𝑷𝒓𝒐𝒍𝒐𝒈𝒐

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Una lacrima salata sfugge al mio controllo e scorre lenta rigando la mia guancia scarlatta, arrossata dopo l'ennesimo sforzo a cui ho sottoposto il mio corpo.

I riccioli leggermente dorati intrappolati in una grande pinza per capelli, le ginocchia martoriate per la scomoda posizione, le braccia candide, bianche e morbide che circondano la tazza del bagno, inglobandolo in una morsa disperata  ed il mio viso -precisamente il lato destro- spiaccicato sulla gelida tavoletta bianca opaca.

L'ho fatto di nuovo!

Ho ceduto ancora ... scusami sorellina. Non ho saputo resistere, quella dannata torta al pistacchio e caramello mi ha chiamato a se, come se fosse una sirena dal canto melodioso che attira anche il più furbo dei marinai per cibarsene.

"Solo un piccolo pezzo" mi sono detta.  Così ho fatto. Solo che il piccolo pezzo si è trasformato in una fetta abbastanza grande, poi due, tre , quattro, fino a terminarla.                                                                                 

Ed ora eccomi qua, abbandonata a me stessa, in questo cazzo di bagno che da un po' di anni mi vede crollare giorno dopo giorno.  Sono delusa da me stessa.

Con le mani tremanti cerco di fare pressione e tendere gli avambracci per cercare di alzarmi dal pavimento. Mi sollevo lentamente, mi sistemo il pantalone lungo del pigiama in cotone e allungo più che posso la maglia over size nera a mezze maniche, anch'essa in cotone, che nasconde le mie numerose forme. 

Mi dirigo con passi pesanti verso il lavandino, non prima di aver tirato lo scarico.  Mi lavo le mani e il viso, regolando la temperatura dell' acqua ed infine mi lavo i denti. In tutto questo non oso alzare gli occhi sullo specchio dinanzi a me, che sicuramente avrà intrappolato il mio disgustoso riflesso al suo interno.

Sono una codarda, ma non riesco a fare altrimenti. Come può qualcosa che mi fa stare bene, dilaniarmi allo stesso tempo?  Perchè quando trovo un po' di felicità qualcuno me la porta via?     Perchè cazzo ogni volta che provo ad alzare la testa davanti ad uno specchio mi vengono in mente i suoi occhi?

Sorellina perchè mi hai abbandonato? Perchè tra tutte le persone presenti a questo mondo è dovuto capitare a te?                                          

Sorellina devi perdonarmi.  Scusami se sono venuta meno alla promessa che quell'orribile tredici novembre ti ho fatto sulla tua tomba, mentre ti davo il mio ultimo saluto e con dita tremolanti ripassavo il solco lasciato sulla lapide, dove su di essa erano state appena incise delle lettere che componevano il tuo nome: "Sofia Wilson".  

Da quel giorno sorellina, il cibo  è diventato la mia prigione, il mio girone infernale.  E sai qual è la cosa che ogni giorno me lo ricorda? Il mio corpo.

Ogni singolo fottuto giorno è lì a ricordarmi che pur essendo mio, non ho potuto sceglierlo. Non mi appartiene, almeno non come vorrei. Nulla mi è dovuto in questa vita evidentemente, per questo motivo illudo il mio essere mangiando tutte le cose che più mi piacciono, non assaporandolo mai a pieno perchè sono troppo impegnata a correre in bagno e rimettere tutto ciò che ho ingerito ... 

Non merito la felicità. Il destino ha scelto così, ed io in confronto a lui non sono nulla. Non mi resta far altro che ubbidire.                          

Ma una cosa potrei pur farla. Sorellina, se non posso più aiutare te, se non posso aiutare me allora aiuterò chi ne ha veramente bisogno.

Alzo improvvisamente la testa e mi scontro con la luce mattutina che illumina il mio volto riflesso dallo specchio. Pare che  sul viso  sia apparsa l'ombra di un sorriso.

Lo farò per te Sofia. Aiuterò più gente possibile, eviterò  dolori immensi a molta altra gente.  Ti prometto che mai nessuno più proverà un dolore così straziante quanto il mio.              

Mi desto dai pensieri, stavo stringendo il marmo del lavandino un po' troppo forte, tanto da far sbiancare le nocche delle mani. Mi faccio coraggio ed esco dal bagno, respiro profondamente pronta ad affrontare questa nuova avventura.

Ti prometto Sofia, che da oggi cercherò di resistere quanto più posso alle tentazioni.  Quelle infami che ti hanno portato via da me. Ti prometto in oltre che aiuterò chiunque a sconfiggere i demoni che prendono in ostaggio tante anime pure ed innocenti.

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-In spite of everything-  -nonostante tutto-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora