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Chiara

Il calore del sole che scalda la mia pelle esposta alla sua luce inizia a bruciare e un sorriso soddisfatto si crea sul mio viso.
È già arrivato maggio e più penso a quanto poco tempo manca alla fine della scuola, più mi immagino a come starò bene sdraiata e rilassata su un lettino in spiaggia con il suono delle onde a farmi da sottofondo.

Oggi è il gran giorno, oggi ci sarà il saggio di danza per il quale ci siamo tutti quanti distrutti corpo e mente e nonostante i miei muscoli chiedano pietà, sono elettrizzata all'idea di mostrare finalmente quanto sia migliorata e quanto io sia brava.
Ci saranno un sacco di persone a teatro questa sera, non solo parenti e amici, ma anche alcuni direttori di Accademie prestigiose di tutta Europa e chissà magari l'assolo nel quale dovrò esibirmi, sarà proprio ciò che catturerà la loro attenzione e mi farà così vincere una borsa di studio realizzando in questo modo uno dei sogni riposti nel cassetto da ormai troppo tempo.

Sono ancora con gli occhi chiusi a godermi i raggi solari, quando percepisco il suono di alcuni passi raggiungermi in giardino e non appena riconosco la risata spontanea e felice della mia amica, che sicuramente starà scherzando con il suo fidanzato, un sorriso mi nasce spontaneo sul viso.

«ti scrivo dopo okay? Sono arrivata da Chià e dobbiamo prepararci per il saggio. Tu ci sarai vero?» la sento domandare a quel cretino di un Damian, che nonostante sia migliorato nel comportamento, resta sempre un po' scorbutico e antipatico ai miei occhi.
«d'accordo. Arriva puntuale mi raccomando, ciao ciao... te quiero» sussurra infine poi Giulia come se ancora si vergognasse a mostrare i suoi sentimenti chiudendo così la chiamata con lui, facendomi ridacchiare davanti alla sua espressione innamorata.
«mamma mia Giulietta sei proprio sotto un treno per quel ragazzo» affermo prendendola in giro come al mio solito, prima di alzarmi dalla sedia a sdraio per dirigermi in camera mia dove ci aspettano, stesi sul letto, i vestiti che dovremo indossare questa sera.
«sono tanto sottona secondo te?» chiede dopo alcuni secondi di silenzio Giulia, mentre si accomoda sulla poltroncina beige posta vicina alla finestra.
«ma va! Sei semplicemente innamorata ed è giusto sentirsi così... Ma parliamo di cose più importanti, il passetto in più l'avete fatto?» esclamo maliziosamente alzando le sopracciglia e trattenendo una risata quando la vedo spalancare gli occhi per la domanda scomoda che le ho appena rivolto.
«Chiara! Ma, ma che domande sono?»
«avanti Giù, tra amiche si parla di queste cose» asserisco decisa, per poi sbuffare quando il suono del campanello interrompe la nostra conversazione, facendomi andare ad aprire la porta a quella ritardataria cronica di Serena.
«scusa ero da Tancre e ho perso il senso del tempo» esclama la riccia per salvarsi dalla mia ramanzina, prima di salutare Giulia e sedersi a terra sul tappeto bianco che copre quasi tutto il pavimento della mia stanza.
«immagino in che modo l'abbiate perso il senso del tempo» borbotto, sapendo quanto si diano da fare quei due ogni volta che si ritrovano insieme.
«scema! Non è vero» risponde subito Sere provando a nascondere il rossore sulle guance, fallendo però miseramente due secondi dopo.
«se se. Guarda che ricordo come eravate prima che tu partissi per la Francia. Una volta pure nello sgabuzzino della scuola l'avete fatto, ti sembra una cosa normale?» domando cercando di trovare supporto in Giulia, la quale però ogni volta che si parla di questi argomenti si ammutolisce, evidentemente troppo imbarazzata per dire qualsiasi cosa.
«sei solo invidiosa perchè io ho un'intensa attività sessuale, mentre te no o almeno così è quello che vuoi far credere a noi» ribatte ancora una volta Sere tirandosi i capelli ricci per fare una coda, sorridendo nel mentre soddisfatta sapendo di avermi colpita al punto giusto.
«che vorresti dire con questo?» balbetto cercando di far finta di nulla, iniziando a mettermi le calze nere.
«ti ho vista con Evandro»
«quando?»
«l'altro giorno. Ti ricordo che abita accanto a me Chiaretta e quanto tu vai a casa sua può capitare che i vicini ti vedano e in questo caso ti ho vista io. Sbaglio o hai passato tutta la notte da lui?»
«può essere» sussurro evitando lo sguardo di entrambe le mie amiche, che sono certa siano diventati l'essenza stessa della curiosità e dello sconcerto.
«cosa? E perché non ci hai detto niente? State insieme?» domanda immediatamente Giulia ritrovando finalmente la sua voce, prima di lanciarmi un cuscino addosso.
«no, cioè boh. Diciamo che la serata che abbiamo passato al locale diverse settimane fa, ha dato i suoi frutti. Ero un po' brilla ad essere sincera, però dopo l'ennesimo ballo fatto insieme l'ho baciato e devo dire che è stato veramente bello. Da lì le cose si sono un po' complicate perché ho iniziato a provare qualcosa per Evandro, ma quando gliel'ho detto lui non mi ha creduta. Sostiene che io mi faccia prendere troppo dalle situazioni e che questo interesse improvviso sia dettato più da un sentirmi sola, che da un vero desiderio di stare con lui e quindi in questi giorni sto cercando di fargli capire che non è così e che io veramente provo qualcosa. Certo non posso dire di essere innamorata come voi ragazze o come lui afferma di esserlo di me, ma un qualcosa c'è. Semplicemente credo che lui non si fidi totalmente di me e che abbia pura di soffrire, ed io non so più che fare per dargli la certezza e la sicurezza di cui ha bisogno» confesso velocemente innondando così di informazioni le mie amiche, che ancora in silenzio mi guardano come se mi fossi tutta d'un tratto trasformata in un cucciolo di animale.
«non ti avevo mai vista così presa, sai?» esclama Sere sorridendomi dolcemente, prima di vedere Giulia alzarsi dalla poltroncina per raggiungermi e abbracciarmi forte.
«io penso semplicemente che piano piano, se le cose andranno bene, Ev capirà che quello che provi per lui è vero. L'importante è che tu continui ad essere te stessa e a dirgli a parole, oltre che con i fatti che ti piace e che ci tieni. Con Sangio non è stato facile all'inizio poi però si è lasciato andare, sono sicura che succederà la stessa cosa a voi due» afferma Giulia restando ancorata a me, facendo annuire convinta dalle sue parole anche l'altra nostra amica.
«non lo so ragazze, vedremo come andrà. Ora però dobbiamo muovere il culo, se no arriviamo in ritardo al saggio» asserisco cambiando così discorso, scoppiando poi a ridere quando vedo le loro espressioni da rilassate trasformarsi in terrore puro alla sola idea di quello che ci aspetta questa sera.

Mi mandi in cortocircuito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora