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«mi presti una tua maglietta per dormire?» domando subito a Sangio non appena varchiamo la porta di camera sua, perdendomi poi ad osservare i numerosi fogli sparsi sopra alla scrivania di legno.
«tieni» esclama lui in risposta, lanciandomi poi una t-shirt bianca colpendomi in pieno il viso.
«grazie sei sempre così gentile e dolce» borbotto sentendolo ridacchiare, prima di nascondermi all'interno del suo bagno per cambiarmi.

È piacevolmente strano avere il suo odore
addosso e guardandomi allo specchio non posso fare a meno di pensare a come io stia cambiando sempre di più.
Sono a casa di un ragazzo che conosco da un paio di mesi per la notte e indosso solo una sua maglia.
Dio, quasi non mi riconosco con gli occhi che mi brillano e i capelli un po' arruffati, come se durante il mio riposino sul divano fossero stati accarezzati o attorcigliati da qualcuno per tutto il tempo.

È una situazione surreale quella che sto vivendo e se si tratta di un sogno, questa volta spero davvero che non arrivi nessuno a svegliarmi, perché voglio vivermela fino alla fine.
Voglio vivermi fino alla fine Sangio e tutti i suoi continui cambi d'umore, che mi fanno impazzire, ma anche attirare come Winnie The Pooh davanti ad un barattolo di miele.

Dopo essermi allungata la sua maglia, cercando così di coprire il più possibile le mie gambe nude, faccio un respiro profondo e dopo aver sbloccato la serratura del bagno, mi avvicino a lui che non sembra nemmeno essersi accorto del mio ritorno, concentrato come è a guardare quei fogli che avevano attirato la mia attenzione appena entrata nella sua stanza.

«che cosa sono?» domando provando a sbirciarne il contenuto, troppo curiosa come al mio solito.
«alcuni testi» afferma, voltandosi verso di me facendo subito scorrere lo sguardo lungo tutto il mio corpo, prima di lasciarsi scappare un sorriso soddisfatto.
«testi di canzoni?» continuo a chiedere ignorando il modo in cui mi sta guardando, troppo in imbarazzo e agitata per fare altro.
«già»
«scritti da te?»
«si, ma non sono nulla di che. Si tratta solo di semplici idee per il momento»
«chissà perché non ti credo... Secondo me nascondi delle future hit»
«beh lo scopriremo, comunque ti sta molto bene la mia maglia. Forse sta addirittura meglio a te che a me»
«grazie» sussurro, diventando poi rossa in viso quando allontanandosi si leva tutti i vestiti che ha addosso, restando solo con dei boxer neri.
«vieni a letto?» domanda sorridendo, sdraiandosi al di sotto delle coperte portando una mano dietro alla testa.
«quindi dormo qui con te?»
«preferisci stare in quella di Andrea?»
«non lo so, forse sarebbe meglio...»
«d'accordo, ti avviso soltanto che nella sua stanza non funzionano i riscaldamenti e la finestra ha uno spiffero»
«quanto sei furbo da uno a dieci?» affermo assottigliando lo sguardo e scuotendo il capo divertita per il suo atteggiamento.
«direi un cento» risponde sogghignando, per poi spostare la coperta sul lato per farmi sdraiare al di sotto di essa, accanto a lui.
«sei un imbroglione. Non avevi nemmeno preso in considerazione l'idea di farmi dormire nella camera di tua sorella, vero?»
«forse»
«ma sono davvero rotti i riscaldamenti?»
«no, ma comunque di che ti lamenti? Hai Giovanni Pietro Damian alias Sangiovanni a letto con te e a tenerti al caldo. Dovresti sentirti solo molto fortunata»
«o forse sei tu quello fortunato ad avermi nel tuo letto» ridacchio appoggiando il palmo della mano sotto la guancia, guardandolo dritto negli occhi.
«probabilmente hai ragione tu» risponde ricambiando il mio sguardo rilasciando un lungo respiro, afferrando poi una ciocca dei miei capelli fra le sue dita iniziando a giocarci.
«posso dirti una cosa?» domando in imbarazzo dopo alcuni secondi passati in silenzio ad osservarci intensamente, percependo il mio corpo ricoprirsi di brividi quando con una mano mi avvicina maggiormente a lui.
«strano che tu me lo chieda»
«dai non prendermi in giro»
«avanti spara, cosa vuoi dirmi?»
«oh si ecco... io, beh io sai...»
«cosa?» inarca un sopracciglio.
«volevo dirti semplicemente che è bello averti vicino. Non so il perché, ma mi sento protetta quando sto con te e mi sento sempre nel posto giusto»

Mi mandi in cortocircuito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora