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«mi piace stare qui. È proprio una bella casa» esclamo rivolta a Sangio, osservandomi intorno ancora una volta perdendomi poi a guardare le foto appese alle pareti che ritraggono lui e la sua famiglia.
«si? Beh menomale» risponde borbottando, lanciando poi la giacca di pelle nera sul divano prima di fare anche lui la stessa cosa.
«i tuoi non ci sono?» domando poi innocentemente per saperne di più sui suoi genitori e sulla sua vita.
«dovrebbero rientrare dopo cena»
«e ora sono al lavoro?»
«forse, non lo so. Perché ti interessa?»
«così, è solo per pura curiosità»
«che strano, non l'avrei mai detto che fossi una persona curiosa» ribatte prendendomi in giro, per poi farmi cenno di raggiungerlo sul divano.
«allora che vuoi fare oggi?» chiedo dopo alcuni minuti di silenzio passati abbracciati, mentre con le mani continuo ad accarezzare i suoi riccioli morbidi e indomabili a causa del vento che oggi soffia senza sosta.
«dobbiamo per forza far qualcosa? Non possiamo stare qui, così?» sussurra nascondendo allo stesso tempo il suo viso nell'incavo del mio collo, lasciandoci anche un leggero bacio, prima di chiudere gli occhi addormentandosi.

Ancora mi fa strano pensare a come le cose tra me e Sangio si siano evolute in questi mesi.
È passato dal trattarmi come una nullità gridando e sputando cattiverie, al portarmi a casa sua coricandosi tra le mie braccia.

Più passa il tempo più comprendo quanto il suo atteggiamento da duro e schivo che lo ha sempre contraddistinto, non sia altro che una corazza indossata per proteggersi da un mondo troppo diverso e troppo giudicante.
Non so ancora nulla riguardo al suo passato, a quello che gli è successo e che lo ha portato ad avere tanta rabbia in corpo, eppure dentro di me sento che qualsiasi cosa sia, potrà essere risolta.

Sono concentrata a guardarlo dormire spensierato e in pace, quando il suono della serratura di casa mi fa alzare la testa e irrigidire tutto il corpo.

«Giovanni, siamo a casa» urla quella che credo sia la voce della mamma di Sangio, prima di vederla sbucare in soggiorno spingendo una carrozzina a rotelle, nella quale seduta sopra vi è la ragazza che ho conosciuto in biblioteca tempo fa.
«e tu saresti?» domanda immediatamente la donna dai capelli corti guardandomi curiosa, mentre Mary si apre in un grande sorriso non appena mi riconosce.
«Giulia! Oddio che bello rivederti» esclama entusiasta quest'ultima allungando anche le braccia come a volermi stringere a se.
«oh ehm ciao a tutte e due, cioè s-salve signora...io s-sono Giulia» balbetto mentre cerco con delle gomitate di svegliare il ragazzo accanto a me che sembra essere del tutto svenuto, alzandomi poco dopo facendo così cadere a terra la coperta di lana che ci copriva.
«non sprecare energie nel cercare di svegliarlo, quando Giovanni dorme non c'è nulla che si possa fare. Comunque io sono Lidia, sua madre. Te invece presumo che sei una sua amica, giusto?» domanda a voce bassa sorridendomi in maniera gentile, facendo così placare anche un po' il mio imbarazzo.
«si esatto, andiamo alla stessa scuola» rispondo a disagio percependo lo sguardo di Mary fisso su di me.
«beh benvenuta a casa Damian cara. Spero che mio figlio sia stato gentile da offrirti qualcosa prima di addormentarsi come un vecchietto. In questo è uguale a suo padre ora che ci penso. Dorme sempre e soprattutto nei momenti meno opportuni»
«non si preoccupi, sono apposto così»
«va bene ah e dammi del tu Giulia, mi fai sentire a disagio altrimenti»
«oh sì certo»
«comunque ora inizio a preparare da mangiare, ti fermi a cena da noi? Ci sarà anche il fidanzato di Mary»
«non vorrei disturbare e poi non so se a Sangio, cioè Giovanni farebbe piacere»
«beh già il fatto che ti abbia portata qui a casa sua significa tanto, non lo aveva mai fatto prima. Quindi sono sicura che gli andrà bene e se non dovesse andargli bene sarai mia ospite»
«d'accordo, grazie mille Lidia»

Non appena la mamma di Sangio si allontana, Mary senza perdere tempo si avvicina a me e con sempre un grande sorriso sulle labbra, mi prende la mano stringendola con la sua.

Mi mandi in cortocircuito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora