«sei seria quando dici che stasera non vuoi uscire?» mi domanda per la centesima volta quasi sconvolta Chiara terminate le lezioni di danza che oggi avevamo in comune, dirigendoci così insieme verso casa.
«si, sono stanca e poi non ho ancora terminato di studiare storia» esclamo provando con la giacca che indosso a coprirmi dall'aria, che ancora nonostante siamo ormai a Marzo continua ad essere fredda.
«ma chissene Giù! Hai tutto domani per ripassare. Il venerdì è d'obbligo uscire»
«davvero Chiara, non mi va. Mi sta anche venendo mal di testa»
«uffa... e io che faccio senza di te?»
«punto primo c'è Alessandro e poi ho sentito Sere, lei viene»
«non è la stessa cosa»
«avanti non fare così, mi fai sentire in colpa»
«ti devi sentire in colpa! Mi stai abbandonando»
«non è vero. Ti lascio con il tuo fidanzato oh! Sei tu ad avermi detto che state poco insieme in questo periodo, finalmente potete starvene da soli e ti lamenti?» ribatto ridendo vedendola così contrariata per la mia decisione.
«uffa... d'accordo, ma domani ci vediamo» borbotta, sbuffando poi come una bambina, prima di salutarmi con un abbraccio veloce e scomparire dietro alla porta di casa sua.Oggi proprio è uno di quei giorni dove di starmene circondata da chissà quanta gente, non ne ho per niente voglia e seppur forse andare con Chiara e gli altri, mi avrebbe dato modo di rivedere Sangio dopo ormai cinque giorni dall'ultima volta che abbiamo parlato, la mia stanchezza e il mio bisogno di prendere del tempo per me, hanno avuto la meglio.
Non appena però mi sdraio sul divano bianco di casa, dopo essermi fatta una doccia calda, la porta di casa si apre mostrando mamma sommersa dalle borse della spesa entrare e sospirare, in quel modo in cui è solita a fare quando è davvero stanca e così non riuscendo a fregarmene, nonostante la stanchezza che sembra aver colpito ogni muscolo del mio corpo, mi alzo e la raggiungo aiutandola a sistemare le varie cose negli armadietti della cucina.
«hola mamà» la saluto in catalano, dopo averla abbracciata, in quella lingua che solo io e lei comprendiamo in famiglia e che rivela le nostri origini spagnole, di cui andiamo molto fiere.
Barcellona è forse l'unica città che ho da sempre considerato casa, nonostante i centinaia di trasferimenti che ho avuto e che hanno caratterizzato la mia vita; e questo forse perché ci vive ancora nonna e perché, ora che ci penso, non abbiamo mai passato una sola estate senza averci trascorso almeno qualche giorno...
È l'unico posto in cui posso affermare con certezza e grande gioia, di avere una cameretta davvero tutta mia; una stanzetta con ancora appese alle pareti i poster dei cantanti che amavo e tutti i disegni che facevo da piccola.«tutto bene mi amor?» domanda subito mamma, con quel tono dolce, mentre ripone nel frigorifero gli yogurt alla frutta che solitamente mangio a merenda.
«si, sono solo un po' stanca»
«a danza avete fatto qualcosa di nuovo?»
«stiamo provando la coreo corale per il saggio di maggio»
«che bello! Non vedo l'ora di vederti»
«non sono così brava mamma, però ci sto provando»
«tu non credi mai in te stessa Giulia. Sei bravissima e te l'ha detto pure il tuo maestro. Pensi che ti avrebbe dato la possibilità di esibirti così presto davanti a tutti se non fossi brava?»
«forse lo fa solo per incentivarmi...»
«ahh fa silenzio bambina! Non è così, tu sei la ballerina più brava del mondo e se lo dico io és la veritat»
«d'accordo! Se lo dici tu allora è così» ribatto ridendo per la sua espressione seria, appoggiando poi per qualche secondo la testa sulla sua spalla, proprio come facevo da bambina quando volevo le coccole o esser rassicurata dalle mie paure.Mamma è sempre stata il mio punto di riferimento, il mio rifugio e se non fosse stato per lei e per papà, il periodo alle medie credo non sarei mai riuscita a superarlo.
Tutte le cattiverie che ho subito, gli insulti che mi sono sentita rivolgere e gli scherzi che nulla avevano di divertente che ho dovuto affrontare, mi hanno lasciata quasi senza forze e ricordo come se fosse ieri quanto i miei genitori fossero spaventati nel vedermi così spenta e così priva di stimoli.
Il loro amore però è stata la vera cura al mio dolore, è stato quel bacio che aggiusta tutto quando cadi e disperata corri da mamma e papà.
Sono il mio amore grande e per tutta la vita sarò loro grata per quello che hanno fatto per me.
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Mi mandi in cortocircuito
RomanceGiovanni Pietro Damian è da sempre considerato un ragazzo dal quale stare lontani. Non è mai stato controllato, tuttavia l'aggressività che ha liberato dopo quello che è successo, è aumentata spaventosamente, a tal punto, da essere considerato un v...