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«Deddy» esclama improvvisamente Sangio, sbucando dal nulla con un'espressione seria e contrariata in viso facendomi rabbrividire.
«ei bro finalmente! Dove è Tancre?»
«che ci fate qui da soli?» chiede con tono duro il ragazzo dagli occhi azzurri più belli che abbia mai visto, ignorando così la domanda del suo amico e puntando poi il suo sguardo intenso su di me. 
«oh io stavo facendo una passeggiata con Gas Gas e l'ho incontrato» rispondo indicando con il capo il cagnolino che come sempre si è disteso a terra, incuorante della situazione e del clima strano e teso che lo circonda.
«esatto e io l'ho vista e l'ho salutata tutto qua» borbotta quasi ridendo Deddy alzandosi poi dalla panchina per dare una mano a Tancredi, quando in lontananza lo vede in difficoltà a causa delle numerose birre che evidentemente ha comprato per loro.

«esci sempre da sola di notte? È pericoloso» afferma Sangio sciogliendosi un po' da quel ghiaccio che sembrava averlo ricoperto.
«non è tardi, sono solo le dieci di sera e poi mi piace la notte» ribatto alzando gli occhi al cielo per osservare le numerose stelle che questa sera si vedono chiaramente a causa dell'assenza di nuvole grigie.
«quindi la notte ti piace»
«molto e a te?»
«molto»
«non ti sbilanci mai tu eh?»
«preferisco stare in una posizione stabile, nulla
di personale» mormora facendomi sorridere per il suo solito atteggiamento evasivo.
«invece tu dovresti parlarmi di
te» aggiunge sedendosi poi sulla panchina dove poco prima c'era il suo amico, il quale sembra esser scappato via.
«no» ribatto tornando a concentrarmi su di lui incrociando le braccia provando così a fare la sostenuta.
«no?»
«le cose dovrebbero essere reciproche»
«dovrebbero, ma non sempre lo sono»
«cioè?»
«semplicemente non sempre le cose vanno come si vorrebbe Giulia»
«e te come vorresti che andassero?»
«in modo molto diverso»
«sai, una volta ho sentito dire che siamo noi gli artefici del nostro destino e che siamo sempre noi a decidere come debbano andare le cose»
«è una cazzata»
«tu dici?»
«fidati, non avrei mai voluto che mi accadessero certe cose»
«già. Anche io»
«hai tanto sofferto?»
«in passato si...»
«eii voi due ne volete una da bere?» domanda ad alta voce interrompendoci Deddy, spuntando fuori da dietro un albero con in mano diverse birre seguito da Tancredi, che come al suo solito se ne sta in silenzio.
«no grazie» rispondo io, prima di vedere Sangio alzarsi e rubare dal suo amico la bibita offerta.
«Giulia allora? Come ti trovi qui a Vicenza?» continua a chiedermi Dennis riprendendo poi posto accanto a me.
«oh tutto bene. Mi piace questa città»
«si dai non è male. Oh ma ragazzi lo sapete voi che fa danza?» esclama rivolgendosi agli altri due mettendomi un braccio attorno alle spalle, ottenendo immediatamente un'espressione infastidita da Sangio.
«per caso sai anche il suo gruppo
sanguigno adesso?» sbotta proprio lui buttando violentemente la birra nel cestino, posto poco distante, prima di allontanarsi da noi.
«perché ora sei così arrabbiato?» domando senza riuscire a controllarmi lasciando Gas Gas ai ragazzi, iniziando poi a camminare per raggiungerlo esasperata dal suo atteggiamento così altalenante.

«ei! Sto parlando con te» urlo ancora provando a fermarlo senza però riuscirci.
«sei ridicolo a comportarti così senza alcun motivo! Dimmi perché sei arrabbiato» continuo a parlare, rinunciandoci però quando come risposta ottengo nuovamente solo silenzio.
«basta mi arrendo, sei impossibile» borbotto senza aver il coraggio di guardarlo in faccia, girandomi per tornare indietro e andarmene via quando in meno di mezzo secondo le mie spalle colpiscono il muro del retro di una casa bianca.

Immediatamente la sua fronte si appoggia alla mia, mentre la sua mano trova posto sul fianco scoperto dal top che indosso.

«c-che stai facendo?» balbetto totalmente presa alla sprovvista, incastrando i miei occhi nei suoi.
«un casino, un fottuto casino» sussurra per poi posare le sue labbra sulle mie in un modo così naturale da lasciarmi senza fiato.

Le sue labbra iniziano a divorare le mie, come se fossero il suo frutto preferito, ed io spinta dal desiderio di stargli sempre più vicino mi alzo sulle punte circondandogli così il collo con le mie braccia.
Con dolcezza e allo stesso tempo passione mi afferra con entrambe le mani per la vita avvicinandomi ancora di più a se non staccando mai le nostre labbra, facendo anche scontrare più volte i nostri bacini con una sensualità da lasciarmi senza respiro in corpo.

«cazzo» impreca ad un tratto con gli occhi chiusi indietreggiando di due passi, afferrando poi il suo telefono per mandare un messaggio.
«che succede?» domando cercando di far rallentare i battiti del mio cuore venendo però ignorata, prima di ritrovarmi a spalancare gli occhi confusa quando Deddy ci raggiunge con una strana espressione in viso e Gas Gas al suo fianco.
«che succede?» chiede subito lui rivolgendosi all'amico, mentre Sangio resta qualche secondo in silenzio guardandomi negli occhi.
«accompagnala» esclama poco dopo prendendo il cellulare per poi allontanarsi sempre di più da me.
«va bene» sospira quasi deluso Deddy, rivolgendomi un timido sorriso di incoraggiamento.
«c-cosa? Che significa? Sangio?» chiedo sussurrando non capendoci assolutamente nulla, con quasi le lacrime agli occhi.
«assicurati che entri in casa» esclama però lui senza curarsi di me prima di andarsene lasciandoci soli e spezzando il mio cuore, rovinando così uno dei momenti che avrei voluto ricordare solo come una cosa bella.
«andiamo forza!» afferma poco dopo Deddy provando a confortarmi con una leggera carezza sulla spalla.
«vado da sola, grazie lo stesso»
«per favore non mettermi nei casini»
«non mi pare di star facendo nulla di male»
«Sangio mi ammazza se viene a sapere che ti
ho lasciata sola per strada»
«come hai visto non si è fatto problemi ad
andarsene, non crearteli tu, davvero»
«Giulia conosco Sangio da anni e se ha agito così c'è un motivo e non è vero che non gliene importa niente di te, fidati»
«non lo so e onestamente non ne voglio nemmeno parlare adesso»

Non appena raggiungo finalmente casa, dopo aver liberato Gas Gas dal guinzaglio, mi siedo sul divano bianco e non appena chiudo gli occhi il mio corpo incomincia a tremare ripercorrendo ogni istante vissuto questa sera.

Ho dato il mio primo bacio, quello che ho sognato per anni e che ho immaginato per anni e nonostante è vero che Sangio mi ha lasciata praticamente da sola, ferendomi in un modo che non mi sarei mai aspettata, non posso fare a meno di pensare a quanto sia stato bello.
Ancora riesco a percepire il calore delle sue mani sul mio corpo e quel sapore delicato che ha lasciato sulle mie labbra.
È stato così dolce, passionale e attento a cosa mi piacesse, che quasi mi viene da sorridere quando ripenso alla conversazione avuta con Serena questa mattina a scuola sul dare il primo bacio.
Aveva ragione lei è stato naturale, come se l'avessi fatto mille volte, ed è stato fantastico.

Però come ogni cosa bella c'è sempre una fine e la fine che ha avuto il nostro bacio è stata tremenda.
Ancora una volta non sono riuscita a capirlo e ancora una volta il muro che ha costruito in questi anni ha spento quel piccolo spiraglio di luce che avevo intravisto.

E così con una fitta allo stomaco, come a voler rincarare la dose sul dolore che provo, mi alzo e illuminata solo da una piccola lampada, lascio che una canzone suoni libera dal piccolo stereo, provando a trovare nella danza la cura alla sensazione di vuoto che provo dentro.

✨✨✨✨

Ecco qua il capitolo come promesso!

Non so bene che dire in realtà... sono solo tanto curiosa di sapere voi cosa ne pensate 🙊😂
Perciò lasciate tanti commenti che voglio leggervi!

Grazie in ogni modo per il supporto è davvero bello sapere che questa storia vi stia piacendo!

Ci vediamo settimana prossima, tra giovedì/venerdì

Buona serata
- fede 💕

Mi mandi in cortocircuito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora