ChiaraNon ho mai capito perché la gente ami passare il sabato sera a casa senza uscire; insomma ci stai già ogni sera della settimana, perché pure il sabato?
Per me è proprio inconcepibile come cosa, ed ecco perché nonostante io mi trovi senza amiche con cui divertirsi, in quanto sia Serena che Giulia sembrano aver già preso impegni, dopo essermi osservata ancora una volta allo specchio recupero la borsa appoggiata al tavolo e velocemente esco da casa.Senza aver ancora in mente una meta precisa su dove passare la serata, mi incammino verso la pensilina del pullman, pronta così ad attendere i restanti dieci minuti incollata al cellulare a scrollare le storie Instagram delle persone che seguo.
«oh madre, ma come si è vestita la Franchi?» esclamo ad un tratto ad alta voce, osservando schifata la scelta dell'outfit della mia compagna di classe.
Alessia Franchi, potrebbe essere anche definita come la mia acerrima nemica.
Siamo sempre state in competizione, fin dai tempi delle elementari, ma lei non è mai riuscita ad avere veramente la meglio su di me.
Ricordo ancora infatti il sapore della vittoria quando ad otto anni l'ho battuta nella gara di verbi, o di quando alle medie in educazione fisica ho raggiunto per prima il traguardo durante la corsa campestre, ma ciò di cui godo ancora di più il successo è stato l'essere stata scelta per prima come ballerina in uno spettacolo di danza lo scorso anno.Amo vincere.
E credo fortemente che tutte quelle dicerie sull'importante è partecipare ecc siano solo delle grandi stupidaggini; infondo a chi realmente non piace sapere di aver battuto tutti?Sono ancora concentrata a giudicare l'orribile maglione giallo papera, che indossa la papera Franchi, quando finalmente il pullman arriva e si accosta al lato della strada per farmi salire.
Mentre osservo il paesaggio scorrere velocemente dal finestrino, mi perdo a ripensare a quello che ho vissuto qualche giorno fa e immediatamente una fitta di dolore mi attraversa, facendomi corrugare la fronte.
Ho sempre sospettato che Alessandro mi tradisse, insomma non sono così cieca da non vedere gli sguardi che si scambiava con le sue compagne di classe o con le varie ragazze che incontrava nei locali, ma non avrei mai pensato che una volta beccato, se ne fregasse facendo finta di nulla.
Non si è nemmeno degnato di chiedermi scusa e questa sua totale insensibilità mi sta facendo davvero male, anche se in fondo a me ero certa che un giorno la nostra relazione sarebbe finita.
Siamo sempre stati due poli opposti in tutto e non c'è davvero mai stata una cosa sulla quale siamo stati concordi, eppure in qualche modo funzionavamo; o forse semplicemente così credevo.Dopo averlo visto a letto con quella tipa del quinto che non faceva altro che stargli addosso, mi sono letteralmente chiusa in me stessa e ho cercato di buttarmi nella danza per trovare uno sfogo, ma purtroppo nemmeno questa mi ha aiutata a stare meglio.
Perché ogni volta che credo di aver trovato una persona che mi voglia bene, alla fine si dimostra essere l'ennesima delusione?
È da quando son bambina che avviene questo.
Ogni amicizia o relazione che ho avuto e ogni persona della quale mi fido, alla fine mi pugnala alle spalle.
Perché? Perché a me?
Vorrei solo trovare qualcuno che realmente mi apprezzi... chiedo troppo?«oi Chià che ci fai qui?» esclama ad un tratto Evandro sbucando dal nulla, facendomi spaventare, vista la mia disattenzione verso il mondo circostante.
«ei Ev, sto facendo un giro» rispondo sistemandomi i capelli dietro alle spalle, facendo poi anche spazio al sedile accanto a me, per farlo così sedere vicino.
«e dove vai?»
«non l'ho ancora deciso»
«sei sempre la stessa, solo tu puoi prendere un pullman e non sapere dove andare»
«beh mi faccio guidare dall'istinto»
«e sei da sola?»
«già, mi hanno tutti abbandonata questa sera»
«pure Giulia e Serena? Viaggiate sempre insieme voi tre»
«infatti, ma Giulia aveva da quello che ho capito una cena con Mattia Zenzola, mentre Serena non mi ha detto che aveva da fare, ma comunque non poteva liberarsi»
«e Alessandro? Perché non hai chiesto a lui di uscire?»
«meglio cambiare discorso»
«è successo qualcosa?»
«può essere»
«ho visto ieri a scuola il modo in cui vi siete ignorati, ma ho preferito non fare domande»
«si beh ecco ho scoperto che si è scopato un'altra»
«cosa? Stai scherzando?»
«no, purtroppo l'ho visto con i miei stessi occhi. Volevo fargli una sorpresa visto che nelle ultime settimane non eravamo stati tanto insieme e così senza avvisarlo sono passata da casa sua. Sai che la sua famiglia lascia sempre le chiavi sotto allo zerbino?»
«si certo... non dirmi che sei entrata e l'hai trovato»
«esattamente. Più precisamente erano sul divano e si stavano dando moooolto da fare caro Ev»
«mi spiace da morire Chiara. Come ti senti? Hai chiuso con lui vero? Non ti merita assolutamente»
«lo credi veramente? No perché io incomincio a pensare che in realtà è proprio ciò che merito» borbotto distogliendo lo sguardo da Evandro, per evitare così di mostrargli i miei occhi lucidi.
«perché dici così?»
«non so. Forse perché da sempre le persone mi tradiscono. All'inizio credevo che fossero loro a sbagliare, ma quando per l'ennesima volta vieni ferita e resti da sola, l'idea di avere tu qualcosa di sbagliato ti balena in testa...»
«io non credo che sia colpa tua Chiara. Posso essere sincero?»
«certo»
«da quando ti conosco ti ho vista stare solo con ragazzi che non c'entrano nulla con te. Ragazzi così arroganti e menefreghisti che mi provocavano sempre una certa riluttanza. Non ho mai compreso come una ragazza come te potesse trovarsi bene con certi soggetti, ma poi sono arrivato ad una conclusione. Credo che tu Chiara ti circondi di queste persone perché credi di meritare solo questo tipo di persone...»
«in sostanza pensi che me li vada a cercare, giusto?»
«più e meno. Non so se hai mai visto il film Noi siamo infinito, beh ecco c'è una scena in cui il protagonista dice questa frase "accettiamo l'amore che pensiamo di meritare"... Mi ha fatto sempre venire in mente te. Siamo amici dalle medie Chià e credo di conoscerti abbastanza da sapere che hai una pessima opinione di te stessa, nonostante agli altri mostri un grande sorriso e fai la sfrontata. Tu credi di non meritare nulla e poco fa infatti me l'hai confermato. Ecco perché ti affezioni a persone che poi ti tradiscono e feriscono. Sei convinta che sia questo il livello di amore che meriti, ma ti posso assicurare che non è così che stanno le cose»
«e come pensi che stiano? Io sono così... a nessuno è mai veramente importato di me! Mio padre mi parla solo per sapere se prendo buoni voti a scuola e mia madre è così concentrata sul suo lavoro che nemmeno si rende conto che sto male. Se nemmeno alla mia famiglia interesso, come potrei mai meritare amore e attenzioni da un ragazzo?» esplodo alzando forse fin troppo la voce, facendo così girare verso di noi una signora seduta poco più avanti.
«perché gli errori che fanno le persone a te vicine non definiscono la persona che sei tu. I tuoi genitori sbagliano Chiara, ma questo non è a causa tua, non dipende da te. Sono così evidentemente ciechi a motivo dei loro impegni che non si rendono conto che hanno una figlia bellissima. E non parlo solo esteriormente. Prima mi hai chiesto come pensi che stiano le cose, vuoi saperlo veramente? Vuoi la mia verità?»
«si» asserisco convinta, seppur già con le lacrime agli occhi a motivo delle sue parole.
«ho una cotta per te dalla prima media Chiara. Da quando sei entrata in classe e mi hai chiesto come mi chiamassi. Nessuno si era mai avvicinato a me perché mi credevano strano dato che non parlavo tanto, eppure tu l'hai fatto e subito dopo mi hai anche offerto la tua girella al cioccolato. Da quel giorno ti ho sempre osservata da lontano e mi sono sempre più innamorato del tuo carisma, della tua solarità, del modo in cui a volte te ne freghi di quello che pensano gli altri, ma poi soffri in silenzio. Mi sono innamorato della tua generosità, del tuo saper mettere sempre a tuo agio le persone e della tua passione per la danza che traspare in ogni tuo movimento. Ecco cosa vedo io quando ti guardo. Vedo una ragazza che conta, che vale tempo, energie, ma sopratutto amore e non hai idea della rabbia che mi hai fatto provare ogni volta che ti sminuivi passando ore con ragazzi privi di sostanza. Tu non lo meriti Chiara, tu non lo meriti...» afferma velocemente senza nemmeno prendere una boccata d'ossigeno, andandomi a togliere il respiro quando termina di parlare.
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Mi mandi in cortocircuito
RomanceGiovanni Pietro Damian è da sempre considerato un ragazzo dal quale stare lontani. Non è mai stato controllato, tuttavia l'aggressività che ha liberato dopo quello che è successo, è aumentata spaventosamente, a tal punto, da essere considerato un v...