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Tancredi

Fin da quando ero solo un bambino la mia vita è stata un vero inferno e tuttora continua ad esserlo.

L'unica fonte di salvezza e di amore è stata mia madre, una donna unica ed incredibile, ma che non appena se ne è andata per colpa di un maledetto tumore, ha ucciso del tutto, portando via con se anche una parte di me.
Mamma mi proteggeva dalle botte di quel fottuto mostro di mio padre, provava a difendermi da lui quando rientrava a casa ubriaco sputandoci addosso i peggio insulti, ma sopratutto mi ha fatto credere che un giorno avrei incontrato l'amore della mia vita e che quella donna sarebbe diventata la mia àncora, poi però tutto è svanito.

La cosa divertente in tutto ciò comunque è che alla fine ero arrivato a pensare di averla davvero trovata quella donna un anno fa, ne ero pienamente convinto, ma poi anche lei ha deciso di abbandonarmi.

«Tancre stasera facciamo qualcosa?» domanda ad un tratto Deddy, portandomi così con la mente alla realtà mentre sdraiato sul divano si gusta un panino preparato da Lidia, la mamma di Sangio, che ogni volta che restiamo in questa casa ci vizia come se fossimo anche noi figli suoi.
«sono da Bias» rispondo subito prima di perdermi ad osservare l'altro mio amico che si sta lasciando tirare i capelli ricci dalla sua nipotina.
«brodi te invece ci sei per una birra al parchetto?» ci riprova Deddy questa volta rivolgendosi a Sangio, pregandolo con le mani unite.
«devo passare da Mary questa sera»
«posso venire con te?»
«perché vuoi venire con me?»
«oh così, cioè perché no... insomma mi farebbe piacere vederla»

All'istante mi estranio, nascondendo anche un sorriso divertito quando comprendo che direzione sta prendendo la conversazione tra i due cretini che ho qui davanti a me.

Proprio non capisco come faccia Sangio a non essersi accorto dell'enorme cotta che Deddy ha per sua cugina da almeno dieci anni.
Forse semplicemente prova ad ignorare la cosa, però dubito che quei due riusciranno a nascondere ancora per molto quello che sta nascendo, considerando che stanno sempre insieme a sbaciucchiarsi.
Teoricamente non dovrei sapere nulla dato che  Deddy non me ne ha parlato, ma il bacio che ho visto essersi scambiato l'altro ieri con Mary davanti alla biblioteca del paese, credo sia abbastanza la risposta a tutti i miei dubbi.

Diverse ore dopo, lascio i due ragazzi alle loro partite alla play station e lentamente inizio ad incamminarmi verso lo studio di Bias.

La musica è sempre stata la mia valvola di sfogo e soprattutto un mezzo per evadere dal mio inferno.
Non ricordo di aver mai passato un solo giorno senza suonare o scrivere qualcosa e nonostante forse non diventerà mai il mio lavoro e mai si realizzerà il mio sogno di condividere le mie canzoni con le persone, il poter semplicemente incidere, arrangiare e passare del tempo con un produttore musicale, in uno studio apposito, beh è un qualcosa di gigantesco e importante per me.

«eccoti qua Tancre! Allora questa sera con cosa vuoi iniziare?» chiede immediatamente Bias non appena varco la porta dello studio.
«Las Vegas, ho bisogno di qualcosa di forte»
«e di divertente direi. Ci sta ottima scelta, ora forza mettiamoci al lavoro»

Una volta aver esaurito tutte le energie per rendere il mio nuovo brano una vera e propria hit estiva, saluto i ragazzi che si sono aggiunti per lavorarci su e con il mio solito zaino nero in spalla, scendo le scale per così dirigermi verso casa, ma appena mi ritrovo fuori una folata di vento mi colpisce in pieno viso scompigliandomi i capelli e facendomi anche volare via i vari spartiti che tenevo in mano.

Mi mandi in cortocircuito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora