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Sangiovanni

«la musica è troppo alta questa sera» esclama Tancredi infastidito non appena ci addentriamo all'interno del locale più famoso di Vicenza, venendo immediatamente investiti dall'odore di fumo e dalla folla di ragazzi già sudati che sicuro stanno ballando ormai da ore senza sosta.
«sei un nonnetto Tancre. Se si va in discoteca per forza la musica alta, l'obiettivo è il non capirci un cazzo» urla Deddy accompagnato per la prima volta da mia cugina, che aiutata dalle stampelle e dalle mani del suo fidanzato, cammina lentamente verso il divanetto da noi riservato.

È bellissimo vederla finalmente muoversi da sola e nonostante ancora non mi vada perfettamente a genio il fatto che il mio amico le stia così attaccato, non posso negare che sia anche grazie a lui che Mary sia riuscita a raggiungere certi risultati.

Ormai sono passati quasi cinque mesi da quel maledetto incidente e osservarla divertirsi, riprendendo in mano la sua vita è un qualcosa che mi emoziona e mi rende fottutamente orgoglioso di lei.

«Gio ma Giulia? Viene stasera?» domanda dopo alcuni secondi proprio mia cugina, osservandomi curiosa e sicuramente vogliosa di rivedere quella ragazza che ormai sembra aver fatto breccia nel cuore della mia intera famiglia.
«si. Dovrebbe arrivare a momenti insieme a Serena» rispondo facendo poi anche un cenno al mio amico ricciolino seduto davanti a me, che finalmente da quando ha chiarito le cose con la sua ragazza sembra esser tornato quello di una volta.
«uhh che bello c'è anche Sere? Non la vedo da una vita. Vi siete rimessi insieme Tan?» aggiunge emozionata Mary, mentre il ragazzo al suo fianco tracanna un calice di birra senza pudore.
«si da dieci giorni» esclama Tancredi timido, ma con un sorriso sul viso che non gli vedevo spuntare da quasi un anno.
«guarda come si è rimbecillito, che sorriso da coglione oh!» afferma ridendo Deddy indicando il nostro amico in comune, il quale senza perdere nemmeno un secondo, in risposta gli lancia addosso delle patatine appena portate dalla cameriera.

Sono ancora intenti a giocare con il cibo quando una massa di capelli ricci neri oscura del tutto il mio amico più riservato e non appena riconosco nella ragazza che l'ha assalito Serena, subito i miei occhi vanno alla ricerca della mia di ragazza che però sembra non essere ancora arrivata.

«Giulia?» chiedo poi a voce alta per sovrastare la musica non appena la mora si accomoda al fianco di Tancredi, guardandola serio in viso.
«è qui. Si è fermata a parlare con un ragazzo che viene in Accademia con noi» esclama in risposta lei alzando un sopracciglio divertita quando evidentemente scorge nella mia espressione un gran fastidio.

È incredibile quanta gelosia sia capace di provocarmi dentro Giulia al solo pensiero di lei vicina ad un altro.
È immotivata ed insensata tante volte questa sensazione di panico che provo, ma non posso farne a meno e più passa il tempo più si amplifica.
Vorrei riuscire ad avere maggior autocontrollo, cosa che sono sempre riuscito ad avere in queste situazioni, ma sembra essere impossibile con lei.
Giulia mi sta entrando così dentro al cuore e alla testa che mi ritrovo a pensarci ogni fottuto secondo della mia giornata e questa consapevolezza mi spaventa da morire, perché non mi sono mai preso così bene per nessuna ragazza prima d'ora.

Ed è proprio spinto dalla paura di perdere la fonte di questo miscuglio di emozioni, che senza dire una parola ai ragazzi mi alzo e vado alla sua ricerca.

Il locale questa sera è gemito di persone e molti visi mi paiono anche conosciuti, ma l'unico viso che vorrei vedere sembra essere del tutto svanito nel nulla.

Ma dove cavolo si è cacciata?

«stai cercando qualcuno bel ragazzo?» esclama ad un tratto una ragazza che riconosco essere subito Giulia quando accompagnata a questa sua domanda scoppia nella sua solita risata divertita, che ormai è diventata la mia nuova musica preferita.
«ei! Ti ho cercata ovunque, dov'eri andata?» le domando velocemente prima di allungare le mie mani verso i suoi fianchi per avvicinarla così a me.
«ero con il mio amante»
«che simpatica» borbotto sbuffando nascondendo però un sorriso che mi nasce spontaneo ogni volta che lei si trova tra le mie braccia.
«lo so. Comunque ero con Christian un ragazzo che fa Hip hop con me, doveva lasciarmi una cosa che gli ha dato il nostro maestro. E tu invece? Eri con i ragazzi?»
«si ti stavo aspettando, ma quando ho visto Serena senza te sono venuto subito a cercarti»
«cavoli Damian non riesci proprio a stare senza di me» afferma divertita, lasciandomi subito dopo un leggero bacio sulle labbra screpolate.
«che ne dici se ce ne andassimo?» provo a proporre cambiando argomento, ancora troppo imbarazzato nel rivelare a parole quanto veramente io non riesca più a fare a meno di lei.
«e dove andiamo?»
«è un si?»
«certo che è un si. Basta che mi porti in un bel posto popstar»
«perfetto. Allora seguimi»

Diversi minuti dopo, scesi dalla moto nera che è mia fedele compagna da quando ho quattordici anni, prendo per mano Giulia e in silenzio senza dirle nulla la guido verso il Ponte San Michele, una delle attrazioni, se così si può definire, più in voga per chi viene a visitare Vicenza.

«non ci sono mai stata qua» esclama una volta fermi esattamente al centro del ponticciolo, con il fiume a scorrere sotto di noi e il cielo stellato in altro ad illuminarci.
«si? Pensa che io fino a qualche mese fa ci venivo tutte le sere»
«e perché hai smesso?»
«perché l'ultima volta che mi sono trovato qua è stato per urlare al cielo quanto mi facessi schifo. E certi ricordi vorrei solo dimenticarli»
«quindi è avvenuto circa cinque mesi fa?»
«come fai a saperlo?»
«perché non sono stupida. Ho iniziato ad unire alcuni pezzi Sangio. Certo è tutto ancora confuso per me, ma questa tua determinazione a definirti una brutta persona l'ho collegata all'incidente di Mary. Mi sbaglio?»
«no»
«che è successo quella notte?»
«lei ti ha raccontato qualcosa?»
«lei ha detto che dovresti essere tu a parlarmene ed io voglio sentirlo dire da te, ma solo quando sarai pronto» afferma decisa, usando però quel tono di voce così dolce che sarebbe in grado di farmi fare qualsiasi cosa.
«e se lo fossi?» chiedo in un sussurro senza guardarla negli occhi, troppo impaurito di essere davvero pronto a raccontarle quello che è successo e che ha cambiato per sempre una parte di me.
«beh se così fosse io sarei qui pronta ad ascoltarti»
«e se ti spaventasse sapere quello che ho fatto?»
«e se invece fossi tu ad avere una visione distorta di quello che è avvenuto?»
«credi che stia esagerando?»
«credo che tu Sangio sia sempre stato troppo duro con te stesso e che sì avrai combinato qualcosa, ma nulla di così grave da renderti un mostro. E di questo sai perché ne sono convinta?»
«perché?»
«perché non mi sarei mai potuta legare così tanto ad una persona se fosse veramente terribile. Perciò se davvero tu fossi pronto a parlarmi, io resterò qui e ti ascolterò fino alla fine. Non me ne andrò, okay?» domanda cercando i miei occhi, portando poi le sue piccole mani sul mio viso per accarezzarlo facendomi così immediatamente sentire bene.
«beh... io sì. Io credo di essere davvero pronto» esclamo deciso, prima di prendere un respiro profondo ed iniziare a dirle ogni cosa.

✨✨✨✨

Eccomi qua!
Sarò breve perché devo scappare, comunque ormai siamo vicini al momento verità che vi svelo già da ora arriverà nel prossimo capitolo.

Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate e ci vediamo presto, se riesco potrei fare doppio aggiornamento questa settimana, ma se non doveste vedere niente ci vedremo direttamente lunedì prossimo!

Buona giornata
- fede 💕

Mi mandi in cortocircuito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora