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È il suono della televisione che trasmette una partita di calcio ad arrivarmi alle orecchie come prima cosa non appena rientro a casa dopo la solita passeggiata serale con Gas Gas, questa volta fatta in compagnia anche di un'altra persona, ovvero Raffaele.

Era dalla nostra uscita, se così si può definire, che non parlavamo da soli e nonostante mi sia divertita e lo abbia compreso un po' di più grazie al fatto che si è aperto raccontandomi una parte della sua vita, qualcosa nella sua persona mi fa sempre tenere distante e sollevare un muro come forma di protezione.

Sono impegnata a togliere il guinzaglio alla piccola palla di pelo bianca, che già stanco e assetato si è sdraiato per terra, quando l'urlo di esultanza di papà mi fa saltare in aria dallo spavento.

«mannaggia! Abbassa la voce oh!» esclamo alzandomi dal pavimento liberando Gas Gas, raggiungendo poi l'uomo che mi ha messa al mondo e che quando gioca la Roma perde ogni forma di dignità.
«abbiamo fatto goal Giuliè» risponde felice con un sorriso grande sulle labbra, che mi ricorda quello di un bambino.
«yeee» esulto fintamente.
«sei pronto antipatica bambina mia»
«che ci devo fare? Il calcio non mi interessa, mi dispiace papà. Comunque mamma dov'è?»
«a letto. Aveva mal di testa»
«oh okay. Chiudi tu casa, che io vado a farmi una doccia?»
«ho lasciato le chiavi in ufficio, chiudi con le tue poi domani mattina prendo quelle di mamma così non hai problema per rientrare finita scuola»
«d'accordo»

Non appena però tasto la tasca destra della giacca nera che poco prima indossavo e posto nel quale solitamente lascio la mia copia delle chiavi, il nulla più totale si fa spazio sotto la mia mano e così dopo aver controllato bene da tutte le parti, compresa la borsa a tracolla, l'ansia inizia ad impossessarsi di me.
Dove cavolo le ho lasciate?
Cerco di ripercorrere con la mente ogni istante e l'unica conclusione a cui riesco ad arrivare dopo infiniti minuti di tensione è l'altalena del parco dove ci siamo seduti io e Raffaele un'ora fa.

«papà esco fuori un attimo» borbotto subito non trovando altre soluzioni, tranne quella di andare a controllare, nascondendogli però il problema che è appena sorto per non destare ulteriore preoccupazione.

E così dopo aver ottenuto in risposta un semplice cenno con il capo, mi dirigo velocemente fuori casa raggiungendo il solito parco, ma una volta arrivata la figura di una persona ormai fin troppo famigliare, mi porta totalmente a dimenticare la motivazione reale per la quale mi trovo qui e spinta dal desiderio di parlargli e di stargli nuovamente vicino, dopo giorni di silenzio, mi incammino trattenendo il respiro a causa dell'agitazione.

«ei» sussurro provando a rompere il ghiaccio con un sorriso dolce sulle labbra, che seppur non si sarebbe dovuto nemmeno creare dopo il modo in cui mi ha trattata l'ultima volta, proprio non riesco a trattenerlo quando lo incontro.
«oh guarda chi si rivede» esclama con tono duro Sangio facendomi corrugare la fronte confusa.
«a dir la verità sei tu quello che è scomparso»
«beh almeno io non me la sono spassata con un'altra persona»
«ma di che stai parlando Sangio?»
«di nulla»
«no adesso parli, perché non voglio essere accusata di un qualcosa che nemmeno esiste»
«è inutile che neghi. Con chi sei stata oggi?»
«beh con Chiara a scuola e con Serena a lezione di danza... perché?»
«sei come tutte le altre» afferma bruscamente alzandosi dalla panchina, accendendo poi una sigaretta senza darmi modo di fermarlo.
«mi spieghi cosa succede? Perché dici questo?»
«perché stai mentendo»
«ma non è vero! Se fossi venuto a scuola l'avresti visto con i tuoi occhi, ma è da due giorni che sei completamente sparito»
«io ti ho vista Giulia.»
«ma quando? E cosa avrei fatto di così grave?»
«ti ho vista con Raffaele e ho detto tutto. Non voglio nemmeno parlarne perché non ne vale la pena. Tu non ne vali la pena» afferma prima di voltarsi dandomi così le spalle, iniziando poi a camminare allontanandosi da me.

Sconvolta e senza parole resto ferma e immobile per alcuni secondi, cercando di assimilare le sue parole e solo quando mi rendo conto di quali pensieri, totalmente senza senso, si sono creati nella sua testa, correndo e fregandomene del dolore alla caviglia che da questo pomeriggio, finite le prove, ha iniziato a farsi sentire, lo raggiungo e dopo avergli preso il il braccio facendolo girare nella mia direzione, gli punto il dito contro al petto coperto solo da una t-shirt blu notte.

«prima di tutto io ne valgo la pena, okay? E seconda cosa con Raffaele non è successo nulla! Perché quello che mi piace sei tu cretino. E per piacere smettila di comportarti da stronzo perché mi fai solo arrabbiare» esclamo a voce alta per poi alzarmi sulle punte dei piedi, avvicinandomi così a lui per poggiare la fronte contro la sua.
«come faccio a crederti?» domanda quasi in un sussurro, come se avesse una paura tremenda di fidarsi.
«perché mi sei mancato davvero tanto in questi giorni a scuola. E perché non ho fatto altro che pensare a te» ribatto guardandolo dritto negli occhi e sorridendo quando sento le sue mani posarsi attorno ai miei fianchi portandomi sempre più vicino a se.
«cosa devo fare con te?» borbotta lui prima di lanciarsi sulle mie labbra, baciandomi dolcemente e lentamente.

Non appena ci stacchiamo, con le mani intrecciate ed una strana pace e serenità aleggiare tra noi, ritorniamo indietro sedendoci così sulla panchina di legno dove ci trovavamo poco prima.

«quando torni a scuola?» domando rompendo il silenzio osservandolo, mentre sembra assorto a guardare la luna in cielo.
«non lo so»
«beh io spero presto»
«che c'è? Ti manco?» ghigna spavaldo come
suo solito, facendosi scappare una risatina.
«beh io non ho problemi ad ammetterlo» affermo guardandolo con sfida.
«cosa ti fa pensare che tu non mi sia mancata?»
«quindi stai ammettendo che ti sono mancata?»
«no io ti ho fatto una semplice domanda»
«oh no bello. Quello era un modo per rispondere, ma senza essere troppo diretto. Guarda che il tuo lato da duro non se ne va via se ogni tanto ti lasci andare»
«dici?»
«si»
«prima dimmi che voleva Raffaele da te e poi forse ti dirò se mi sei mancata o no»
«voleva solo parlarmi»
«oh no non giocare a questo gioco con me piccola, perché perderesti. Forza sputa il rospo, voglio sapere nei dettagli di cosa avete parlato»
«mi ha raccontato delle cose sue e basta»
«quali cose?»
«nulla di cui ti debba preoccupare» esclamo provando a distogliere lo sguardo, ma senza riuscirci quando delicatamente mi afferra il viso con le sue mani, portando così nuovamente i nostri occhi ad incastrarsi.
«quando si tratta di te in giro con Raffaele,
ho di cui preoccuparmi»
«devi stare tranquillo Sangio, davvero. Anche perché comunque non mi fido di lui»
«che ti ha detto quel bastardo? Non lo chiederò ancora una volta Giulia»
«oggi niente di che. Mi ha solo parlato di suo fratello e del fatto che vorrebbe studiare legge terminate le superiori...»
«perché hai detto oggi? L'altra volta avete parlato di altro?»
«oh ehm sì, ma non capiterà più»
«cazzo si che non ricapiterà più. Quello deve starti lontano e se non lo capirà con le buone, lo farà con le cattive»
«quella volta lì mi ha raccontato solo di voi due»
«e che ti ha detto?»
«che tu hai fatto del male a lui e ad un'altra persona»
«che falso di merda»
«mi ha mentito?»
«già. Ti ha detto solo una grande cazzata»
«beh quello che è successo veramente puoi raccontarmelo tu»
«no, non posso»
«perché?»
«perché mi fa troppo male rivivere quello che è successo Giulia. E poi non riguarda solo me»
«okay... In ogni modo se mai vorrai dirmelo io sono qui» sussurro prendendo la sua mano unendola con la mia accarezzandola, quando gli vedo ripartire il suo solito tic.
«mi sei mancata anche tu Giulia»
«lo so, l'avevi già ammesso»

✨✨✨✨✨

Buonasera!
Alla fine ho deciso di pubblicare oggi perché domani sarà una giornata super intensa per me.

Comunque volevo solo fare un piccolo appunto che nel capitolo non spiego... le chiavi di casa alla fine Giulia le ha trovate 😂

In ogni modo a parte gli scherzi, spero vi sia piaciuto e come sempre spero di leggere i vostri commenti.

Purtroppo ho una brutta notizia per il prossimo aggiornamento, nel senso che non riuscirò a pubblicare prima di martedì o mercoledì prossimo... perciò a questo giro passeranno alcuni giorni in più.

Abbiate un po' di pazienza dai!
Sono convinta che passeranno in fretta.
Nel frattempo vi auguro una buona serata e una buona settimana.
- fede 💕

Mi mandi in cortocircuito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora