Sono passati solo due giorni dalla serata al parco con Sangio e nonostante lui non sia ancora ritornato a scuola, non abbiamo smesso nemmeno un giorno di scriverci e anche se la maggioranza delle volte le sue risposte sono sempre state fredde e distaccate, il semplice fatto che non sia scomparso, mi fa sperare davvero che quello che c'è tra noi possa trasformarsi in un qualcosa di più di una semplice amicizia.Non appena scendo dal pullman davanti a scuola, seguita da Chiara che questa mattina sembra proprio non riuscire a tenere gli occhi aperti a causa della stanchezza, i miei occhi si posano immediatamente sulla moto nera che riconosco essere quella di Sangio e subito i battiti del mio cuore incominciano a farsi sentire prepotenti dentro me, mostrando così quanto io non veda l'ora di incontrare quei due bellissimi occhi azzurri.
«ma che sta succedendo?» esclamo poi quando camminando verso l'entrata noto la maggioranza degli studenti ancora sulle scale principali con in mano striscioni e megafoni.
«o mio Dio, occupazione!» grida Chiara risvegliandosi tutto d'un colpo, iniziando anche a saltellare sul posto come una bambina.
«cosa? Ma perchè?» domando confusa, prima di incontrare Evandro che con una sigaretta tra le labbra, ci saluta con un semplice cenno del capo.
«oh è fantastico! Oggi avevo anche l'interrogazione di storia. Tempismo perfetto, amo questa scuola» afferma nuovamente Chiara prendendo poi il cellulare per chiamare penso Alessandro, lasciandomi così da sola con il nostro amico che con indosso il suo solito cappellino grigio, oggi sembra essere più distratto del solito.
«come mai questa cosa?» chiedo non smettendo di osservare i ragazzi attorno a noi intonare cori e fare sempre più casino.
«penso sia perché vogliono togliere il bar» risponde Evandro alzando gli occhi al cielo quando il colpo di un petardo mi fa saltare in aria dalla paura.
«davvero stanno facendo tutto questo per il bar?»
«già. Ormai non si protesta più per un qualcosa di veramente intelligente e significativo. E dato che come rappresentante di istituto c'è un deficiente, ecco qua che si occupa per sta cazzata. E poi la preside è partita per una settimana in vacanza, perciò quale momento migliore di fare sto casino se non oggi»
«oh ho capito. Ma che si fa in questi casi? Si torna a casa?» mormoro perplessa, scoppiando poi a ridere quando noto Chiara saltellare a ritmo di qualche slogan incomprensibili che tutti stanno urlando.
«beh tu non so cosa vuoi fare, ma io entro e vado a prendermi un Twix alle macchinette» borbotta il ragazzo accanto a me, per poi lasciarmi da sola.
«Giulia! Entriamo dentro» urla qualche secondo dopo la mia amica, raggiungendomi e prendendomi per mano.
«non è meglio tornare a casa?» provo a domandarle tra una spinta e l'altra.
«neanche per sogno Giù, dobbiamo lottare per i
nostri diritti» esclama subito lei facendomi inarcare un sopracciglio, certa che non abbia nemmeno capito quale sia il vero motivo di questa occupazione.
«d'accordo resto, ma solo perché non ti voglio abbandonare. Però a che ora finisce tutto questo?»
«mhh boh. La volta scorsa è durata quasi una settimana, questa durerà qualche giorno, almeno credo»
«qualche giorno? Ma sei seria? E dove dormiamo?» commento sconvolta con gli occhi sgranati.
«qui ovviamente. Hanno anche portato i sacchi a pelo. Basterà farceli prestare da qualcuno»
«non so se posso farlo, non so se posso restare qui tutta la notte. Dovrei chiedere ai miei genitori»
«e allora fallo subito. Io chiamo Ale e Serena per capire se anche il loro istituto sta occupando»Sei ore dopo seduta per terra, annoiata a morte e anche infreddolita a causa dei riscaldamenti spenti, cerco di distrarmi con la lettura di un libro che per fortuna mi sono portata dietro, ma quando un ragazzo con un ciuffo biondo si siede accanto a me, subito percepisco i suoi occhi addosso e così confusa alzo lo sguardo cercando di capire che cosa voglia.
«ti serve qualcosa?» provo a domandargli con un tono gentile, facendolo sorridere prima di vedere poi la sua mano allungarsi verso di me.
«sono Mattia, piacere»
«Giulia»
«si lo so»
«oh okay. Ci siamo già visti prima?»
«no, cioè io si ti ho già vista, ma mi sa che tu non hai mai fatto caso a me»
«ehm già...» mormoro a disagio distogliendo poi lo sguardo cercando Chiara, ma inutilmente considerando che da quando è riuscita a far entrare il suo ragazzo è letteralmente scomparsa.
«faccio danza anch'io sai» esclama ad un tratto Mattia facendomi corrugare la fronte confusa sul perché lui lo sappia.
«ah si? Che stile?»
«latino»
«ah urca. Bello impegnativo»
«si, tu fai modern invece?»
«diciamo un po' di tutto, modern, contemporaneo, hip hop...»
«sei molto versatile allora»
«ci provo. Ma tu come fai a sapere che ballo?»
«ehm il mio migliore amico viene nella tua Accademia e un pomeriggio ti ho vista»
«ahh e come si chiama il tuo amico?»
«Christian»
«ho capito chi è! È simpatico»
«si dai»
«e anche tu sei del quarto anno?»
«no io sono del terzo»
«oh quindi hai sedici anni?»
«si, cioè vado per i diciassette. Tu invece?»
«a giugno diciotto»
«ah, stai già pensando dove fare la festa?»
«sinceramente no»
«beh mio padre ha un locale in centro Vicenza dove solitamente vengono festeggiati vari compleanni, quindi se ti dovesse servire, ecco beh basta che me lo dici»
«grazie sei gentile»
«figurati. Ecco ehm se poi mi dai il tuo numero posso girarti alcune foto per farti vedere come è dentro, oppure possiamo vederci un pomeriggio fuori scuola e...»
«devo parlarti» esclama ad un tratto Sangio sbucando come sempre dal nulla e facendomi balzare sul posto per poi spalancare la bocca sorpresa, quando con una mano afferra il mio braccio tirandomi in piedi.
«Sangio, ma che?» provo a dire, cercando con lo sguardo i suoi occhi che ho sperato di incontrare per tutto il giorno.
«forza vieni con me» ordina ignorandomi e trascinandomi lontano dalla massa di persone accalcate per terra.A passi veloci raggiungiamo una classe vuota e prima di capire dove esattamente mi abbia portata e soprattutto per quale motivo, chiude la porta mettendo davanti anche un banco come a voler impedire che qualcuno entri e poi si volta verso di me.
«quindi? Perché siamo qui?» domando facendomi scappare poi un sorriso quando lo vedo alzare gli occhi al cielo sicuramente a motivo della mia solita curiosità.
«dovresti ringraziarmi» borbotta lui prima di togliersi la felpa nera, restando con indosso solo una t-shirt bianca.
«e perché?»
«ti ho appena risparmiato un gran mal di testa con tutte le cazzate che quel tipo stava sparando»
«che c'è? Sei geloso Damian?»
«di chi? Di quel ragazzino? Ma va»
«sarà...»
«cosa?»
«no pensavo che è strano che sei venuto a portarmi via solo quando mi si è avvicinato Mattia»
«beh dovevo parlarti»
«e di cosa?»
«ora me ne sono dimenticato»
«sei un bugiardo! Tu mi hai vista con un ragazzo e ti sei ingelosito» esclamo scoppiando poi a ridere quando finge di prendere il cellulare per rispondere ad un messaggio.
«è che tu sei sempre gentile e affettuosa con tutti, ma era palese che avresti voluto tappargli la bocca a quel coglione» afferma dopo qualche secondo di silenzio, alzando lo sguardo piantandolo nel mio.
«non è vero che volevo tappargli la bocca»
«beh allora torna da lui. A me non frega un cazzo»
«perché devi sempre fare così?» esclamo esasperata per il suo atteggiamento, scuotendo poi la testa contrariata quando lo vedo tirare fuori dalla tasca dei jeans una sigaretta.
«così come?»
«ti comporti da antipatico»
«sono fatto così»
«non è vero. E comunque non voglio andare da lui, voglio restare qui con te»
«okay»
«puoi anche dirlo che ti fa piacere sentirmi dire queste cose»
«okay»
«che c'è? Sai dire solo "okay" adesso?»
«cazzo ma parli davvero tanto oh!»
«beh tu non lo fai, quindi devo per forza riempire io questo silenzio»
«perché? È bello il silenzio»
«si, ma quando sono con te non voglio il silenzio»
«e cosa vuoi Giulia?»
«voglio sentirti, perché voglio conoscerti»
«sai già molto più rispetto a tanti»
«beh non mi basta»
«con chi dormi stanotte?» domanda cambiando poi discorso prima di sedersi sopra a un banco.
«credo con Chiara, anche se non so dove sia finita»
«dormi con me»
«cosa?»
«dormi con me»
«ma non ci stiamo in due in un sacco a pelo»
«invece si, sei piccola e non mi darai alcun fastidio»
«quindi devo davvero dormire con te?»
«vuoi per caso dormire con quel Matteo?»
«si chiama Mattia e d'accordo dormirò con te»✨✨✨✨
Holaaa come va?
Ecco qua il nuovo capitolo...Volevo dirvi come prima cosa, sempre per onestà, che l'idea di ambientare questo e il prossimo capitolo all'interno della scuola con l'occupazione di mezzo è presa dalla storia da cui sto traendo ispirazione... però diciamo che finirà in un modo un bel po' diverso rispetto a quella (no spoiler)🙊
Comunque così per farvi anche sorridere... la cosa dell'occupare perché si vuole togliere il bar è tratta da una storia vera! È successo a scuola mia nel 2016 😂
Detto tutto questo ci vediamo settimana prossima, almeno che per puro miracolo non riesca a fare prima, ma ne dubito, tra lunedì e martedì.
Come sempre lascatemi un commento dicendomi cosa ne pensate e buona giornata
- fede 💕
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Mi mandi in cortocircuito
RomanceGiovanni Pietro Damian è da sempre considerato un ragazzo dal quale stare lontani. Non è mai stato controllato, tuttavia l'aggressività che ha liberato dopo quello che è successo, è aumentata spaventosamente, a tal punto, da essere considerato un v...