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Una morta che cammina, ecco come mi si potrebbe definire terminate le prove in Accademia questo pomeriggio.
Ultimamente il carico di lavoro è aumentato così tanto che spesso temo di rompermi qualche ossa o di svenire a terra dalla stanchezza, però poi l'amore per la danza mi aiuta a resistere e devo ammettere che anche sapere di aver affianco Chiara e Serena mi da una grande mano a non mollare.

Non appena finisco di cambiarmi, dopo essermi fatta una doccia nello spogliatoio femminile, esco con il mio borsone in spalla, ma proprio mentre sto svoltando l'angolo ecco che un ragazzo spunta dal nulla e ci finisco contro.

«mannaggia scusami» esclamo immediatamente alzando lo sguardo riconoscendo Christian, uno degli alunni del professor Müller, docente di Hip Hop, con il quale anch'io faccio lezione.
«ei Giulia, no figurati anzi perdona me, stavo andando di corsa e non ti ho vista. Ti ho fatto male?» risponde velocemente lui sistemandosi il ciuffo scuro che gli cade davanti agli occhi.
«tutt'apposto tranquillo»
«come va? Sembri distrutta»
«lo sono, abbiamo fatto le prove per il saggio e sono veramente stanca»
«cavolo ci credo. Noi del quarto abbiamo alcune parti, ma la maggior parte del tempo sarete voi ad esibirvi quindi posso solo immaginare quanto sia impegnativo»
«già, pero tengo duro non mollo»
«brava è così che si fa. Tra l'altro sono felice di averti incontrata, perché volevo farti i miei complimenti per come hai eseguito la coreo del Prof l'altro giorno. Eri proprio nel pezzo, sei stata spettacolare»
«oh grazie, non pensavo mi avessi vista»
«si diciamo che sono arrivato un po' prima rispetto al mio orario perché Andreas vorrebbe inserirmi nel vostro programma. Crede che io sia già molto più avanti come livello rispetto ai miei compagni»
«wow ma che bella notizia! Devi essere davvero bravo, non vedo l'ora di vederti all'azione»
«grazie, beh si magari chissà ci metteranno insieme in qualche coreo»
«sarebbe bello»

Siamo ancora intenti a parlare di danza e di quali siano alcuni professionisti ai quali ci ispiriamo, quando ad un tratto Mattia compare alle sue spalle, vestito super elegante, come se dovesse andare ad una cena di gala.

«alla faccia che figurino» esclamo sorridendo a Mattia, trattenendo una risata quando lo vedo diventare rosso in viso a causa dell'imbarazzo.
«oh Giulia. Non avevo capito che fossi tu a parlare con Chri... come stai?» domanda lui scambiandosi uno sguardo di intesa con il suo amico, che scuotendo la testa divertito si allontana lasciandoci da soli.
«tutto bene e te? Devi andare ad un appuntamento importante?»
«in realtà ho incontrato la Direttrice perché ho ricevuto una borsa di studio per la danza Latina»
«cavoli ma quante notizie incredibili oggi. Prima Christian e ora tu, sono davvero felice per te»
«già... grazie» afferma con aria però sconsolata portandomi così a guardarlo confusa.
«che c'è? Non è una cosa bella?»
«sisi lo è solo che mio padre non ne sarà per niente contento. Lui vorrebbe che terminata la scuola io mi dedichi all'attività di famiglia e il ballo resti solo un hobby, per cui ho paura di dover rifiutare questa opportunità che mi è arrivata»
«non puoi farlo Matti. È la tua vita ed è giusto che tu faccia quello che ti piace. Tuo papà lo capirà vedrai»
«non credo proprio Giulia, lui è molto autoritario e non ha mai visto di buon occhio questa mia passione. Tra l'altro proprio tra un'ora lo incontrerò a cena e dovrò parlargliene, anche se non so per quale motivo dato che già so cosa mi risponderà» borbotta dopo aver rilasciato uno sbuffo facendomi percepire tutta la sua agitazione e insoddisfazione.
«che ne dici se vengo con te?» propongo nonostante la stanchezza, troppo desiderosa di dare una mano ad un semplice ragazzo che come me ama la danza e ne vorrebbe fare il suo lavoro.
«dici davvero?» ribatte Mattia spalancando gli occhi, per poi abbracciarmi quando annuisco convinta.
«l'unica cosa è che non ho proprio un abbigliamento adatto per andare a cena» confesso indicandomi, vestita con una grande felpa nera e dei leggings del medesimo colore.
«beh effettivamente hai ragione, però se vieni con me a casa dovrebbero esserci dei vestiti di mia cugina Carola»
«oh e non le darà fastidio se li indosso io?»
«è a Vienna al momento. Lavora in una compagnia di Balletto classico perciò non lo verrà mai a sapere»
«beh allora d'accordo, partiamo con la missione salviamo la borsa di studio a Mattia Zenzola»

Mi mandi in cortocircuito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora