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Serena

È da quando ho cinque anni che passo ogni giorno della mia vita a provare e riprovare le coreografie che mi vengono settimanalmente assegnate senza sosta e pause, ma nonostante oggi l'Accademia abbia chiuso da ormai più di due ore e i miei muscoli abbiano iniziato a tremare stremati dalla stanchezza, ancora proprio non riesco a sentirmi soddisfatta del lavoro che ho svolto in questa giornata.

Sono concentrata a migliorare il mio Pas de bourrée quando la signora delle pulizie entra con il suo carrello stra colmo di stracci e vari prodotti, facendomi così rendere conto di quante ore siano effettivamente passate da quando sono qui.

«oh mi scusi ora me ne vado» esclamo scendendo dalle punte per poi avvicinarmi al mio borsone per sistemare tutte le cose che ho lasciato sparse per la sala.
«nessun problema signorina» risponde gentilmente la donna iniziando poi a pulire il grande specchio che si para davanti a noi.

Una volta uscita da scuola a passo lento mi incammino verso la fermata dell'autobus inserendo i miei auricolari per passare il tempo, ma ad un tratto proprio mentre sono intenta a scegliere quale playlist far partire, mi schianto contro un ragazzo, che purtroppo o per fortuna conosco fin troppo bene.

«oh ehm scusami non ti avevo visto» sussurro agitata percependo i miei battiti cardiaci iniziare a prendere un ritmo veloce.
«si ho notato» risponde immediatamente Tancredi osservandomi serio, facendomi poi rendere conto del livido viola che gli circonda l'occhio seguito dal labbro leggermente spaccato.
«che hai fatto?» domando all'istante preoccupata, non riuscendo a trattenere la mia mano che spinta da quel sentimento che proprio non vuole saperne di spegnersi, finisce per accarezzargli uno zigomo.
«nulla»
«non è vero. È stato lui vero?»
«che ti importa?»
«lo sai»
«no Serena non lo so»
«Tancre...»
«no, hai perso il diritto di starmi vicino e di preoccuparti di me nel momento in cui te ne sei fregata e sei partita su quel fottuto aereo, perciò adesso non fare quella che sembra dispiaciuta, perché non ci casco più okay?» ribatte duro con un tono così gelido da farmi venire i brividi prima di superarmi per andare oltre.
«beh e tu non puoi obbligarmi a non provare nulla» replico pronta a seguirlo accelerando il passo.
«ah si giusto, mi ami così tanto che non ti è bastato un nulla per lasciarmi da solo»
«mi pento di quello che ho fatto, d'accordo? Però non puoi continuare a trattarmi così, non dopo quello che abbiamo vissuto insieme!»
«non è stato niente»
«non è vero. Perché sminuisci il nostro amore?»
«perché non lo era, si è trattata semplicemente di una storiella di poco conto. Ed ora smettila di seguirmi perché ho da fare» esclama ad alta voce, fermandosi di botto facendomi quasi cadere addosso a lui ancora una volta.
«dici questo perché sei ferito e lo capisco, ma tu per me non sei stato e mai sarai una storiella di poco conto Tancre. E ti prego non permettere più a tuo padre di farti questo...» sospiro osservando nuovamente quel livido che sembra diventare sempre più grande man mano che passa il tempo.
«sparisci dalla mia vita» sono le sue ultime parole, prima di guardarmi negli occhi per poi andarsene via da me.

Il giorno successivo stanca e ancora emotivamente instabile dopo l'incontro con Tancredi, raggiungo il cancello d'entrata di scuola dove immediatamente riconosco Giulia, con il suo inseparabile zaino in spalla e un ombrello a ripararla dalla pioggia, che sembra far di tutto per ignorare lo sguardo di Sangio il quale al contrario di lei non la sta perdendo di vista nemmeno per un secondo.

«ei ragazza. Allora come stai?» esclamo subito sorridendole, sperando di vederla meglio dopo il giorno dell'occupazione.
«Sere, tutt'apposto. Te?»
«si, abbastanza bene»
«Chiara sai dove sta? Non mi risponde da ieri»
«mhh sai che non lo so, non l'ho più sentita da giovedì dopo l'occupazione»
«speriamo non sia successo nulla di grave»
«ma no tranquilla, vedrai che sta bene»
«ieri sei stata fino alla chiusura in Accademia?»
«si ed infatti sono devastata»
«dovresti prendere ogni tanto una pausa, lo dice sempre anche Montecchio che non si può lavorare sette giorni su sette per tutte quelle ore»
«lo so, ma dovevo assolutamente perfezionare alcune cose prima del saggio. Tu invece oggi vieni a lezione?»
«si ovvio, abbiamo la prova corale e poi spero mi aiuti a distrarmi un po'»
«perché? È successo altro con Sangio?»
«ieri sera ci siamo visti al parchetto e credo che sia davvero finito tutto quanto»
«avete litigato?»
«si più e meno... con lui è sempre così complicato. Non ti permette di conoscerlo, di entrarci dentro e ci ho provato Sere, ma ha messo un muro davvero alto e io credo di essermi stancata nel provare a buttarlo giù»
«mi dispiace, hai ragione però. Noi possiamo fare fino ad una certa poi sta a loro»
«parli di qualcuno in particolare? Oppure stai parlando di me e Sangio?» domanda Giulia guardandomi curiosa, evidentemente conscia del fatto che ci sia qualcosa che sto nascondendo.
«si beh c'è qualcuno, ma adesso mi odia» confesso, puntando lo sguardo verso terra.
«e chi è? Se si può sapere ovviamente»
«Tancredi»
«coooosa? Ma sei seria?»
«si, non te l'ho mai detto, ma siamo stati insieme quasi per un anno e poi quando mi si è presentato uno stage per Parigi, sono partita e lì tutto è finito. Solo che da quando sono ritornata non mi rivolge nemmeno più la parola, se non per dirmi che quello che c'è stato tra di noi è nulla per lui»
«ohh... mi dispiace»
«passerà prima o poi. Almeno lo spero»
«non avrei mai pensato che potesse piacerti uno come lui, cioè è carino solo che è sempre così...»
«silenzioso»
«esatto!»
«Tancre è introverso, ma si è chiuso ancora di più dopo la morte di sua madre e inoltre in casa non ha per niente una bella situazione»
«oh cavolo non lo sapevo, scusa»
«ma va figurati»
«ed è finita male male tra di voi? Per questo non ti parla più?»
«in realtà no. Io gli ho semplicemente detto che sarei partita, ma che potevamo continuare a sentirci e che per quei sei mesi sarebbe potuto anche venire da me ogni tanto...»
«e cosa è successo allora?»
«lui non mi ha detto nulla quando gli ho parlato. È rimasto in silenzio, zitto e solo quando poi sono atterrata a Parigi, giorni dopo, ho scoperto che avevano diagnosticato un cancro a sua madre. Non mi aveva detto niente Giulia, non sapevo nulla, altrimenti non l'avrei mai lasciato solo, però per lui il fatto che io sia partita è stato come se l'avessi abbandonato»
«mannaggia che brutto. Però sai, ricordo di aver letto da qualche parte che finché una persona prova anche solo dell'odio è positivo, perché significa che almeno qualcosa la sente»
«beh avrei sperato in un altro tipo di sentimento, ma se è l'odio che mi merito così sia»
«tieni duro chissà magari cambieranno le cose se tu continuerai a stargli vicino»
«Giulia lui è proprio come Sangio, non si lascia aiutare. L'unico in quel gruppetto che non rifiuta mai una mano è Deddy, ma per lealtà ai suoi amici non mi permetterebbe mai di avvicinarmi»
«sei stata molto tempo in loro compagnia vero? È per quello che li conosci bene...»
«si stavo spesso con loro. Ed è sempre per questo motivo che sapevo della passione di Sangio e del suo carattere altalenante»
«hanno smesso anche loro di parlarti quindi?»
«già. Deddy e Sangio l'hanno presa forse anche peggio di Tancredi, ma non posso biasimarli, quei tre farebbero qualsiasi cosa per aiutarsi e quando uno sta male ne risentono tutti quanti»
«sono molto legati»
«si davvero tanto. Hanno passato molte cose brutte insieme e poi hanno la passione del canto che li accomuna tutti e tre»
«quindi anche Deddy e Tancredi fanno musica?»
«si, per quello che Dennis si chiama Deddy, mentre beh Tancre si è tenuto il suo nome è sempre stato un po' meno creativo... però sono davvero bravi, sai?»
«io ho sentito solo una canzone di Sangio, degli altri non sapevo proprio nulla»
«perché non ne parlano quasi mai. Per loro è così intima come cosa, che ne sono super gelosi. Per quello quando mi avevi detto che Sangio ti aveva raccontato che faceva musica mi ero sorpresa»
«beh si, ma tanto alla fine ecco come è andata»
«mai dire mai Giù... comunque questa sera che fai? Ti va di venire a casa mia per un qualcosa di super semplice?»
«oh cavoli sarei venuta volentieri, ma esco con Mattia»
«Mattia il latinista?»
«si lui»
«oh wow! Hai capito Giulietta come subito si fa avanti...»
«no ma va. È che ieri mattina mi ha dato un passaggio a scuola perché pioveva e poi mi ha chiesto di andare al cinema, era talmente agitato che credevo sarebbe svenuto e quindi non me la sono sentita di dirgli di no»
«beh hai fatto bene, cerca di divertirti. Magari è molto meglio di quello che pensi»
«non so»
«non precluderti delle conoscenze Giù, chissà forse sarà proprio questo a far smuovere quel cretino di Sangio»

✨✨✨✨

Eccomi qua con un nuovo capitolo, forse un po' diverso, ma ho deciso di inserire ogni tanto anche i punti di vista degli altri per far capire meglio il carattere di ognuno e rendere la storia un po' più "complessa".

Che ne pensate? Sono curiosa di leggere i vostri commenti...

Comunque nella gioia di esser riuscita ad aggiornare, ho anche una brutta notizia da darvi.
Ho cambiato lavoro qualche giorno fa e nel nuovo posto in cui sono c'è davvero molto da fare e spesso tornata a casa sono devastata, perciò credo purtroppo che non riuscirò ad aggiornare sempre ogni settimana, infatti potrebbe capitare che i giorni diventino dieci tra un capitolo o l'altro...

Io proverò a fare il possibile, ma ovviamente Wattpad non è la mia vita e scrivere è solo un hobby per me, perciò quando riuscirò ovviamente il capitolo arriverà, se però non doveste vedere aggiornamenti vuol dire che sono tanto impegnata.

Vi dico questo perché non vorrei obbligarmi a scrivere arrivando a non provare più piacere,
preferisco aggiornare quando riesco e farlo con serenità.
Spero possiate capirmi!

Quindi non so dirvi se settimana prossima arriverà il capitolo, ci proverò, ma si vedrà!

Nel frattempo vi ringrazio per il supporto che mi date e vi auguro una buona serata
- fede 💕

Mi mandi in cortocircuito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora