23

2.8K 125 30
                                    


Non c'è mai stata così tanta agitazione nei precedenti sabati pomeriggio come vi è oggi qui in Accademia e nonostante sia Porcelluzzi che Montecchio stiano cercando di far calmare gli animi di tutti noi ballerini, per poter così svolgere al meglio la prima prova corale della coreografia che porteremo al saggio di maggio, riesco a percepire anche a distanza l'ansia che attanaglia tutti quanti.

Sono concentrata a muovermi seguendo il suono della musica quando improvvisamente un mio compagno di corso, senza farlo apposta, mi cade addosso facendomi così atterrare in modo brusco lungo il pavimento e all'istante un dolore lancinante colpisce la mia spalla destra.

«cazzo! Giulia scusami ho perso del tutto l'equilibrio» esclama immediatamente lui porgendo una mano per aiutarmi.
«tranquillo» sussurro facendo poi una smorfia di dolore quando una volta in piedi un'altra fitta riprende a farsi sentire.
«Giulia stai bene? Ti sei fatta male?» domanda a voce alta e preoccupata il mio maestro correndo verso la mia direzione, osservando subito il braccio che tengo stretto al corpo.
«c-credo di aver sbattuto un po' troppo forte» balbetto presa da un attacco di panico quando a causa di un movimento alla spalla, mi ritrovo piegata in due dal dolore.
«la porto subito in ospedale per fare una radiografia» irrompe Serena avvicinandosi, prima di farmi poi un cenno per seguirla verso la sua auto parcheggiata al solito posto.

Ore dopo, con l'intero braccio fasciato e i documenti che attestano di aver preso solo una contusione e che avrò bisogno di alcuni giorni di riposo, mi dirigo verso l'uscita dove mi aspetta Serena, quando la figura di una persona conosciuta mi fa fermare di colpo.

«ei ciao» esclamo con un sorriso vedendo la ragazza che avevo incontrato in biblioteca settimane fa, seduta sulla sua sedie a rotelle, davanti alle macchinette intenta a prendersi delle patatine.
«Giulia! Che bello vederti, che ci fai qui?» domanda subito lei con tono dolce.
«oh mi sono fatta male a danza, ma nulla di grave per fortuna. E te come mai sei qui?»
«ah menomale, io ho delle visite per controllare come va la mia paralisi. Forse se ci sono stai dei miglioramenti inizierò la riabilitazione per provare a camminare»
«che bello, lo spero tanto per te»
«si, non vedo l'ora di riprendere in mano la mia vita. Comunque scusami se non mi sono fatta più sentire, ma ho avuto alcuni problemi»
«tranquilla anche io sono stata molto impegnata, però se ti va ci possiamo organizzare per un giorno di settimana prossima, tanto io sarò abbastanza libera considerando che per sette giorni non potrò ballare»
«dai perfetto. Ti scrivo io allora per organizzarci»
«va bene»
«ma sei qui da sola? Hai bisogno di un passaggio? Posso chiamare mio cugino e farti accompagnare a casa»
«no no tranquilla c'è la mia amica che mi aspetta fuori»
«ah d'accordo, allora a presto»

Alle sette in punto di sera, quando Mattia bussa alla porta di casa mia, nonostante la poca voglia di uscire e il dolore persistente alla spalla, cerco di trovare il buon umore per passare al meglio la serata e così con un sorriso sulle labbra gli apro salutandolo gentilmente.

«ehilà. Sono pronta, devo solo prendere una cosa» affermo scomparendo per qualche secondo dentro casa per avvertire i miei genitori e per recuperare la mia giacca, per poi tornare nuovamente da lui.
«stai molto bene» esclama subito Mattia una volta soli, passandosi le mani fra i capelli agitato, strappandomi così una risata prima di iniziare a seguirlo per salire sulla sua Vespa.
«ce la fai a tenerti?» domanda subito lui vedendo il mio braccio fasciato, alzando un sopracciglio preoccupato.
«si tranquillo, mi tengo con la sinistra, però tu vai piano»
«si certo. E tu ehm hai già deciso cosa vedremo?»
«pensavo all'ultimo degli Avengers dato che non l'ho mai visto, ma se non ti piace possiamo guardare qualcos'altro»
«no va benissimo»

Arrivati a destinazione Mattia tira fuori subito il suo portafogli per pagare i biglietti e una volta seduti comodamente sulle poltrone nere, con al centro i pop corn e una coca cola alla mano, il film ha inizio catturando così tutta la nostra attenzione.

Mi mandi in cortocircuito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora