MariaHo iniziato a perdere il conto di quanti giorni e ore io abbia ormai passato rinchiusa in questa casa senza vedere nessuno a parte mio cugino e nonostante io lo adori e so che farebbe di tutto per me, non posso fare a meno di continuare a sognare il momento in cui riprenderò in mano la mia vita.
Dal 31 Dicembre, data che ha segnato la fine di tutto quanto, non riesco a sentirmi più me stessa, come se quell'incidente avesse davvero ucciso una parte di me, una parte che amavo e che ora mi manca da morire.«Mary chiama Gio e chiedigli se ti può portare lui a fare riabilitazione, perché mi hanno cambiato il turno a lavoro e non ce la faccio» esclama ad un tratto mamma facendomi così distrarre dai miei soliti pensieri, portandomi poi ad annuire davanti alla sua richiesta prendendo subito il cellulare per chiamare mio cugino.
Non appena il telefono parte a suonare però mi perdo ad osservare fuori dalla finestra il cielo azzurro e così in meno di un solo secondo, un forte desiderio di alzarmi in piedi e passeggiare si impossessa di me, facendomi quasi scoppiare a piangere quando poi il mio sguardo si sofferma nuovamente sulle mie gambe, posate sopra a questa maledetta sedia a rotelle da ormai più di tre fottuti lunghi mesi.
«pronto? Mary? Mi senti?» domanda continuamente una voce che riconosco non appartenere a Sangio, risvegliandomi così dal mio senso di impotenza.
«chi sei?» chiedo dopo essermi schiarita la voce, provando a capire chi ha risposto al cellulare di mio cugino.
«Deddy. Che c'è non mi riconosci più principessa?»
«oh ciao! Scusa ma non pensavo di sentire te chiamando Sangio»
«ha scordato il telefono in studio di Bias e detta onestamente non ho la più pallida idea di dove sia finito quello stronzo»
«ah okay»
«avevi bisogno di qualcosa?»
«no, cioè si. Dovrei andare in ospedale per la riabilitazione, ma mamma non può portarmi e quindi...»
«arrivo subito»
«no aspetta, non devi cambiare i tuoi programmi per me»
«dieci minuti e sono da te Mary, preparati»
«sicuro?»
«si principessa. Per te questo ed altro, lo sai. A tra poco»Esattamente dieci minuti dopo, come promesso, Deddy bussa alla porta di casa mia e così con lo zaino rosso sulle gambe e una strana agitazione farsi spazio nel mio petto, lo raggiungo trovandolo subito con il suo solito sorriso ammiccante in viso e gli occhi puntati su di me.
«eccoti, come mai così bella?» è la prima cosa che mi domanda prima di posizionarsi dietro di me per spingere la carrozzina lungo la macchina che ha parcheggiato proprio sotto casa.
«l'ho fatto per te» esclamo ironicamente, scoppiando poi a ridere quando lo vedo con la coda dell'occhio deglutire.
«è da un po' che non ti facevi vedere» aggiungo poco prima di sentire le sue mani posarsi sotto le mie gambe per farmi così sedere nel sedile della sua auto.
«già beh ho avuto alcune cose da fare e poi tuo cugino non è così altruista quando si tratta di te»
«ti ha detto lui di non venire più a salutarmi?»
«mhh qualcosa del genere. Mi ha solo minacciato di tagliarmi il mio amato ciuffo se solo avessi provato ad avvicinarmi a te»
«solito modo di fare di Gio... e comunque questo cosa significa? Che volevi provarci con me?»
«no. Si, no, cioè no»
«sei un po' confuso Deddy»
«beh e tu non puoi fare certe domande proprio mentre sto guidando»
«e tu non sei mai stato del tutto sincero con me»
«che intendi?»
«che lo so che hai una cotta per me da almeno due anni, ma hai sempre preferito fare la parte dell'amico piuttosto che trovare il coraggio di dichiararti»
«oh wow! Senti senti, quindi io avrei una cotta per te da anni? E questo quando l'hai deciso?»
«non l'ho deciso, lo so»
«principessa io non ho nessuna cotta per te! E le numerose ragazze che in questi anni mi sono fatto ne sono la dimostrazione. Piuttosto tu, perché tiri fuori ora questo discorso?»
«avere tante ragazze potrebbe essere solo un modo per nascondere i propri sentimenti e per quanto riguarda me non significa assolutamente niente. Io ho chiuso con i ragazzi, sono tutti degli stronzi»
«questo perché ti sei sempre andata a cercare dei coglioni»
«ah quindi è colpa mia?»
«non ho detto questo»
«a me pare proprio di sì. Perché non vai a dire la stessa cosa anche a Sangio? Sicuramente gli farà piacere sapere che il suo migliore amico crede che sia colpa della cugina se ha fatto l'incidente e ora è paralizzata»
«Mary smettila. Non ho mai pensato che la colpa di quanto ti è successo fosse a causa tua»
«però sono io che mi vado a cercare i coglioni»
«okay voglio chiudere questo discorso perché evidentemente non sei lucida al riguardo»
«io sono lucidissima invece.»
«si certo, ascolta per me puoi stare con chi cazzo vuoi d'accordo? Semplicemente ho solo constatato che la maggioranza dei ragazzi che hai frequentato sono dei pezzi di merda, l'ultimo più di tutti»
«ci hai più parlato con lui?»
«con Raffaele?»
«si»
«no. Anzi vorrei sempre riempirlo di botte quando lo vedo»
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Mi mandi in cortocircuito
RomanceGiovanni Pietro Damian è da sempre considerato un ragazzo dal quale stare lontani. Non è mai stato controllato, tuttavia l'aggressività che ha liberato dopo quello che è successo, è aumentata spaventosamente, a tal punto, da essere considerato un v...