hanno detto le rispettive classi, la nostra è l'aula otto e noi siamo compagni di classe- Youta li guardò con confusione, dissero così tante cose che fece fatica a seguirli.

-M-ma un secondo. . . Si dorme qui?? Dov'è quindi il mio coinquilino? E s-scusatemi per i problemi che vi ho creato! Non avevo intenzione di farvi fare la notte in bianco, davvero!!- Mise le mani avanti alla faccia e si scusò finché l'elegante non prese parola.

-Adesso calmati, speriamo in una nottata migliore domani, comunque il tuo coinquilino non lo conosciamo e non sappiamo nemmeno dov'è, però non mi stupisce se sia uscito a dormire da qualche altra parte visto le tue urla. Inoltre si, non possiamo tornare nelle nostre case, guarda che era scritto nel contratto che ti hanno fatto firmare, non te lo ricordi!?-

-A-accidenti io quel foglio non l'avevo letto!-

-Ma in che mondo vivi!?-

-Cavolo, quando staremo in classe mi dovrò scusare con il mio coinquilino, altrimenti chissà cosa penserà di me e inoltre. . . Meglio stare in buoni rapporti visto che dovremo condividere la stanza- pensò il giovane.

-Ora dimmi, ragazzo con le lentiggini, cosa ci fai in questo posto così al di fuori dalla tua portata?- Chiese l'elegante. Youta lo guardò per qualche secondo senza dire nulla.

-A-al di fuori della mia portata?-

-Si insomma, guardati. . . Sei piccolo e fragile, sembri uno di quelli che ha avuto tutto dalla vita, e questo già mi dà sui nervi, se non fosse per quel ciuffo spettinato che ti ritrovi ti scambierei per una femminuccia davvero- I due coinquilini risero mentre Youta si toccò i capelli.

-Ho i capelli mossi, non mi piace pettinarli altrimenti starebbero peggio, comunque anche tu non sembri proprio adatto a questo posto, insomma dai l'impressione di essere una persona ricca e studiosa, non mi immaginavo di. . .- Si interruppe non appena gli vide un espressione accigliata in volto.

-Forse le apparenze ingannano, sarò anche bello ma non studio affatto, ecco perché ho scelto di venire qui, non ho nessun'altro interesse e non ho paura di rischiare la vita, così è uguale anche per il mio amico qui di fianco, no?- L'emo acconsentì con il capo.

-La maggior parte di noi ha una vita del genere, siamo un po' tutti degli emarginati. . . Ma adesso questo non importa, torniamo nei nostri letti prima che il sorvegliante dei corridoi ci scopra- Aggiunse.

-U-un momento, posso sapere i vostri nomi!?- Chiese velocemente il giovane. I due si voltarono indifferenti.

-Hayato Kurosawa- rispose secco il ragazzo con le occhiaie.

-Io sono Daiki Kouda, tu invece??-

-Youta Konishi! P-per me è un piacere conoscervi!!-

-Non urlare- rispose calmo l'emo. Youta si imbarazzò.

-Scusatemi è che quando mi faccio prendere dall'agitazione inizio a parlare sempre così- si grattò la testa, nel frattempo Daiki gli si avvicinò all'orecchio.

-Tranquillo, non dare peso a quello lì, è un morto vivente- scherzò.

-Ti ho sentito Miss. Luminosità- l'elegante iniziò a ridere.

-Ma quindi le fai anche tu le battute!- I due ragazzi uscirono dalla stanza e lasciarono il giovane da solo che riprese a guardarsi attorno.

-Sono curioso di conoscere il mio coinquilino, spero di andarci d'accordo. . . U-un momento ma io devo chiamare mia nonna per avvisarla del mio soggiorno qui!!- Tirò immediatamente fuori il cellulare dalla tasca e partì la chiamata.

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Kiraenjeru |Mystery of the Night| (In revisione)​
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